mercoledì 18 giugno 2025

Ortindoor: il futuro dell’agricoltura parte da Ivrea ma guarda a Lecce e oltre

 


Ortindoor: il futuro dell’agricoltura parte da Ivrea ma guarda a Lecce e oltre


In una delle tante periferie d’Italia che cercano di rinascere, là dove una volta si producevano calcolatrici e idee rivoluzionarie, oggi si coltivano insalate. Ma non insalate qualsiasi: piante sospese in aria, nutrite da nebbie sottili e luce artificiale. È questo Ortindoor, una serra urbana nata nel cuore industriale di Ivrea, dentro quello che fu il mondo di Adriano Olivetti. Un luogo che torna a produrre, ma questa volta alimenti e visione.

Ortindoor è il sogno concreto di due sorelle, Barbara e Luisa Gallo. In un capannone di 200 metri quadrati, trasformato con cura e competenza, cresce un’idea che ha poco a che vedere con l’agricoltura che conoscevano i nostri nonni. Qui non ci sono zappe né trattori. Ci sono sensori, luci LED, pompe di pressione e un software che controlla tutto. Ma non è solo una questione di tecnologia: è una dichiarazione di futuro.

In questa serra verticale, alimentata da un sistema aeroponico con il know-how torinese di Agricooltur®, si coltivano fino a 110.000 piante all’anno con un risparmio del 98% di acqua rispetto all’agricoltura tradizionale. Sette litri d’acqua per un chilo di insalata, invece di trecento. Senza suolo, senza pesticidi, senza trasporto. Semplicemente: qui, vicino, adesso.

Ma è da Lecce, nel profondo Sud, che questo modello potrebbe davvero prendere il volo. Perché la città salentina rappresenta una sfida e un’opportunità: una realtà dove la tradizione agricola convive con un bisogno crescente di innovazione, sostenibilità e rilancio economico. Ortindoor, infatti, ha elaborato un programma di coltivazione ottimizzato proprio per il clima di Lecce, dimostrando che l’agricoltura indoor non è un’idea astratta o riservata al Nord, ma una risposta concreta per tutto il Paese.

Lecce, con la sua vocazione turistica, la domanda di prodotti freschi e la necessità di preservare il territorio, potrebbe diventare un laboratorio vivente dove Ortindoor non solo produce cibo, ma anche futuro. Qui, la serra si trasforma in un motore di economia circolare: creare lavoro qualificato, offrire prodotti sani a chilometro zero, ridurre l’impatto ambientale, e rigenerare spazi urbani abbandonati.

Il confronto con l’agricoltura classica è impietoso: meno suolo, meno acqua, niente pesticidi, niente stagioni. Ma c’è un altro dato che colpisce: Ortindoor è anche un modello economico che sta in piedi. I numeri parlano chiaro. A Lecce, un impianto analogo produce più di 100.000 piante l’anno, con un utile netto previsto di oltre 35.000 euro. È poco? No, è sostenibile. Ed è scalabile. Un modello replicabile ovunque ci sia un capannone abbandonato, un po’ di energia e molto coraggio.

Dietro c’è anche un’idea di comunità: abbonamenti per famiglie, mercati contadini, ristoranti locali, prodotti “a metro zero”. Una nuova economia che riscopre il valore della vicinanza, in un mondo sempre più distante. Che riscopre il gusto della fiducia, in un tempo pieno di sfiducia.

L’Italia ha bisogno di storie come questa. Ha bisogno di pionieri, ma anche di radici. Ortindoor le ha entrambe. Come dicevano gli Olivetti: “Non si può fabbricare bene se non si vive bene”. Oggi, forse, potremmo dire: non si può coltivare bene, se non si immagina meglio. E il meglio parte da Ivrea, ma può sbocciare nelle città come Lecce, pronte a reinventarsi senza tradire la propria terra.


— Antonio Bruno



Studio per la realizzazione in Provincia di Lecce

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce



Ecco una panoramica completa del progetto Ortindoor, avviato a Ivrea (TO), in una ex fabbrica Olivetti:


Cos’è Ortindoor


Innovazione e Sostenibilità

  • Nella serra crescono fino a 110.000 piante contemporaneamente, senza uso di pesticidi o fertilizzanti chimici lastampa.it+1lasentinella.gelocal.it+1.

  • Grazie al sistema aeroponico, si ottiene un’impressionante risparmio del 98% di acqua rispetto ai metodi tradizionali, usando solo 7 litri di acqua per chilo di insalata anziché 300 litri regione.toscana.it+2giornalelavoce.it+2giornalelavoce.it+2.

