giovedì 5 maggio 2016

Concime organico fermentato di tipo “bocashi”


La parola bocashi viene dalla lingua giapponese e, per quanto concerne l'elaborazione dei concimi organici fermentati, significa cuocere al vapore i materiali del concime, approfittando del calore che si genera con la fermentazione aerobica degli stessi.
Le caratteristiche principali degli ingredienti usati per elaborare i concimi organici fermentati di tipo bocashi e alcune raccomandazioni
Il carbone vegetale
Migliora le caratteristiche fisiche del terreno, così come la sua struttura, facilitando una migliore distribuzione delle radici, l'aerazione e l'assorbimento dell’umidità e del calore (energia). Dell’elevato grado di porosità, che è tra le proprietà del carbone, beneficia sia l’attività micro-biologica che quella macro-biologica della terra e allo stesso tempo funziona da effetto "spugna solida", che consiste nella capacità di trattenere, filtrare e liberare gradualmente gli elementi nutritivi utili alle piante, diminuendo la possibilità che si perdano e che dalla terra vengano dilavati via con le piogge. D’altra parte, le particelle di carbone permettono una buona ossigenazione del concime, cosicché non ci siano limitazioni nel processo aerobico della fermentazione. Un’altra proprietà che possiede questo elemento è quella di funzionare come un regolatore termico del sistema radicale delle piante, rendendolo più resistente alle basse temperature notturne che si registrano in alcune zone. Infine, la decomposizione totale di questo materiale nella terra darà come prodotto finale l’humus.

*** Raccomandazioni:
L'uniformità della taglia dei pezzetti di carbone determinerà la buona qualità del concime che si utilizzerà nel terreno. Basandoci sull’esperienza pratica, si raccomandano delle particelle o pezzetti di carbone non molto grandi.
Indubbiamente le misure sono molto variegate, ma questo non deve diventare un motivo per il quale non si proceda all’elaborazione del concime. Le misure che vanno da mezzo o un centimetro fino a un centimetro e mezzo di lunghezza per un centimetro e mezzo di diametro costituiscono approssimativamente la taglia ideale. Quando si desideri lavorare con vegetali in serra con un sistema di plateau su carrelli, si devono utilizzare delle particelle di carbone più piccole per elaborare il concime fermentato (semi-polverizzato o scaglie di carbone), perché questo facilita l’operazione di riempimento dei plateau e permette di estrarre le piantine senza rovinare le radici, per poterle poi trapiantare definitivamente in terra.

Lo sterco di gallina o lo sterco in generale.
Rappresenta la principale fonte di azoto nell'elaborazione dei concimi organici fermentati. Il suo apporto fondamentale consiste nel migliorare le caratteristiche vitali e la fertilità della terra grazie alla presenza di alcuni nutrimenti, principalmente fosforo, potassio, calcio, magnesio, ferro, manganese, zinco, rame e boro, fra gli altri. In dipendenza dalla sua origine può apportare in quantità più o meno grande contaminazioni, microbiologiche e altri materiali organici, che miglioreranno le condizioni biologiche, chimiche e fisiche della terra dove i concimi saranno applicati.

