La parola bocashi viene dalla lingua giapponese e, per
quanto concerne l'elaborazione dei concimi organici fermentati, significa
cuocere al vapore i materiali del concime, approfittando del calore che si
genera con la fermentazione aerobica degli stessi.
Le caratteristiche principali degli ingredienti usati per
elaborare i concimi organici fermentati di tipo bocashi e alcune
raccomandazioni
Il carbone vegetale
Migliora le caratteristiche fisiche del terreno, così come
la sua struttura, facilitando una migliore distribuzione delle radici,
l'aerazione e l'assorbimento dell’umidità e del calore (energia). Dell’elevato
grado di porosità, che è tra le proprietà del carbone, beneficia sia l’attività
micro-biologica che quella macro-biologica della terra e allo stesso tempo
funziona da effetto "spugna solida", che consiste nella capacità di
trattenere, filtrare e liberare gradualmente gli elementi nutritivi utili alle
piante, diminuendo la possibilità che si perdano e che dalla terra vengano
dilavati via con le piogge. D’altra parte, le particelle di carbone permettono
una buona ossigenazione del concime, cosicché non ci siano limitazioni nel
processo aerobico della fermentazione. Un’altra proprietà che possiede questo
elemento è quella di funzionare come un regolatore termico del sistema radicale
delle piante, rendendolo più resistente alle basse temperature notturne che si
registrano in alcune zone. Infine, la decomposizione totale di questo materiale
nella terra darà come prodotto finale l’humus.
*** Raccomandazioni:
L'uniformità della taglia dei pezzetti di carbone
determinerà la buona qualità del concime che si utilizzerà nel terreno.
Basandoci sull’esperienza pratica, si raccomandano delle particelle o pezzetti
di carbone non molto grandi.
Indubbiamente le misure sono molto variegate, ma questo non
deve diventare un motivo per il quale non si proceda all’elaborazione del
concime. Le misure che vanno da mezzo o un centimetro fino a un centimetro e
mezzo di lunghezza per un centimetro e mezzo di diametro costituiscono
approssimativamente la taglia ideale. Quando si desideri lavorare con vegetali
in serra con un sistema di plateau su carrelli, si devono utilizzare delle
particelle di carbone più piccole per elaborare il concime fermentato
(semi-polverizzato o scaglie di carbone), perché questo facilita l’operazione
di riempimento dei plateau e permette di estrarre le piantine senza rovinare le
radici, per poterle poi trapiantare definitivamente in terra.
Lo sterco di gallina o lo sterco in generale.
Rappresenta la principale fonte di azoto nell'elaborazione
dei concimi organici fermentati. Il suo apporto fondamentale consiste nel
migliorare le caratteristiche vitali e la fertilità della terra grazie alla
presenza di alcuni nutrimenti, principalmente fosforo, potassio, calcio,
magnesio, ferro, manganese, zinco, rame e boro, fra gli altri. In dipendenza
dalla sua origine può apportare in quantità più o meno grande contaminazioni,
microbiologiche e altri materiali organici, che miglioreranno le condizioni
biologiche, chimiche e fisiche della terra dove i concimi saranno applicati.
*** Raccomandazioni:
L’esperienza che hanno sviluppato molti coltivatori in tutta
l’America Latina sta dimostrando che il miglior sterco di gallina per
l'elaborazione dei concimi organici è quello che si origina nell’allevamento di
galline ovaiole sotto tetto e con pavimento coperto da materiali secchi misti a
pani di pietra. Evitano invece di utilizzare lo sterco che si origina
nell’allevamento di polli, perché presenta una più grande quantità di acqua, è
putrefatto e molte volte in quello sterco sono presenti i residui di coccidi e
antibiotici che, in molti casi, interferiscono nel processo di fermentazione
dei concimi. Alcuni coltivatori hanno sperimentato con successo l'uso di altri
concimi di: conigli, cavalli, pecore, capre, maiali, vacche, anatre e tacchini
per non usare lo sterco di gallina. In alcuni casi molto puntuali, lo sterco di
gallina o gli altri sterchi possono essere sostituiti in parte o totalmente da
farine di sangue, di piume, di ossa e di pesce, questo dipenderà dalla
reperibilità dei materiali nelle differenti località e dalle condizioni
economiche di ogni produttore.