  • Il sistema rotativo su scaffalature verticali con illuminazione a LED permette di massimizzare la resa su piccola superficie, rendendolo immune da intemperie e agenti esterni .


Valori e Impatto

  • Obiettivi ambientali: preservare il suolo agricolo, diminuire l’uso di risorse naturali e riportare la produzione alimentare vicino ai consumatori .

  • Impatto sociale e culturale: Ortindoor si propone anche come un vero manifesto etico, un ponte tra tecnologia e agricoltura tradizionale, un messaggio di fiducia in un’economia più sostenibile lasentinella.gelocal.it+10giornalelavoce.it+10giornalelavoce.it+10.

  • Si ispira ai principi e alla visione sociale di Adriano Olivetti, valorizzando il recupero industriale e lo sviluppo locale lastampa.it+2giornalelavoce.it+2giornalelavoce.it+2.


Confronto con il modello tradizionale

Aspetto

Ortindoor (Indoor)

Agricoltura tradizionale

Superficie

200 m²

~3 000 m²

Acqua per kg

~7 litri

~300 litri

Uso suolo

Zero

Elevato

Pesticidi

Assenti

Frequenti

Controllo climatico

Totale (LED, temperatura)

Dipende da stagioni

Trasporto

Minimo (chilometro zero)

Elevato


In sintesi

Ortindoor è un progetto pionieristico di agricoltura indoor, che unisce:

  • Efficienza idrica (−98% consumo),

  • Alimenti puliti e locali,

  • Sostenibilità ambientale,

  • Riscatto urbano di un sito industriale,

  • Valorizzazione dei valori civili e sociali alla base del pensiero olivettiano.



Ecco un progetto tecnico-concettuale per un capannone Ortindoor da 200 m², completo di disposizione interna e dotazioni tecnologiche per coltivazione aeroponica. L’obiettivo è massimizzare la produttività, l’efficienza energetica e la facilità di gestione.


PROGETTO DEL CAPANNONE ORTINDOOR – 200 m²

DIMENSIONI STRUTTURALI

  • Superficie: 200 m² (es. 20 × 10 metri)

  • Altezza utile interna: ≥ 4,5 metri

  • Struttura prefabbricata: in acciaio zincato o muratura isolata

  • Isolamento termico/acustico: pareti e soffitto in pannelli sandwich (spessore 8–10 cm)

  • Pavimento: in resina antistatica, pendenza centrale per scarico acque


DISPOSIZIONE INTERNA

Area

Superficie

Dotazioni principali

Zona coltivazione A

100 m²

5 file verticali con torri aeroponiche h 2,5–3 m, LED a spettro controllato

Zona coltivazione B

50 m²

Micro-serre per baby leaf, aromatiche, piante più sensibili

Sala tecnica

15 m²

Centralina pompe, filtri, serbatoi acqua, software controllo

Zona preparazione

20 m²

Tavoli inox, bilance, celle frigo (1.5 m³), confezionatrice

Spogliatoio / bagno

10–15 m²

Spazio personale con lavamani, DPI, bagno accessibile


DOTAZIONI TECNOLOGICHE E ATTREZZATURE

Sistema Aeroponico

  • Strutture verticali in PVC alimentare, altezza 2,5–3 m

  • Pompe nebulizzatrici a ciclo (press. ~6 bar)

  • Sensori pH/EC e valvole automatiche

  • Serbatoi nutrienti con miscelazione automatica (capacità: 500–700 L)

Illuminazione a LED

  • LED a spettro regolabile per crescita (blu/rosso/bianco)

  • Timer/centralina con gestione DLI e fotoperiodo

  • Intensità regolata in base a stadio vegetativo

Controllo climatico

  • Sistema HVAC inverter (raffrescamento/riscaldamento/umidità)

  • Filtrazione aria HEPA + ventilazione forzata

  • Umidificatori ad ultrasuoni o a tamburo (U.R. 50–70%)

Gestione acqua

  • Recupero acque di condensa e irrigazione

  • Filtro UV antibatterico + osmosi inversa opzionale

  • Consumo medio giornaliero: ~3–5 litri/m²

Sistema di monitoraggio e automazione

  • Centralina IoT (es. Arduino, Raspberry + software custom)

  • App per visualizzazione remota (dati: T°, umidità, pH, livello acqua, luci)

  • Allarmi automatici via SMS/Email


⚠️ SICUREZZA E NORMATIVE

  • Impianto elettrico a norma CEI con quadro separato per serra

  • Ventilazione anti-condensa e rilevatori fumo/CO₂

  • Presidi antincendio e uscite di emergenza segnalate

  • DPI per operatori (camici, mascherine, guanti, scarpe)

RENDERING VISIVO (testuale)