*** Raccomandazioni:
L’esperienza che hanno sviluppato molti coltivatori in tutta l’America Latina sta dimostrando che il miglior sterco di gallina per l'elaborazione dei concimi organici è quello che si origina nell’allevamento di galline ovaiole sotto tetto e con pavimento coperto da materiali secchi misti a pani di pietra. Evitano invece di utilizzare lo sterco che si origina nell’allevamento di polli, perché presenta una più grande quantità di acqua, è putrefatto e molte volte in quello sterco sono presenti i residui di coccidi e antibiotici che, in molti casi, interferiscono nel processo di fermentazione dei concimi. Alcuni coltivatori hanno sperimentato con successo l'uso di altri concimi di: conigli, cavalli, pecore, capre, maiali, vacche, anatre e tacchini per non usare lo sterco di gallina. In alcuni casi molto puntuali, lo sterco di gallina o gli altri sterchi possono essere sostituiti in parte o totalmente da farine di sangue, di piume, di ossa e di pesce, questo dipenderà dalla reperibilità dei materiali nelle differenti località e dalle condizioni economiche di ogni produttore.
La buccia del riso (lolla)
Questo ingrediente migliora le caratteristiche fisiche della terra e dei concimi organici, facilitando l'aerazione, l'assorbimento dell'umidità e la filtrazione dei nutrimenti. Da beneficio  all’attività microbiologica e macro biologica della terra incrementandola. Stimola lo sviluppo uniforme e abbondante del sistema radicale delle piante e l’attività simbiotica con la microbiologia della rizosfera. Oltretutto è una fonte ricca di silicio, cosa che aiuta le piante perché le rende più resistenti agli attacchi d’insetti ed alle malattie. A lungo termine si trasforma in una fonte di humus. Sotto forma di buccia semi-calcinata o carbonizzata, contribuisce principalmente con silicio, fosforo, potassio e in minor quantità con altri minerali a correggere l'acidità dei terreni.

*** Raccomandazioni:
La buccia di riso può occupare, in molti casi, fino a un terzo del volume totale degli ingredienti dei concimi organici. Si consiglia per controllare gli eccessi di umidità quando si stanno preparando i concimi fermentati.
Può essere sostituita da buccia o polpa di caffé secca, resti di canna o paglia molto secca e triturata o resti di raccolti o stoppie. In alcuni casi e in proporzione minore, può essere sostituita anche da pezzi di legno o da segatura, dipendendo dal tipo di legno che li abbia originati, dato che alcuni hanno la capacità di bloccare l’attività microbiologica della fermentazione dei concimi a causa delle sostanze tossiche che possiedono: principalmente tannini e sostanze aromatiche.
Residuo del macinato di riso o crusca (pula)
È uno degli ingredienti che favoriscono, in gran misura, la fermentazione dei concimi, che è incrementata dalla presenza di vitamine complesse nei residui della pulitura del riso. Apporta attivazione ormonale, azoto ed è molto ricca di altri nutrienti molto complessi quando i suoi carboidrati fermentano. Sono presenti anche altri minerali quali il fosforo, il potassio, il calcio e il magnesio.

*** Raccomandazioni:
In molti casi, data la difficoltà degli agricoltori per trovarla, la sostituiscono con un altro tipo di materia prima di più facile ottenimento, come sono le crusche di mais e di grano. Questi adattamenti provengono dall’esperienza conseguita dai produttori di differenti comunità rurali in America Centrale e in Messico.
La melassa di canna o “chancaca” (massa preparata con zucchero macerato in diverse maniere) o “piloncillo” (zucchero scuro di canna che si vende in pani)
È la fonte principale di energia per la fermentazione dei concimi organici. Favorisce la moltiplicazione dell’attività microbiologica; è ricca di potassio, calcio, fosforo e magnesio; contiene micro-nutrienti, principalmente boro, zinco, manganese e ferro.
*** Raccomandazioni:
Per realizzare un’integrazione omogenea della melassa durante l'elaborazione dei concimi organici fermentati, si raccomanda di diluirla in una parte del volume dell'acqua che sarà usato all'inizio della preparazione dei concimi, in molti casi viene sostituita da “panela” (zucchero in forma prismatica), “chancaca”, “ piloncillo”, succo di canna o zucchero scuro.

Il lievito, la terra di foresta vergine o manto forestale e il bocashi
Questi tre ingredienti costituiscono la fonte principale di inoculazione microbiologica per l'elaborazione dei concimi organici fermentati. Sono il motorino d’avviamento, il seme della fermentazione. I coltivatori centroamericani, per sviluppare la loro prima esperienza nell'elaborazione dei concimi fermentati, hanno utilizzato con successo il lievito di birra in panetti o in polvere, la terra di bosco o i due ingredienti contemporaneamente. In seguito, già con l'esperienza, selezionarono una buona quantità del loro migliore concime indurito, di tipo bocashi (seme fermentato), per usarlo costantemente come loro fonte principale di inoculazione, aggiunta a una certa quantità di lievito. In questo modo hanno eliminato l’uso della terra di foresta vergine, evitando così serie conseguenze di deterioramento del terreno e dei manti boschivi.