La buccia del riso (lolla)
Questo ingrediente migliora le caratteristiche fisiche della
terra e dei concimi organici, facilitando l'aerazione, l'assorbimento
dell'umidità e la filtrazione dei nutrimenti. Da beneficio all’attività microbiologica e macro biologica
della terra incrementandola. Stimola lo sviluppo uniforme e abbondante del
sistema radicale delle piante e l’attività simbiotica con la microbiologia
della rizosfera. Oltretutto è una fonte ricca di silicio, cosa che aiuta le
piante perché le rende più resistenti agli attacchi d’insetti ed alle malattie.
A lungo termine si trasforma in una fonte di humus. Sotto forma di buccia
semi-calcinata o carbonizzata, contribuisce principalmente con silicio,
fosforo, potassio e in minor quantità con altri minerali a correggere l'acidità
dei terreni.
*** Raccomandazioni:
La buccia di riso può occupare, in molti casi, fino a un
terzo del volume totale degli ingredienti dei concimi organici. Si consiglia
per controllare gli eccessi di umidità quando si stanno preparando i concimi
fermentati.
Può essere sostituita da buccia o polpa di caffé secca,
resti di canna o paglia molto secca e triturata o resti di raccolti o stoppie.
In alcuni casi e in proporzione minore, può essere sostituita anche da pezzi di
legno o da segatura, dipendendo dal tipo di legno che li abbia originati, dato
che alcuni hanno la capacità di bloccare l’attività microbiologica della
fermentazione dei concimi a causa delle sostanze tossiche che possiedono:
principalmente tannini e sostanze aromatiche.
Residuo del macinato di riso o crusca (pula)
È uno degli ingredienti che favoriscono, in gran misura, la
fermentazione dei concimi, che è incrementata dalla presenza di vitamine
complesse nei residui della pulitura del riso. Apporta attivazione ormonale,
azoto ed è molto ricca di altri nutrienti molto complessi quando i suoi
carboidrati fermentano. Sono presenti anche altri minerali quali il fosforo, il
potassio, il calcio e il magnesio.
*** Raccomandazioni:
In molti casi, data la difficoltà degli agricoltori per
trovarla, la sostituiscono con un altro tipo di materia prima di più facile
ottenimento, come sono le crusche di mais e di grano. Questi adattamenti
provengono dall’esperienza conseguita dai produttori di differenti comunità
rurali in America Centrale e in Messico.
La melassa di canna o “chancaca” (massa preparata con
zucchero macerato in diverse maniere) o “piloncillo” (zucchero scuro di canna
che si vende in pani)
È la fonte principale di energia per la fermentazione dei
concimi organici. Favorisce la moltiplicazione dell’attività microbiologica; è
ricca di potassio, calcio, fosforo e magnesio; contiene micro-nutrienti,
principalmente boro, zinco, manganese e ferro.
*** Raccomandazioni:
Per realizzare un’integrazione omogenea della melassa
durante l'elaborazione dei concimi organici fermentati, si raccomanda di
diluirla in una parte del volume dell'acqua che sarà usato all'inizio della
preparazione dei concimi, in molti casi viene sostituita da “panela” (zucchero
in forma prismatica), “chancaca”, “ piloncillo”, succo di canna o zucchero
scuro.
Il lievito, la terra di foresta vergine o manto forestale e
il bocashi
Questi tre ingredienti costituiscono la fonte principale di
inoculazione microbiologica per l'elaborazione dei concimi organici fermentati.
Sono il motorino d’avviamento, il seme della fermentazione. I coltivatori
centroamericani, per sviluppare la loro prima esperienza nell'elaborazione dei
concimi fermentati, hanno utilizzato con successo il lievito di birra in
panetti o in polvere, la terra di bosco o i due ingredienti contemporaneamente.
