La certificazione del comparto olivicolo ai Dottori Agronomi del Salento leccese
di Antonio Bruno*
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In questo posto 540 anni dopo ci sono i nuovi difensori del Salento leccese, i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali devono affrontare gli eserciti Turchi che insidiano la sopravvivenza del settore agricolo, e del comparto oleicolo in particolare. I novelli Turchi sono gli arabi dell’altra riva, i rivali della riva Africana e Asiatica del Mediterraneo quelli della Tunisia, del Marocco e degli altri paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo che producono olio d’oliva che fa una concorrenza sfrenata al nostro.
Il collega Dottore Agronomo Pantaleo Greco ha tentato la difesa del martorizzato settore olivicolo del Salento leccese illustrando a Otranto l'attività del REGOLAMENTO (CE) N. 867/2008 DELLA COMMISSIONE del 3 settembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio per quanto riguarda le organizzazioni di operatori del settore’ intervenuto il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro dello Studio Agriplan che da 20 anni sta lavorando nel Salento leccese con azioni di miglioramento della qualità. Comunque il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro con soddisfazione comunica il raggiungimento di tutti gli indicatori previsti con la chiusura del programma nonostante l’andamento sfavorevole del mercato dell’olio.
Sarà possibile avere un miglioramento globale del sistema produttivo che potrà anche tradursi in garanzie offerte al consumatore lungo tutta la filiera di produzione, dalla produzione alla vendita.
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E’ giunto il tempo dei Dottori Agronomi a Montevergine nelle vicinanze di Otranto Porta d’Oriente, la città che fu assediata e conquistata dai Turchi e che subì l’eccidio dei martiri di Otranto o Beati martiri idruntini ovvero gli 800 abitanti della città salentina uccisi il 14 agosto 1480 dai Turchi guidati da Gedik Ahmed Pasha, rei di aver rifiutato la conversione all'Islam dopo la caduta della loro città.
In questo posto 540 anni dopo ci sono i nuovi difensori del Salento leccese, i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali devono affrontare gli eserciti Turchi che insidiano la sopravvivenza del settore agricolo, e del comparto oleicolo in particolare. I novelli Turchi sono gli arabi dell’altra riva, i rivali della riva Africana e Asiatica del Mediterraneo quelli della Tunisia, del Marocco e degli altri paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo che producono olio d’oliva che fa una concorrenza sfrenata al nostro. I costi di produzione di quei paesi sono tali da rappresentare un punto di forza che fa arrivare sul mercato olio che batte nel prezzo il nostro. Per non parlare dei concorrenti della riva Europea come gli Spagnoli e i Greci che fanno la loro parte nel tentativo di scalzare un comparto voluto proiettato tutto nella produzione dall’azione di Giovanni Presta il padre fondatore dell’olivicoltura salentina vedi mia nota http://www.viniesapori.net/articolo/giovanni-presta-un-medico-delle-persone-che-evolve-in-medico-della-terra-2403.html .
Il collega Dottore Agronomo Pantaleo Greco ha tentato la difesa del martorizzato settore olivicolo del Salento leccese illustrando a Otranto l'attività del REGOLAMENTO (CE) N. 867/2008 DELLA COMMISSIONE del 3 settembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio per quanto riguarda le organizzazioni di operatori del settore oleicolo, i loro programmi di attività e il relativo finanziamento.
L'Aprol di Lecce è una Società Cooperativa Agricola per Azioni Cce Aderente all'Unaprol che ha la titolarietà di due della 4 attività previste dal REGOLAMENTO (CE) N. 867/2008.
L'Unaprol ha curato la Misura che prevede il Monitoraggio e controllo e quella della tracciabilità mentre l'Aprol ha curato direttamente il Miglioramento dell'impatto ambientale e il Miglioramento della qualità.
