Antonio Bruno è Laureato in Scienze Agrarie Dottore Agronomo iscritto all'Ordine di Lecce - Esperto in diagnostica urbana e territoriale e studente all'Università del Salento del Corso di laurea in Viticultura ed Enologia
domenica 23 maggio 2010
La frode sui concimi
La frode sui concimi
di Antonio Bruno*
C'era una credenza molto diffusa tra gli agricoltori del passato circa la neve ovvero che una buona nevicata avesse un'azione concimante molto efficace sui terreni che ricopriva. Addirittura un vecchio adagio recitava” Sotto la neve pane, sotto l'acqua fame”. Naturalmente se le campagne del Salento leccese dovessero essere concimate dalla neve, dato che è un evento meteorico molto raro, noi avremmo tutte le campagne sterili.
Si racconta una storiella in cui un leccese, avendo letto su un libro che la neve è concime, siccome aveva fatto una bella nevicata affittò dei carri e trasportò ed accumulò in uno dei suoi terreni parecchi metri cubi di neve. La sua intenzione era che quel campo, con tutta quella neve, si sarebbe trasformato nel paradiso terrestre.
Il risultato che il nostro amico ottenne fu che alcune delle piante seccarono in parte per le gelate che seguirono alla nevicata e quelle che sopravvissero non ebbero alcun beneficio dalla neve.
Ma che non ci potessero essere benefici doveva essere chiaro poiché nella neve ci sono sostanze nutritive in dosi davvero bassissime.
Da alcune analisi la quantità di azoto che si trova in forme differenti nella neve è in media di 0,471 parti per milione (ppm) e che con una nevicata di due metri di altezza si somministrerebbe un chilo di azoto ad un ettaro di terreno.
Ma nei primi anni del 900 non c'era solo le credenze ma anche delle vere e proprie frodi come quelle descritte nel libro del grande Dottore Agronomo, Italo Giglioli. Pubblicato nel 1905, Concimi, mangimi, sementi e sostanze antiparassitarie. Commercio, frodi e repressione delle frodi, che è il rapporto predisposto per il Ministero dell’agricoltura per aggiornare la legislazione nazionale sul commercio dei fertilizzanti e dei mangimi, in tutti i paesi civili disciplinato da norme rigorose, in Italia ancora abbandonato all’arbitrio di venditori e acquirenti.
Le frodi che erano più usate riguardavano il peso sia per confezioni o pesate che contenevano minore quantità di prodotto rispetto a ciò che era dichiarato sia per contenuto in umidità. Ancora vi erano frodi sulla qualità attraverso l'introduzione nella merce buona di sostanze inerti o di poco valore oppure vendendo a prezzi esagerato sostanze che si pubblicizzavano a composizione segreta.
Altra frode riguardava le mescolanze di concimi che venivano vendute a prezzi molto più alti rispetto al prezzo dei concimi semplici, la frode riguardava anche l'ambiguità della denominazione del Concime come ad esempio denominando un concime come l'anidride fosforica con acido fosforico frodando l'acquirente con merce meno ricca.
Per questi inconvenienti gli agricoltori del Salento leccese dei primi anni del 900 si consorziarono in un Sindacato agricolo, che garantiva prodotti attraverso analisi chimiche. Nel 1910 per diventare socio del Sindacato agricolo salentino bastava acquistare un azione del costo di 10 Lire e pagare Lire 0,50 di tassa di ammissione. Ma il problema delle frodi non si è mai spento come testimonia lo strumento di controllo sulla qualita' dei concimi messo a punto nel 1994 dall'allora Ministro delle Politiche Agricole Adriana Poli Bortone. E' basato su un metodo che, tramite un' elaborazione matematico statistica dei dati sulla composizione chimica, permette di evidenziare meglio le frodi relative alla qualità'. La normativa che c'era prima del 1994 sul settore dei fertilizzanti prevedeva controlli sulla composizione dei concimi e analisi sugli elementi nutritivi delle piante, ma le stime qualitative risultavano complesse.
Il problema essite anche adesso perchè sul mercato esistono operatori che sistematicamente vendono concimi:
– con peso delle confezioni inferiori a quanto dichiarato
– con titoli degli elementi nutritivi inferiore a quanto dichiarato
– contenenti sostanze indesiderate (es. metalli pesanti) in quantità superiore ai limiti ammessi
– sfruttando le tolleranze in modo sistematico.
Oggi abbiamo degli strumenti con cui misurare la frode sul peso per mezzo di una semplice bilancia, sui titoli: attraverso l’analisi chimica ed il calcolo dell’"epsilon" e con l'analisi chimica per gli inquinanti:
L'Entità della frode è misurata dall' "epsilon" che viene spiegato nell' Allegato 12 del D.Lgs. 217/2006 è l'indice di qualità (percentuale di valorizzazione equivalente).
Oggi i controlli vengono effettuati dall'Istituto di Controllo qualità fertilizzanti. L’attività dell’Istituto ha avuto un effetto di moralizzazione sul mercato sicuramente per gli aderenti; in qualche misura anche per i non aderenti perchè mantenere il marchio è forse più importante che ottenerlo; perderlo comporterebbe un certo imbarazzo e necessità di spiegazioni nei confronti dei propri clienti.
*Dottore Agronomo
Bibliografia
L'Agricoltura Salentina 1910
Italo Giglioli: Concimi, mangimi, sementi e sostanze antiparassitarie. Commercio, frodi e repressione delle frodi,1905
Terra e vita n° 3 1993
Controlli piu' severi sui concimi afferma il ministro per le risorse agricole alimentari e forestali Adriana Poli Bortone - Corriere della Sera 10 luglio 1994
Enrico Lorenzini: LE PROBLEMATICHE DI QUALITA’ NEI FERTILIZZANTI
Decreto Legislativo 29 aprile 2006, n. 217 "Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 141 del 20 giugno 2006 - Supplemento Ordinario n. 152
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