*** Raccomandazioni:
Dopo essere riusciti ad elaborare il primo concime fermentato e dopo averlo provato con successo nelle coltivazioni, è consigliabile separare un poco di questo concime per applicarlo come fonte di inoculazione nell'elaborazione di un concime nuovo; potrà essere aggiunto al lievito per accelerare il processo di fermentazione durante i primi due giorni. Data la difficoltà di conservare il lievito in panetti, per la mancanza di un sistema di refrigerazione in molte aree rurali che non hanno energia elettrica, si raccomanda di usare lievito granulato che è di più facile conservazione.

La terra comune
In molti casi occupa fino a una terza parte del volume totale del concime che si desidera elaborare. Fra gli altri apporti, la terra ha la funzione di fornire maggiore omogeneità fisica al concime e di distribuirne l’umidità; con il suo volume, aumenta il substrato adatto allo sviluppo dell'attività microbiologica dei concimi e di conseguenza, permette di realizzare una buona fermentazione.
D'altra parte funziona come una spugna, avendo la capacità di trattenere, filtrare e liberare gradualmente i nutrimenti alle piante secondo le loro necessità. Dipendendo dalla sua origine, la terra può apportare variegati tipi di argille, microrganismi e altri elementi minerali indispensabili al regolare sviluppo dei vegetali.

*** Raccomandazioni:
In alcuni casi è conveniente setacciare la terra per liberarla dalle pietre, dalle grandi zolle e dai pezzi di legno. Questa terra può essere presa nel terreno che fiancheggia i sentieri interni all’azienda o nei bordi della strada. Le terre migliori per l'elaborazione di questi concimi sono quelle d’origine argillosa, perché facilitano la formazione di complessi silicati e di humus argilloso, uniti a materia organica.

Il carbonato di calcio o calce agricola
La sua funzione principale è quella di regolare l'acidità che si produce durante tutto il processo di fermentazione, nel ciclo di elaborazione del concime organico; in dipendenza dall’origine, naturale o manufatta, può contribuire con altri minerali utili alle piante. Nell’ambiente rurale dell'America Latina, comunemente si conosce col nome di calce rurale o calce dolomitica.

*** Raccomandazioni:
In molti casi, i contadini sostituiscono questo ingrediente con le ceneri di legna, ottenendo eccellenti risultati per l’apporto di altri elementi minerali utili alle coltivazioni. L'uso di pani di pietra o il riciclo della polvere di pietre, residui delle imprese di costruzione che schiacciano e triturano pietre, rappresentano un eccellente materiale per rimpiazzare la calce agricola. Si usa la polvere o farina di pietre e la misura da 25 a 50 kg è considerata buona per preparare una tonnellata di concime bocashi.

L'acqua
Viene usata con lo scopo di omogeneizzare l’umidità di tutti gli ingredienti che compongono il concime. Permette le condizioni ideali per un buon sviluppo dell'attività e della riproduzione microbiologica, durante tutto il processo di fermentazione che ha luogo nell’elaborazione dei concimi organici.


Grafico 2: Disponibilità di micronutrienti per le piante secondo il pH del terreno

*** Raccomandazioni:
Sia la mancanza di umidità che il suo eccesso sono dannose per ottenere come prodotto finale un buon concime organico fermentato. L’umidità ideale del concime si va ottenendo gradualmente, nella misura in cui si va incorporando poco a poco l’acqua alla mistura degli ingredienti. La maniera più pratica di testare il grado ideale di umidità è attraverso la prova del pugno che consiste nel prendere in mano una quantità della mistura e stringere il pugno. Non devono venir fuori delle gocce d’acqua fra le dita e si deve formare una zolla friabile nella mano. Se si constata un eccesso di umidità, si consiglia di equilibrarlo aumentando la quantità di buccia di riso o di caffé nella mistura o in alcuni casi si può aggiungere al concime più terra asciutta.