In seguito, già con l'esperienza, selezionarono una buona quantità del loro
migliore concime indurito, di tipo bocashi (seme fermentato), per usarlo
costantemente come loro fonte principale di inoculazione, aggiunta a una certa
quantità di lievito. In questo modo hanno eliminato l’uso della terra di
foresta vergine, evitando così serie conseguenze di deterioramento del terreno
e dei manti boschivi.
*** Raccomandazioni:
Dopo essere riusciti ad elaborare il primo concime
fermentato e dopo averlo provato con successo nelle coltivazioni, è
consigliabile separare un poco di questo concime per applicarlo come fonte di
inoculazione nell'elaborazione di un concime nuovo; potrà essere aggiunto al
lievito per accelerare il processo di fermentazione durante i primi due giorni.
Data la difficoltà di conservare il lievito in panetti, per la mancanza di un
sistema di refrigerazione in molte aree rurali che non hanno energia elettrica,
si raccomanda di usare lievito granulato che è di più facile conservazione.
La terra comune
In molti casi occupa fino a una terza parte del volume
totale del concime che si desidera elaborare. Fra gli altri apporti, la terra
ha la funzione di fornire maggiore omogeneità fisica al concime e di
distribuirne l’umidità; con il suo volume, aumenta il substrato adatto allo
sviluppo dell'attività microbiologica dei concimi e di conseguenza, permette di
realizzare una buona fermentazione.
D'altra parte funziona come una spugna, avendo la capacità
di trattenere, filtrare e liberare gradualmente i nutrimenti alle piante
secondo le loro necessità. Dipendendo dalla sua origine, la terra può apportare
variegati tipi di argille, microrganismi e altri elementi minerali
indispensabili al regolare sviluppo dei vegetali.
*** Raccomandazioni:
In alcuni casi è conveniente setacciare la terra per
liberarla dalle pietre, dalle grandi zolle e dai pezzi di legno. Questa terra
può essere presa nel terreno che fiancheggia i sentieri interni all’azienda o
nei bordi della strada. Le terre migliori per l'elaborazione di questi concimi
sono quelle d’origine argillosa, perché facilitano la formazione di complessi
silicati e di humus argilloso, uniti a materia organica.
Il carbonato di calcio o calce agricola
La sua funzione principale è quella di regolare l'acidità
che si produce durante tutto il processo di fermentazione, nel ciclo di
elaborazione del concime organico; in dipendenza dall’origine, naturale o
manufatta, può contribuire con altri minerali utili alle piante. Nell’ambiente
rurale dell'America Latina, comunemente si conosce col nome di calce rurale o
calce dolomitica.
*** Raccomandazioni:
In molti casi, i contadini sostituiscono questo ingrediente
con le ceneri di legna, ottenendo eccellenti risultati per l’apporto di altri
elementi minerali utili alle coltivazioni. L'uso di pani di pietra o il riciclo
della polvere di pietre, residui delle imprese di costruzione che schiacciano e
triturano pietre, rappresentano un eccellente materiale per rimpiazzare la
calce agricola. Si usa la polvere o farina di pietre e la misura da 25 a 50 kg
è considerata buona per preparare una tonnellata di concime bocashi.
L'acqua
Viene usata con lo scopo di omogeneizzare l’umidità di tutti
gli ingredienti che compongono il concime. Permette le condizioni ideali per un
buon sviluppo dell'attività e della riproduzione microbiologica, durante tutto
il processo di fermentazione che ha luogo nell’elaborazione dei concimi
organici.
Grafico 2: Disponibilità di micronutrienti per le piante
secondo il pH del terreno
*** Raccomandazioni:
Sia la mancanza di umidità che il suo eccesso sono dannose
per ottenere come prodotto finale un buon concime organico fermentato.