Il bilancio di questa attività è relativo alle azioni dell'Unaprol che hanno riguardato azioni dimostrative su olivi che hanno importanza dal punto di vista paesaggistico dai 12 milioni di piante di olivo. E per la tracciabilità il Regolamento sulla tracciabilità (Reg.(CE) n.178/2002), istituisce l'Autorità alimentare europea e introduce un principio fondamentale, cioè il principio di precauzione. Questo prevede che qualora si verifichino situazioni di incertezza sulla sicurezza del prodotto, si debba considerarlo pericoloso fino a quando non si abbiano evidenze certe che dimostrino il contrario.
Il Regolamento definisce i principi generali, senza entrare in merito ai dettagli sulle modalità di progettazione del sistema di tracciabilità, lasciando spazio alle imprese di organizzarsi liberamente.
In esso è riportata la seguente definizione di tracciabilità: "possibilità di ricostruire e seguire il processo di un alimento, mangime, animale destinato alla produzione alimentare o sostanza che entra a far parte di un alimento o mangime attraverso tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione". La rintracciabilità deve essere assicurata prima a livello d'impresa e nel suo insieme dalla filiera agroalimentare, dal "campo/stalla/vasca/mare alla tavola"; nessun comparto è escluso dall'applicazione.
L’Unaprol ha applicato per la tracciabilità la norma UNI 10939 che è le norma quadro che fissa i principi generali per la progettazione ed attuazione di un sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari. UNI 10939 è una norma certificabile da un Organismo di Certificazione di prodotto operante ai sensi UNI EN 45011. L’azione Unaprol ha portato 900 q.li di olio a certificazione e 290 aziende. Questa azione è fondamentale se si vuole vendere l’olio all’estero.
Il collega Dottore Agronomo Pantaleo Greco ha quindi illustrato le azioni svolte dall’Aprol che hanno prodotto un disciplinare di produzione integrata che ha coinvolto 300 aziende e 100 a certificazione completa. L’Aprol ha anche operato nel campo del miglioramento della tecnica colturale effettuando numerose prove dimostrative. Si sono organizzati 3 corsi di idoneità fisiologica all’assaggio dell’olio extravergine e un corso di blending tenuto dal Dr. Andrea Giomo, docente di Analisi Sensoriali presso la Facoltà di Agraria, Università Politecnica delle Marche di Ancona e membro del Consiglio oleicolo internazionale. Sono state tre giornate in cui si è approfondita la teoria della miscele, si è visto come si passa dall'assaggiatore professionista all'analisi sensoriale, lo stimolo, la trasduzione, le soglie, gli odori, la determinazione del profilo sensoriale, il nuovo mercato, gli strumenti per l'interpretazione del "gusto" del mercato in parametri di produzione, la gestione del sistema di blending che va dalla scelta della materia prima alla strategia vera e propria, alla fase di controllo con l'integrazione chimico-sensoriale. Si sono tenute alcune prove pratiche realizzate con oli extravergini monovarietali ed una prova finale di blending e di valutazione dell'apprendimento.
Devo rilevare che il collega Dottore Agronomo Pantaleo Greco pur avendo illustrato le azioni svolte non ha riferito dei risultati ottenuti che sono certo saranno comunicati in un prossimo incontro scientifico che potremmo organizzare anche a favore di tutti i colleghi della Regione.
E’ intervenuto a questo punto il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro dello Studio Agriplan che da 20 anni sta lavorando nel Salento leccese con azioni di miglioramento della qualità. Il collega ha dovuto operare subendo ad anni alterni la crisi di mercato. Inoltre fa presente a tutti lo sforzo straordinario dell’Aprol di gestire in Sub Appalto dall’Unaprol il REG CE 2080/05 AZIONE: 1 “MONITORAGGIO E GESTIONE AMMINISTRATIVA DEL MERCATO NEL SETTORE DELL’OLIO DI OLIVA”; 1.A.1.1 B -MONITORAGGIO DELL’OFFERTA DISPONIBILE, DEI FLUSSI E DEI CANALI DI COMMERCIALIZZAZIONE – FRANTOI.
