domenica 30 maggio 2010

A Maglie se fosse scoppiata una bomba sarebbe andata perduta per sempre la biodiversità


A Maglie se fosse scoppiata una bomba sarebbe andata perduta per sempre la biodiversità
di Antonio Bruno
----------------------------------
Sabato 29 maggio ho preso parte ai lavori della Giornata di Studio presso il Museo Biblioteca “L'Alca” di Maglie che ha trattato in maniera approfondita dell'Orzo nell'economia agricola pugliese nei suoi aspetti storici, agronomici ed alimentari.
A Maglie c'è anche il Mercatino del Gusto che si terrà dal 1 al 5 agosto 2010 per l'undicesimo anno. L'iniziativa pur essendo nel territorio del Salento leccese e vedendo una fortissima partecipazione di turisti purtroppo non ha mai coinvolto i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali di questo territorio.
il Salento leccese che è meta di un turismo interessato ha necessità di un'operazione di VERITA' perché soggetto a un FURTO DI IDENTITA' PERMANENTE che può essere fermato con la scelta forte di una filiera TUTTA SALENTINA.
-------------------------------------
Maglie (LE) nel Salento leccese è una cittadina che si distingue da sempre per la vivacità delle sue iniziative e in quei territori è da tempo che si è determinata l'eccellenza per la produzione della pasta. Fare la pasta dalla farina che viene ottenuta dal grano duro del Salento leccese è fare ricerca per tutto ciò che realizza il prodotto finale denominato“pasta”.
Io ho preso parte ai lavori della Giornata di Studio presso il Museo Biblioteca “L'Alca” di Maglie che ha trattato in maniera approfondita dell'Orzo nell'economia agricola pugliese nei suoi aspetti storici, agronomici ed alimentari.
L’orzo (Hordeum vulgare L.) è il secondo, per importanza tra i cereali autunnali. Gli usi dell’orzo sono quello di componente di alimenti zootecnici, per la fabbricazione della pasta e dei prodotti da forno, quello di materia prima per la fabbricazione della birra, o surrogato del caffè o per perlatura (con la perlatura nell’orzo vengono eliminati i primi tre strati della corteccia: i tempi di cottura diminuiscono, ma nessun principio nutritivo fondamentale viene eliminato).
Il turista o il viaggiatore venendo a Maglie nel Salento leccese può scoprire e, nello stesso tempo, fare ricerca sulla tipicità ed è per questo motivo che scrivo dell'Industria della pasta a Maglie, perché secondo la mia opinione le iniziative che questa industria intraprende spingono nella direzione della qualità. Ma a Maglie c'è anche il Mercatino del Gusto http://www.mercatinodelgusto.it/ che si terrà dal 1 al 5 agosto 2010 per l'undicesimo anno. L'iniziativa pur essendo nel territorio del Salento leccese e vedendo una fortissima partecipazione di turisti purtroppo non ha mai coinvolto i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali di questo territorio. E' davvero singolare che proprio noi che siamo i “garanti” della buona pratica agronomica non veniamo “utilizzati” in una così importante iniziativa che è un progetto di Slow Food Puglia, condiviso e sostenuto dalle istituzioni locali e regionali (Regione Puglia, Provincia di Lecce, Città di Maglie, CCIAA di Lecce) e da Aziende Private. Mi rivolgo soprattutto ai “finanziatori”, a quelli che mettono i soldi, per ricordare loro che il territorio è costituito soprattutto dalla professionalità dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del Salento leccese che andrebbero coinvolti attivamente in ogni giornata del “Mercatino del Gusto 2010” che come ogni anno prevede iniziative culturali: presentazione di libri, mostre, dibattiti, proiezione di pellicole 'a tema'. l'Assessore al Marketing Territoriale della Provincia di Lecce e quello della Regione Puglia dovrebbero dire a chiare lettere agli organizzatori che se non ci sono i garanti professionisti del territorio, se non sono coinvolti i Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del Salento leccese, non avendo le garanzie necessarie i “fondi” non possono essere erogati. Noi abbiamo la sovranità alimentare, sono le nostre etnie del Salento leccese che la devono esercitare e noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Salento leccese siamo i garanti che tutto questo venga soddisfatto.