Figura1: La prova del pugno.
Attenzione: Per preparare i concimi fermentati di tipo bocashi, l’acqua viene utilizzata una sola volta, non è necessario farlo nelle altre fasi del processo di fermentazione. Infine, fino a che non acquisiamo l’esperienza per trovare il livello ideale di umidità, inizialmente, è meglio che il concime tenda al secco piuttosto che al molto umido.

Il locale
La preparazione dei concimi organici fermentati deve essere fatta in un locale protetto dal sole, dal vento e dalla pioggia, dato che questi elementi interferiscono nel processo della fermentazione sia bloccandola sia influendo sulla qualità finale del concime che si è preparato.
Il suolo dovrebbe essere preferibilmente pavimentato o cementato (o in caso estremo un pavimento di terra ben battuta con dei canali ai lati) affinché si eviti al massimo l’accumulazione di umidità nel locale dove si elaborano i concimi.
Per quanto riguarda le misure degli spazi necessari per elaborare i concimi, in termini generali sarebbe bene considerare da 1,0 a 1,30 metri quadrati, per ogni metro cubo di materia prima che si vuole preparare.

*** Raccomandazioni:
Qualora esistano difficoltà economiche per costruire un minimo di infrastruttura per elaborare i concimi, i contadini lo preparano all’aria aperta, proteggendolo con uno strato di paglie asciutte o teli di tela plastica che devono restare separati dalla superficie del concime per evitare di accumulare un eccesso di umidità. D'altra parte tengono anche conto delle stagioni, usando l’estate per la preparazione dei concimi, evitando così le piogge.

Gli attrezzi
Pale, forche o forchette metalliche, bidoni di plastica, termometro, tubi per l'acqua, mascherine di protezione contro la polvere e dei buoni stivali, questi sono gli attrezzi più comuni e più facili da conseguire in ogni luogo, per preparare questo tipo di concime

*** Raccomandazioni:
Nel caso in cui si debbano preparare grandi volumi di concime, già esistono nel mercato delle macchine disegnate per produrre e processare da 10 fino a 300 tonnellate di concime all’ora.


Il tempo necessario per elaborare i concimi
Gli agricoltori che stanno iniziando ad elaborare i concimi organici fermentati, in generale realizzano questa attività in quindici giorni circa. I produttori più sperimentati lo fanno in dieci giorni. A questo fine, durante i primi quattro o cinque giorni di fermentazione, smuovono e girano il preparato due volte al giorno (la mattina e la sera). In seguito lo smuovono solamente una volta al giorno, controllando l'altezza (un metro e quaranta centimetri, al massimo) e l'ampiezza del cumulo (fino a due metri e mezzo), per favorire in questo modo una buona aerazione. Vedere documento allegato sulle “Ragioni per le quali un cumulo troppo alto è meno efficace che un cumulo della taglia adeguata nella preparazione dei concimi o compost”.
Nel caso in cui volessimo calcolare il tempo che un coltivatore deve dedicare all’elaborazione del concime, ammesso che i materiali già si trovino nel locale di lavoro, questo sarà di circa 20 ore di lavoro per elaborare da tre a quattro tonnellate di bocashi. In un mese, con giornate regolari di lavoro quotidiano e dedicandosi esclusivamente a questo compito, un coltivatore o un lavoratore è capace di elaborare da 25 a 30 tonnellate di concime.

Liberamente tratto da MANUAL PRÁCTICO DE AGRICULTURA ORGÁNICA Y PANES DE PIEDRA scritto da Jairo Restrepo Rivera Julius Hensel Cali, 2009 il manuale è scaricabile qui:


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