 -------------------------------------------
|  Entrata      | Zona preparazione  | WC   |
|               |                    |      |
|------------------------------------------|
|         Coltivazione A (verticale)       |
|------------------------------------------|
|         Coltivazione B (baby leaf)       |
|------------------------|-----------------|
|   Sala tecnica         | Corridoio       |
 -------------------------------------------

OPZIONI MODULARI

  • Può essere ampliato in moduli da +50 m²

  • Possibilità di integrare fotovoltaico per sostenibilità energetica

  • Predisposizione per serre container mobili per espansione o eventi





Un esempio di programma di coltivazione annuale per un impianto Ortindoor in provincia di Lecce, ottimizzato per le caratteristiche climatiche locali, il consumo consapevole, e la domanda stagionale. Il sistema si basa su coltura aeroponica indoor e permette cicli continui, indipendentemente dal clima esterno.


PROGRAMMA DI COLTIVAZIONE ORTINDOOR – PROVINCIA DI LECCE

Parametri impianto

  • Superficie produttiva: 200 m²

  • Sistema: Aeroponia verticale Agricooltur®

  • Capacità produttiva media: ~110.000 piante/anno

  • Ciclo medio per coltura fogliare: 21-30 giorni


CALENDARIO DI COLTIVAZIONE E RACCOLTA

Mese

Colture principali

Produzioni stimate

Note

Gennaio

Lattughino, rucola, basilico

8.000 piante

Domanda alta per zuppe e insalate invernali

Febbraio

Spinacino, mizuna, coriandolo

8.000 piante

Raccolti rapidi per ristorazione e GDO

Marzo

Valerianella, prezzemolo, basilico

10.000 piante

Alta richiesta di aromatiche per Pasqua

Aprile

Lattuga romana, cavolo baby, menta

10.000 piante

Ottimo per mix detox primaverili

Maggio

Basilico, lattughino, rucola

12.000 piante

Inizia la stagione turistica

Giugno

Pomodorini (baby), basilico, salvia

12.000 piante

Colture più lunghe su richiesta

Luglio

Basilico, rucola, origano fresco

10.000 piante

Altissima domanda in cucina estiva

Agosto

Menta, timo limonato, lattughino

9.000 piante

Forniture per strutture turistiche

Settembre

Pak choi, crescione, spinacino

10.000 piante

Periodo di transizione verso colture autunnali

Ottobre

Lattuga, rucola, prezzemolo

9.000 piante

Forte ritorno della domanda locale

Novembre

Cavolo baby, rucola, menta

6.000 piante

Cicli brevi per temperature più stabili indoor

Dicembre

Basilico, rucola, valerianella

6.000 piante

Pacchetti natalizi e mercati locali


Rotazione colturale & strategie

  • Cicli brevi alternati (21-30gg) → garantiscono freschezza e flessibilità

  • Interruzioni tecniche programmate: 1 settimana a giugno e 1 a dicembre per sanificazioni e revisioni

  • Uso intelligente dell’energia: illuminazione LED e ventilazione a consumo variabile


Destinazioni del prodotto

  • Ristoranti gourmet e bistrot locali (es. Otranto, Lecce centro)

  • Mercati contadini e vendita diretta in box refrigerati

  • GDO (Grande Distribuzione Organizzata) con etichetta “a metro zero”

  • Pacchetti famiglia/abbonamento (CSAs) tramite e-commerce locale


Obiettivi annuali

  • Produzione totale stimata: 110.000–115.000 piante

  • Scarti: <2%

  • Consumo d’acqua stimato: <1.000 m³/anno

  • Impatti ambientali: azzeramento trasporto, zero suolo, nessun pesticida


Posso anche aiutarti a creare:

  • Un business plan con costi e ricavi stimati

  • Un modello Excel per la gestione delle semine e delle raccolte

  • Una grafica visiva del calendario produttivo

Fammi sapere se vuoi uno di questi strumenti!





Proposta di pianta organica (organigramma funzionale) per un’azienda Ortindoor da 200 m² nella periferia di Lecce. Questa struttura è pensata per un’attività agricola hi-tech a scala medio-piccola, con una gestione snella ma professionale, compatibile con una produzione annua di circa 110.000 piante.


