domenica 8 giugno 2025

Mariangela Hungria: la scienza che salva il suolo e futuro


 Mariangela Hungria: la scienza che salva il suolo e futuro

di Antonio Bruno Dottore in Scienze Agrarie

In un tempo in cui le notizie che ci arrivano sembrano spesso macchiate da dolore, conflitti e preoccupazioni, arriva una notizia che, come un raggio di sole, illumina la strada verso un futuro migliore. La brasiliana Mariangela Hungria ha appena ricevuto il World Food Prize 2025, quello che potremmo definire il Nobel dell’agricoltura. E non si tratta di un riconoscimento qualunque, ma di un tributo a chi ha dedicato la vita a migliorare il nostro mondo con scienza, passione e una visione di sostenibilità.

Mariangela ha dimostrato che l’agricoltura non deve per forza essere sinonimo di distruzione ambientale. Anzi, può e deve essere un alleato del pianeta. Attraverso i suoi studi sul microbioma del suolo, ha trovato la chiave per aumentare la produzione agricola riducendo drasticamente l’uso di fertilizzanti chimici. E i numeri parlano chiaro: decine di milioni di ettari di terreni brasiliani hanno beneficiato delle sue ricerche, con raccolti più abbondanti e un minor impatto sull’ambiente.

Pensateci un attimo: il Brasile, da paese che produceva 15 milioni di tonnellate di soia negli anni ’80, oggi ne produce 173 milioni, superando i giganti come Stati Uniti e Argentina. Non è un caso, è il frutto di una scienza messa al servizio dell’umanità. E questo non vale solo per il Brasile, ma rappresenta una straordinaria opportunità per tutto il mondo.

Il suolo non è solo terra da coltivare, è un organismo vivente, una ricchezza straordinaria di biodiversità microbica che la nostra generazione inizia a comprendere appieno grazie a tecnologie moderne come la metagenomica. Mariangela Hungria ha aperto la strada a questo nuovo universo, ricordandoci che la salute della terra è la base della salute nostra e del pianeta intero.

Non è un tema da poco. È la sfida che abbiamo davanti: salvare il pianeta partendo dal suolo, dal suo microbioma, dalla sua capacità di assorbire CO₂ e nutrire le piante che nutrono noi. È un insegnamento che arriva in un momento cruciale, quando la crisi climatica sembra travolgerci.

Da queste scoperte nasce un messaggio di speranza, di impegno. Perché il futuro non è scritto: possiamo scriverlo con scelte consapevoli, con ricerca, con passione. Mariangela Hungria ci ha mostrato che è possibile. Sta a noi ascoltare e agire.

Rivoluzione Verde dal Suolo: L’Impatto della Ricerca di Mariangela Hungria sull’Agricoltura Sostenibile e la Salute Globale

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Dottori in Agraria e Forestali della Provincia di Lecce

Abstract

Negli ultimi decenni, l’agricoltura globale ha subito trasformazioni profonde orientate verso la sostenibilità ambientale. Tra le figure centrali di questa transizione vi è la microbiologa brasiliana Mariangela Hungria, recentemente insignita del World Food Prize 2025 per il suo contributo pionieristico allo sviluppo di bioinoculanti per l’agricoltura. Le sue ricerche, focalizzate sull'interazione tra Rhizobium, Azospirillum e piante coltivate, hanno aperto nuove prospettive sull'uso del microbioma del suolo come strumento per aumentare la produttività, ridurre l’uso di fertilizzanti chimici e contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Il presente saggio analizza i risultati più rilevanti delle sue sperimentazioni, con particolare attenzione agli effetti agronomici e ambientali, collocandoli all’interno dell’approccio integrato One Health.


1. Introduzione

Il suolo è una risorsa viva, complessa e insostituibile. Ogni grammo di terra contiene miliardi di microrganismi che svolgono funzioni essenziali per la fertilità, il ciclo dei nutrienti e la salute delle piante. La microbiologia del suolo è oggi al centro della ricerca agroecologica, anche grazie al lavoro di scienziati come Mariangela Hungria. Dalla fine del XX secolo, Hungria ha contribuito in modo determinante alla biotecnologia agricola in Brasile, promuovendo l’uso di inoculi microbici come alternativa sostenibile alla fertilizzazione chimica.


2. Azospirillum e Rhizobium: sinergie biologiche in campo

Hungria ha dimostrato come l’inoculazione combinata di Azospirillum brasilense e Bradyrhizobium spp. possa potenziare la resa delle principali colture. In oltre 40 milioni di ettari brasiliani, queste tecnologie hanno sostituito fertilizzanti chimici azotati, portando a un incremento produttivo e a una significativa riduzione delle emissioni di gas serra (Hungria et al., 2010).

2.1 Caso studio: soia

In prove di campo, la co-inoculazione ha aumentato il numero di noduli radicali, migliorato l’assorbimento di nutrienti e incrementato la resa fino a +10% rispetto ai controlli (Costa et al., 2020).

2.2 Caso studio: mais e grano

Su 17 prove pluriennali, le rese del mais sono aumentate del 24–30% e quelle del grano del 13–18% grazie all’inoculo di ceppi selezionati di Azospirillum (Hungria et al., 2010). Una metanalisi successiva ha confermato effetti simili anche in combinazioni con altri cianobatteri (Rhizosphere, 2020).


3. Microbioma del suolo e tecnologie emergenti

Le recenti tecniche di metagenomica ed estrazione dell’eDNA hanno permesso di indagare l’effetto degli inoculi sulla biodiversità microbica del suolo. Studi condotti tra il 2023 e il 2025 hanno dimostrato che le piante inoculate ospitano una microbiota radicale più ricca e funzionalmente attiva, capace di potenziare la resistenza a stress biotici e abiotici (MDPI, 2023).


4. Impatti ambientali e sanitari: il paradigma One Health

Il contributo di Hungria si estende ben oltre l’ambito agricolo. La riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici significa minore inquinamento delle acque, riduzione della dipendenza energetica e minori emissioni di CO₂. Il suolo, in quanto serbatoio di carbonio e regolatore del clima, rappresenta una delle chiavi per affrontare la crisi climatica.

Il concetto di One Health – che integra salute umana, animale e ambientale – trova nella tutela del suolo una delle sue espressioni più concrete. Suoli sani producono piante nutrienti, riducono l’uso di pesticidi, proteggono la biodiversità e promuovono una catena alimentare più resiliente.


5. Conclusioni

Mariangela Hungria ha posto le basi per un’agricoltura biologicamente integrata, capace di coniugare alte rese produttive e rispetto per l’ambiente. Il futuro dell’agricoltura, e forse dell’intero equilibrio planetario, dipende anche dalla capacità di adottare queste pratiche su scala globale. Le sue ricerche rappresentano non solo un trionfo scientifico, ma un modello di scienza applicata al servizio della vita.


Bibliografia

  1. Hungria, M. et al. (2010). Inoculation with selected strains of Azospirillum brasilense... Plant and Soil.
  2. Costa, R. et al. (2020). Co-inoculação de Bradyrhizobium e Azospirillum em soja. SciELO Brasil.
  3. MDPI (2023). Microbiome of Nodules and Roots under Bioinoculation Treatments.
  4. Rhizosphere Journal (2020). Co-inoculation effects of Azospirillum and cyanobacteria on maize productivity.
  5. MDPI Plants (2025). Complementary application of growth‑promoting bacteria in soybean.
  6. World Food Prize Foundation (2025). Mariangela Hungria awarded for microbiological innovations in agriculture.
  7. ResearchGate (2024–25). Composite inoculants for sustainable soy production.

 

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