La novità è stata la gestione cooperativa che è sfociata nel Piano di Sviluppo Rurale 2007 – 2013. Il
collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro con amarezza registra piccole modifiche nel regolamento CEE che concede strumenti insignificanti quando arriva la crisi di mercato al comparto olivicolo a differenza delle Organizzazioni dei produttori della frutta che possono intervenire ed intervengono all’atto delle crisi di mercato.
Il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro dichiara che è necessario un miglioramento dell’Organizzazione del Mercato Comune.
Comunica a tutti i presenti lo sforzo dell’Aprol di avviare il Programma di Sviluppo Rurale con la presentazione di un Progetto Integrato di filiera.
Comunque il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro con soddisfazione comunica il raggiungimento di tutti gli indicatori previsti con la chiusura del programma nonostante l’andamento sfavorevole del mercato dell’olio.
E’ intervenuta a questo punto Maria Chiara Ferrarese Responsabile certificazione volontaria di prodotto. E’ a tutti noto che l’agroalimentare è un settore integrato piramidale alla cui base si trova la produzione agricola.
Questo sistema è frazionato, il produttore fa quello che gli pare, il trasformatore si regola a seconda dell’andamento del marcato e il mercato chiede ciò che il consumatore vuole e se lo va a prendere dove lo trova.
La domanda che ci poniamo è se può un tale sistema avanzare in modo frazionato e difforme, sulla spinta delle aziende che sono al vertice della piramide e a stretto contatto del mercato. La risposta è che è impossibile fare qualità se non è coinvolta la filiera agroindustriale.
Affinché il sistema non giri a vuoto è necessario che l’esigenza di “assicurazione qualità” , che parte dall’apice della piramide, scenda alla base . Sarà allora possibile avere un miglioramento globale del sistema produttivo che potrà anche tradursi in garanzie offerte al consumatore lungo tutta la filiera di produzione, dalla produzione alla vendita.
Tra le esigenze implicite del consumatore la Salubrità e l’igiene dei prodotti alimentari riveste un ruolo preponderante. Al fine di garantire tali requisiti lungo la filiera è necessario che il prodotto sia sempre rintracciabile e che ne sia sempre possibile il controllo.
Le aziende chiedono in maniera sempre più forte all’ente di certificare, valorizzare, un prodotto che non possiede requisiti di eccellenza, misurabili, verificabili tali da poter accedere alla certificazione di prodotto ma che è gestito e controllato dall’inizio, in strutture di proprietà o gestite direttamente. Il valore aggiunto dichiarato è la capacità di gestire completamente il prodotto in una sorta di azienda allargata in modo da poter conoscere la sua storia in ogni fase.
La questione che pongo è che visto che chi si assume la responsabilità della certificazione è l’Aprol perché si va a una società che ha sedi a PARMA, BARI, MORETTA (CN) e CHIETI e non si fa fare questo lavoro ai Dottori Agronomi e ai Dottori Forestali della Provincia di Lecce.
Tale decisione è per me incomprensibile anche perché a dare uno sguardo al sito dell’azienda a cui l’Aprol si è appoggiata http://www.csqa.it/ è evidente la professionalità che però rimane a questa azienda e che invece per l’olio e l’agroalimentare del Salento leccese potrebbe rimanere ai Dottori Agronomi e ai Dottori Forestali del nostro territorio. E’ poi intervenuto il Dott. Nicola Rugliani Dirigente dell’ Assessorato alle Risorse Agroalimentari – Ufficio Alimentazione e Associazionismo che nel periodo 2009 – 2011 c’è il riconoscimento di 35 operatori il 55% sono azioni di impatto ambientale e 45% per la qualità con 10 milioni di Euro previsti. Inoltre ha riferito di un aiuto De Minimis per un massimo di 7.500 Euro che saranno distribuite ai 18 richiedenti di cui 4 sono Organizzazioni dei produttori e 14 sono Cooperative. Il Dirigente ha riferito che 11 richieste sono superiori ai 7.500 euro mentre 7 richieste sono inferiori e per questo motivo si provvederà ad erogare il contributo in misura proporzionale.