L’umidità ideale del concime si va ottenendo gradualmente, nella misura in cui
si va incorporando poco a poco l’acqua alla mistura degli ingredienti. La
maniera più pratica di testare il grado ideale di umidità è attraverso la prova
del pugno che consiste nel prendere in mano una quantità della mistura e
stringere il pugno. Non devono venir fuori delle gocce d’acqua fra le dita e si
deve formare una zolla friabile nella mano. Se si constata un eccesso di
umidità, si consiglia di equilibrarlo aumentando la quantità di buccia di riso
o di caffé nella mistura o in alcuni casi si può aggiungere al concime più
terra asciutta.
Figura1: La prova del pugno.
Attenzione: Per preparare i concimi fermentati di tipo
bocashi, l’acqua viene utilizzata una sola volta, non è necessario farlo nelle
altre fasi del processo di fermentazione. Infine, fino a che non acquisiamo
l’esperienza per trovare il livello ideale di umidità, inizialmente, è meglio
che il concime tenda al secco piuttosto che al molto umido.
Il locale
La preparazione dei concimi organici fermentati deve essere
fatta in un locale protetto dal sole, dal vento e dalla pioggia, dato che
questi elementi interferiscono nel processo della fermentazione sia bloccandola
sia influendo sulla qualità finale del concime che si è preparato.
Il suolo dovrebbe essere preferibilmente pavimentato o
cementato (o in caso estremo un pavimento di terra ben battuta con dei canali
ai lati) affinché si eviti al massimo l’accumulazione di umidità nel locale
dove si elaborano i concimi.
Per quanto riguarda le misure degli spazi necessari per
elaborare i concimi, in termini generali sarebbe bene considerare da 1,0 a 1,30
metri quadrati, per ogni metro cubo di materia prima che si vuole preparare.
*** Raccomandazioni:
Qualora esistano difficoltà economiche per costruire un
minimo di infrastruttura per elaborare i concimi, i contadini lo preparano
all’aria aperta, proteggendolo con uno strato di paglie asciutte o teli di tela
plastica che devono restare separati dalla superficie del concime per evitare
di accumulare un eccesso di umidità. D'altra parte tengono anche conto delle
stagioni, usando l’estate per la preparazione dei concimi, evitando così le
piogge.
Gli attrezzi
Pale, forche o forchette metalliche, bidoni di plastica,
termometro, tubi per l'acqua, mascherine di protezione contro la polvere e dei
buoni stivali, questi sono gli attrezzi più comuni e più facili da conseguire
in ogni luogo, per preparare questo tipo di concime
*** Raccomandazioni:
Nel caso in cui si debbano preparare grandi volumi di
concime, già esistono nel mercato delle macchine disegnate per produrre e
processare da 10 fino a 300 tonnellate di concime all’ora.
Il tempo necessario per elaborare i concimi
Gli agricoltori che stanno iniziando ad elaborare i concimi
organici fermentati, in generale realizzano questa attività in quindici giorni
circa. I produttori più sperimentati lo fanno in dieci giorni. A questo fine,
durante i primi quattro o cinque giorni di fermentazione, smuovono e girano il
preparato due volte al giorno (la mattina e la sera). In seguito lo smuovono
solamente una volta al giorno, controllando l'altezza (un metro e quaranta
centimetri, al massimo) e l'ampiezza del cumulo (fino a due metri e mezzo), per
favorire in questo modo una buona aerazione. Vedere documento allegato sulle
“Ragioni per le quali un cumulo troppo alto è meno efficace che un cumulo della
taglia adeguata nella preparazione dei concimi o compost”.
Nel caso in cui volessimo calcolare il tempo che un
coltivatore deve dedicare all’elaborazione del concime, ammesso che i materiali
già si trovino nel locale di lavoro, questo sarà di circa 20 ore di lavoro per
elaborare da tre a quattro tonnellate di bocashi. In un mese, con giornate
regolari di lavoro quotidiano e dedicandosi esclusivamente a questo compito, un
coltivatore o un lavoratore è capace di elaborare da 25 a 30 tonnellate di
concime.
Liberamente tratto da MANUAL PRÁCTICO DE AGRICULTURA
ORGÁNICA Y PANES DE PIEDRA scritto da Jairo Restrepo Rivera Julius Hensel Cali,
2009 il manuale è scaricabile qui:
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