Ma torniamo al territorio e alle scoperte che ce lo fanno conoscere come quella di falcetti in selce ritrovati a Supersano (Le) dalla Prof.ssa Elettra Ingravallo che si occupa degli aspetti della preistoria e protostoria del Salento in rapporto alle questioni generali della preistoria occidentale. A partire da 10.500 anni da oggi (Neolitico Preceramico A) in differenti regioni del Vicino Oriente le donne cominciarono a controllare e a fare una selezione su cereali e legumi che erano presenti allo stato spontaneo, quest'opera delle donne indusse dei cambiamenti significativi in alcuni dei caratteri morfologici. E dal Vicino oriente nel 7.000 avanti cristo arrivano nel Salento leccese le donne e gli uomini della mezza luna fertile e proprio dal Salento leccese loro primo insediamento partiranno poi alla volta dell'Europa! Dal Salento leccese sono passati i progenitori di tutti i popoli d'Europa! Nel museo “L'Alca” di Maglie http://www.comune.maglie.le.it/citta_territorio/museo.php si possono osservare i temi ricostruttivi del territorio dalle prime testimonianze di vita nel Salento di epoca cretacica fino alle soglie dell'età del Ferro, percorrendo uno spazio espositivo lungo quasi "65 milioni di anni", in cui si avvicendano ambienti faunistici e ambienti umani diversissimi.
Concludo questa mia prima nota (ne seguiranno delle altre) sulla Giornata di Studio con le parole di una persona che stimo, un grande agricoltore del Salento leccese ma anche un grande amico, mi riferisco all'Ingegnere Pantaleo Piccinno che ricopre l'incarico di Presidente Provinciale della Coldiretti. Ha esordito affermando che in questi ultimi giorni di maggio nel Salento leccese maturano le messi ma chi ha percorso le strade che da ogni parte del Salento si snodano per giungere sino alla baricentrica Maglie si è potuto rendere conto della tristezza della pseudosteppa che domina nei tantissimi campi lasciati incolti. Troppi campi sono incolti e questo non è l'epilogo che merita l'agricoltura fondata nel neolitico 10.500 anni fa! L'orzo è una coltura semplice, che possono realizzare tutti, ma l'orzo non si coltiva più nel Salento leccese. Il Presidente Piccinno ha proseguito affermando che il Salento leccese, che è meta di un turismo interessato, ha necessità di un'operazione di VERITA' perché soggetto a un FURTO DI IDENTITA' PERMANENTE. E' noto a tutti che si ingannano i consumatori. Infatti l'industria di trasformazione che parte dal grano per ottenere la farina che sarà trasformata in pasta utilizza non è un grano che viene coltivato nel Salento leccese, ma sono chicchi di grano che provengono addirittura da oltre Oceano. Il Presidente Piccinno ha proseguito il suo intervento affermando che l'agricoltura del Salento leccese ha bisogno dei saperi, gli alimenti sono collegati alle tecniche di coltivazione e queste alla qualità della vita. E' da Maglie, la Città della Pasta, che deve partire una scelta forte di una filiera TUTTA SALENTINA. Da questo punto di vista la certificazione dei “RIS” Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Salento leccese sarebbe la garanzia della tipicità del prodotto.
Quando trattiamo di questi argomenti, intorno al tavolo, siamo sempre i soliti, persone ben precise che si conoscono tra loro e che in maniera straordinaria sembrano darsi appuntamento ogni volta che ci sono occasioni come quella di Maglie. Queste donne uomini del Salento leccese, che sono innamorate del territorio, che si spendono per il suo sviluppo, che non credono nella crescita senza limiti, rappresentano, secondo il Presidente Piccinno, “la biodiversità dei Salentini leccesi” . Il Presidente Provinciale della Coldiretti ha concluso il suo intervento in modo davvero lusinghiero affermando che, se malauguratamente in quell'istante fosse scoppiata una bomba al Museo “L'Alca” di Maglie, ecco che la biodiversità dei Salentini leccesi sarebbe andata perduta per sempre.

Nessun commento:

Posta un commento