(continua)
*Dottore Agronomo
di Antonio Bruno*
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In questo posto 540 anni dopo ci sono i nuovi difensori del Salento leccese, i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali devono affrontare gli eserciti Turchi che insidiano la sopravvivenza del settore agricolo, e del comparto oleicolo in particolare. I novelli Turchi sono gli arabi dell’altra riva, i rivali della riva Africana e Asiatica del Mediterraneo quelli della Tunisia, del Marocco e degli altri paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo che producono olio d’oliva che fa una concorrenza sfrenata al nostro.
Il collega Dottore Agronomo Pantaleo Greco ha tentato la difesa del martorizzato settore olivicolo del Salento leccese illustrando a Otranto l'attività del REGOLAMENTO (CE) N. 867/2008 DELLA COMMISSIONE del 3 settembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio per quanto riguarda le organizzazioni di operatori del settore’ intervenuto il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro dello Studio Agriplan che da 20 anni sta lavorando nel Salento leccese con azioni di miglioramento della qualità. Comunque il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro con soddisfazione comunica il raggiungimento di tutti gli indicatori previsti con la chiusura del programma nonostante l’andamento sfavorevole del mercato dell’olio.
Sarà possibile avere un miglioramento globale del sistema produttivo che potrà anche tradursi in garanzie offerte al consumatore lungo tutta la filiera di produzione, dalla produzione alla vendita.
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E’ giunto il tempo dei Dottori Agronomi a Montevergine nelle vicinanze di Otranto Porta d’Oriente, la città che fu assediata e conquistata dai Turchi e che subì l’eccidio dei martiri di Otranto o Beati martiri idruntini ovvero gli 800 abitanti della città salentina uccisi il 14 agosto 1480 dai Turchi guidati da Gedik Ahmed Pasha, rei di aver rifiutato la conversione all'Islam dopo la caduta della loro città.
In questo posto 540 anni dopo ci sono i nuovi difensori del Salento leccese, i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali devono affrontare gli eserciti Turchi che insidiano la sopravvivenza del settore agricolo, e del comparto oleicolo in particolare. I novelli Turchi sono gli arabi dell’altra riva, i rivali della riva Africana e Asiatica del Mediterraneo quelli della Tunisia, del Marocco e degli altri paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo che producono olio d’oliva che fa una concorrenza sfrenata al nostro. I costi di produzione di quei paesi sono tali da rappresentare un punto di forza che fa arrivare sul mercato olio che batte nel prezzo il nostro. Per non parlare dei concorrenti della riva Europea come gli Spagnoli e i Greci che fanno la loro parte nel tentativo di scalzare un comparto voluto proiettato tutto nella produzione dall’azione di Giovanni Presta il padre fondatore dell’olivicoltura salentina vedi mia nota http://www.viniesapori.net/articolo/giovanni-presta-un-medico-delle-persone-che-evolve-in-medico-della-terra-2403.html .
Il collega Dottore Agronomo Pantaleo Greco ha tentato la difesa del martorizzato settore olivicolo del Salento leccese illustrando a Otranto l'attività del REGOLAMENTO (CE) N. 867/2008 DELLA COMMISSIONE del 3 settembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio per quanto riguarda le organizzazioni di operatori del settore oleicolo, i loro programmi di attività e il relativo finanziamento.
L'Aprol di Lecce è una Società Cooperativa Agricola per Azioni Cce Aderente all'Unaprol che ha la titolarietà di due della 4 attività previste dal REGOLAMENTO (CE) N. 867/2008.
L'Unaprol ha curato la Misura che prevede il Monitoraggio e controllo e quella della tracciabilità mentre l'Aprol ha curato direttamente il Miglioramento dell'impatto ambientale e il Miglioramento della qualità.