? PIANTA ORGANICA – ORTINDOOR 200 m²

                          Amministratore unico

                      ┌────────────┴────────────┐
                      │                         │
         Responsabile tecnico         Responsabile commerciale
          (agronomo o serra manager)          e comunicazione
                      │                         │
        ┌─────────────┼─────────────┐         ┌─┴───────────────┐
        │                           │         │                 │
Operatore serra 1      Operatore serra 2  Addetto logistica Addetto marketing
   (coltivazione)    (raccolta e confez.)       e consegne   e social media

DESCRIZIONE RUOLI

Amministratore unico / CEO

  • Supervisione generale e strategia

  • Rapporti con fornitori, enti pubblici, bandi

  • Budget, contabilità, decisioni di investimento


Responsabile tecnico (agronomo o tecnico indoor)

  • Gestione impianti e software aeroponico

  • Monitoraggio parametri colturali (pH, EC, temp., luce)

  • Pianificazione semine, rotazioni, gestione fitosanitaria

  • Coordinamento squadra serra


Responsabile commerciale e comunicazione

  • Sviluppo canali di vendita (ristoranti, CSA, GDO)

  • Contratti, fatturazione, customer care

  • Coordinamento consegne e fidelizzazione clienti

  • Coordinamento social, fiere, eventi locali


Operatori serra (2 figure)

  • Cura quotidiana delle piante

  • Trapianti, raccolta, pulizia

  • Manutenzioni leggere

  • Compilazione schede colturali


Addetto logistica e consegne (part-time o esterno)

  • Preparazione ordini (box, cassette, confezioni)

  • Consegne locali (Lecce e provincia)

  • Gestione celle frigo e carico/scarico merci


Addetto marketing e social (part-time/esterno)

  • Gestione profili social, campagne stagionali

  • Foto e video storytelling delle coltivazioni

  • Promozione e-commerce o abbonamenti locali

  • Newsletter e customer engagement


RISORSE UMANE TOTALI

Ruolo

Tipo contratto

Ore/settimana

Amministratore

Titolare (full-time)

Responsabile tecnico

Dipendente o socio

35–40 h

Responsabile commerciale

Dipendente o freelance

30–40 h

Operatori serra (2)

Dipendenti

30 h cad.

Addetto logistica (1)

Collaborazione

15–20 h

Addetto marketing (1)

Collaborazione esterna

10–15 h


POSSIBILI ESPANSIONI FUTURE

  • Tecnico agrifood per controlli qualità

  • Addetto customer service per e-commerce o CSA

  • Esperto bandi/finanziamenti per scalabilità aziendale



BUSINESS PLAN – ORTINDOOR LECCE (200 m²)

Ipotesi di base

  • Tipologia: Serra aeroponica verticale indoor

  • Superficie operativa: 200 m²

  • Cicli annui: 12

  • Piante coltivate/anno: ~110.000

  • Vendita diretta + B2B (ristoranti, GDO)


COSTI DI AVVIAMENTO (una tantum)

Voce

Costo stimato (€)

Allestimento struttura (capannone, isolamento, impianti)

50.000

Sistema aeroponico (strutture, pompe, LED, vasche)

65.000

Sistema climatizzazione e filtraggio aria

15.000

Software di controllo e sensori

8.000

Licenza tecnologia (es. Agricooltur)

5.000

Spese avviamento legale/burocratico

5.000

Totale avviamento

148.000


COSTI OPERATIVI ANNUI

Voce

Costo stimato (€)

Energia elettrica (LED, pompe, ventilazione)

15.000

Manodopera (2 part-time + 1 tecnico serra)

36.000

Consumi idrici

800

Semi, substrati e materiali di consumo

5.000

Manutenzioni e assistenza tecnica

3.000

Marketing e distribuzione (logistica, pacchetti)

4.000

Assicurazioni, contabilità e spese generali

3.000

Totale operativo annuo

66.800


RICAVI ANNUI

Canale

Prezzo medio (€)

Quantità annua

Totale (€)

Vendita insalate e aromatiche fresche (ristoranti, negozi)

1,20 €/pezzo

80.000 piante

96.000

Vendita abbonamenti (CSA - famiglie)

30 €/mese

50 famiglie

18.000

GDO & Mercatini locali

0,90 €/pezzo

20.000 piante

18.000

Totale ricavi annui

132.000


RISULTATO ECONOMICO

Voce

Importo (€)

Ricavi totali

132.000

Costi operativi

−66.800

Margine operativo lordo (EBITDA)

65.200

Ammortamento attrezzature (5 anni)

−29.600

Utile netto stimato (pre-tasse)

~35.600 €


BREAK-EVEN POINT

  • Raggiunto al secondo anno

  • Dopo l'anno 3, utile netto previsto >50.000 €/anno


CONSIDERAZIONI

Punti di forza:

  • Redditività stabile e scalabile

  • Minimo impatto ambientale

  • Prodotto fresco richiesto localmente

Criticità da gestire:

  • Elevato investimento iniziale

  • Competenza tecnica richiesta per gestione impianti

  • Educazione del consumatore al prodotto “indoor”


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