Il bilancio di questa attività è relativo alle azioni dell'Unaprol che hanno riguardato azioni dimostrative su olivi che hanno importanza dal punto di vista paesaggistico dai 12 milioni di piante di olivo. E per la tracciabilità il Regolamento sulla tracciabilità (Reg.(CE) n.178/2002), istituisce l'Autorità alimentare europea e introduce un principio fondamentale, cioè il principio di precauzione. Questo prevede che qualora si verifichino situazioni di incertezza sulla sicurezza del prodotto, si debba considerarlo pericoloso fino a quando non si abbiano evidenze certe che dimostrino il contrario.
Il Regolamento definisce i principi generali, senza entrare in merito ai dettagli sulle modalità di progettazione del sistema di tracciabilità, lasciando spazio alle imprese di organizzarsi liberamente.
In esso è riportata la seguente definizione di tracciabilità: "possibilità di ricostruire e seguire il processo di un alimento, mangime, animale destinato alla produzione alimentare o sostanza che entra a far parte di un alimento o mangime attraverso tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione". La rintracciabilità deve essere assicurata prima a livello d'impresa e nel suo insieme dalla filiera agroalimentare, dal "campo/stalla/vasca/mare alla tavola"; nessun comparto è escluso dall'applicazione.
L’Unaprol ha applicato per la tracciabilità la norma UNI 10939 che è le norma quadro che fissa i principi generali per la progettazione ed attuazione di un sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari. UNI 10939 è una norma certificabile da un Organismo di Certificazione di prodotto operante ai sensi UNI EN 45011. L’azione Unaprol ha portato 900 q.li di olio a certificazione e 290 aziende. Questa azione è fondamentale se si vuole vendere l’olio all’estero.
Il collega Dottore Agronomo Pantaleo Greco ha quindi illustrato le azioni svolte dall’Aprol che hanno prodotto un disciplinare di produzione integrata che ha coinvolto 300 aziende e 100 a certificazione completa. L’Aprol ha anche operato nel campo del miglioramento della tecnica colturale effettuando numerose prove dimostrative. Si sono organizzati 3 corsi di idoneità fisiologica all’assaggio dell’olio extravergine e un corso di blending tenuto dal Dr. Andrea Giomo, docente di Analisi Sensoriali presso la Facoltà di Agraria, Università Politecnica delle Marche di Ancona e membro del Consiglio oleicolo internazionale. Sono state tre giornate in cui si è approfondita la teoria della miscele, si è visto come si passa dall'assaggiatore professionista all'analisi sensoriale, lo stimolo, la trasduzione, le soglie, gli odori, la determinazione del profilo sensoriale, il nuovo mercato, gli strumenti per l'interpretazione del "gusto" del mercato in parametri di produzione, la gestione del sistema di blending che va dalla scelta della materia prima alla strategia vera e propria, alla fase di controllo con l'integrazione chimico-sensoriale. Si sono tenute alcune prove pratiche realizzate con oli extravergini monovarietali ed una prova finale di blending e di valutazione dell'apprendimento.
Devo rilevare che il collega Dottore Agronomo Pantaleo Greco pur avendo illustrato le azioni svolte non ha riferito dei risultati ottenuti che sono certo saranno comunicati in un prossimo incontro scientifico che potremmo organizzare anche a favore di tutti i colleghi della Regione.
E’ intervenuto a questo punto il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro dello Studio Agriplan che da 20 anni sta lavorando nel Salento leccese con azioni di miglioramento della qualità. Il collega ha dovuto operare subendo ad anni alterni la crisi di mercato. Inoltre fa presente a tutti lo sforzo straordinario dell’Aprol di gestire in Sub Appalto dall’Unaprol il REG CE 2080/05 AZIONE: 1 “MONITORAGGIO E GESTIONE AMMINISTRATIVA DEL MERCATO NEL SETTORE DELL’OLIO DI OLIVA”; 1.A.1.1 B -MONITORAGGIO DELL’OFFERTA DISPONIBILE, DEI FLUSSI E DEI CANALI DI COMMERCIALIZZAZIONE – FRANTOI.
La novità è stata la gestione cooperativa che è sfociata nel Piano di Sviluppo Rurale 2007 – 2013. Il
collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro con amarezza registra piccole modifiche nel regolamento CEE che concede strumenti insignificanti quando arriva la crisi di mercato al comparto olivicolo a differenza delle Organizzazioni dei produttori della frutta che possono intervenire ed intervengono all’atto delle crisi di mercato.
Il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro dichiara che è necessario un miglioramento dell’Organizzazione del Mercato Comune.
Comunica a tutti i presenti lo sforzo dell’Aprol di avviare il Programma di Sviluppo Rurale con la presentazione di un Progetto Integrato di filiera.
Comunque il collega Dottore Agronomo Fabrizio De Castro con soddisfazione comunica il raggiungimento di tutti gli indicatori previsti con la chiusura del programma nonostante l’andamento sfavorevole del mercato dell’olio.
E’ intervenuta a questo punto Maria Chiara Ferrarese Responsabile certificazione volontaria di prodotto. E’ a tutti noto che l’agroalimentare è un settore integrato piramidale alla cui base si trova la produzione agricola.
Questo sistema è frazionato, il produttore fa quello che gli pare, il trasformatore si regola a seconda dell’andamento del marcato e il mercato chiede ciò che il consumatore vuole e se lo va a prendere dove lo trova.
La domanda che ci poniamo è se può un tale sistema avanzare in modo frazionato e difforme, sulla spinta delle aziende che sono al vertice della piramide e a stretto contatto del mercato. La risposta è che è impossibile fare qualità se non è coinvolta la filiera agroindustriale.
Affinché il sistema non giri a vuoto è necessario che l’esigenza di “assicurazione qualità” , che parte dall’apice della piramide, scenda alla base . Sarà allora possibile avere un miglioramento globale del sistema produttivo che potrà anche tradursi in garanzie offerte al consumatore lungo tutta la filiera di produzione, dalla produzione alla vendita.
Tra le esigenze implicite del consumatore la Salubrità e l’igiene dei prodotti alimentari riveste un ruolo preponderante. Al fine di garantire tali requisiti lungo la filiera è necessario che il prodotto sia sempre rintracciabile e che ne sia sempre possibile il controllo.
Le aziende chiedono in maniera sempre più forte all’ente di certificare, valorizzare, un prodotto che non possiede requisiti di eccellenza, misurabili, verificabili tali da poter accedere alla certificazione di prodotto ma che è gestito e controllato dall’inizio, in strutture di proprietà o gestite direttamente. Il valore aggiunto dichiarato è la capacità di gestire completamente il prodotto in una sorta di azienda allargata in modo da poter conoscere la sua storia in ogni fase.
La questione che pongo è che visto che chi si assume la responsabilità della certificazione è l’Aprol perché si va a una società che ha sedi a PARMA, BARI, MORETTA (CN) e CHIETI e non si fa fare questo lavoro ai Dottori Agronomi e ai Dottori Forestali della Provincia di Lecce.
Tale decisione è per me incomprensibile anche perché a dare uno sguardo al sito dell’azienda a cui l’Aprol si è appoggiata http://www.csqa.it/ è evidente la professionalità che però rimane a questa azienda e che invece per l’olio e l’agroalimentare del Salento leccese potrebbe rimanere ai Dottori Agronomi e ai Dottori Forestali del nostro territorio. E’ poi intervenuto il Dott. Nicola Rugliani Dirigente dell’ Assessorato alle Risorse Agroalimentari – Ufficio Alimentazione e Associazionismo che nel periodo 2009 – 2011 c’è il riconoscimento di 35 operatori il 55% sono azioni di impatto ambientale e 45% per la qualità con 10 milioni di Euro previsti. Inoltre ha riferito di un aiuto De Minimis per un massimo di 7.500 Euro che saranno distribuite ai 18 richiedenti di cui 4 sono Organizzazioni dei produttori e 14 sono Cooperative. Il Dirigente ha riferito che 11 richieste sono superiori ai 7.500 euro mentre 7 richieste sono inferiori e per questo motivo si provvederà ad erogare il contributo in misura proporzionale.
(continua)
*Dottore Agronomo
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