martedì 13 aprile 2010

Un uccello di 300 grammi importante come la Balena


Un uccello di 300 grammi importante come la Balena
di Antonio Bruno*


Ieri sera Martedì 13 aprile a Lecce presso la Sala Provinciale di Via Salomi ho preso parte ai lavori del Seminario “LA BECCACCIA NELLA PROVINCIA DI LECCE- STRATEGIE DI GESTIONE E TUTELA DELLA SPECIE”.
Ha introdotto i lavori l'Assessore Provinciale alle attività Produttive e all'attività venatoria Salvatore Perrone che ha raccontato la circostanza di vedersi piombare la delega all'attività venatoria perchè nessuno la voleva. L'assessore ha riferito del Piano Faunistico Venatorio 2009/2014, documento costituisce un importante strumento di pianificazione del territorio silvestre e di conservazione della fauna selvatica che è stato modificato.
L'assessore Salvatore Perrone riferisce del cambiamento che questo picolo volatile percepisce, la beccaccia percepisce gli impianti fotovoltaici che devastano l'ambiente, la vetrificazione del territorio che è stata denunciata dai cacciatori.
Inoltre siccome la Provincia di Lecce per anni non ha investito somme per ripopolare il territorio la Giunta Provinciale questa volta, pur nelle difficoltà di bilancio, ha previsto di impiegare delle somme del Bilancio per tentare il ripopolamento.
E' poi intervenuto Paolo Pennacchini, classe 1963, beccacciaio. Lui si definisce un cacciatore in punta di piedi, fedele al motto “Cacciare il più possibile uccidendo il meno possibile…”.
Ha guardato la sala piena in ogni ordine di posto, piena di uomini che sono a contatto con il territorio del Salento leccese, che lo amano per la sua bellezza, che lo vogliono conservare e proteggere e nota la rabbia che c'è in tutti i beccacciai e che è comune in tutto il Paese.
Paolo Pennacchini parla del nostro Salento leccese e lo definisce “una pista d'atterraggio” , fa una narrazione della nostra terra raccontandola come la vedono i visitatori italiani e stranieri che sono venuti dalle nostre parti, delle meraviglie che si possono incontrare nel Salento leccese, delle emozioni che suscita il nostro territorio.
Già , le emozioni, le stesse del beccacciaio che porta a casa le sensazioni del contatto con questa “entità” che è la beccaccia, perché è la quintessenza della cinofilia.
L'entità beccaccia nasce fuori dall'Europa a 27 del Mercato Comune, nell'Europa del Paleartico e viaggia per 10.000 chilometro essendo sottoposta a ogni sorta di stress. Una viaggiatrice che non ha nazionalità, non è italiana, non è salentina, la beccaccia che non ha padrone perchè dall'alto del cielo con i suoi meravigliosi occhi che vedono a 360° domina la terra, la osserva, la scruta per trovare le zone umide che gli daranno il nutrimento durante i suoi liberi e immensi voli.
Paolo Pennacchini mette mani all’impianto culturale della Caccia, osserva preoccupato i cambiamenti climatici, gli habitat abbandonati, il conseguente impoverimento faunistico su tutta la penisola, e ieri sera osservava le persone con la sua stessa passione, radunati numerosissimi in quella sala in Via Salomi e gli narrava il cambiamento. Cambiare testa, innanzitutto. Paolo Pennacchini ha il progetto di cambiare il loro mondo.
Spinto dalle sue parole mi volto, guardo i presenti che sono ipnotizzati, incantati dalla relazione di questo “beccacciaio” e mi vengono in mente le parole di Ernest Hemingway ...di là oltre il fiume e fra gli alberi..... Li guardo ancora e osservo che negli occhi e nei pensieri dei beccacciai del Salento leccese risuona l'immagine scolpita per l'eternità nelle parole “la quiete magica di questo paesaggio che si libra tra cielo e mare dove il tempo scorre lento e il ritmo della vita è rimasto quello di tanti anni fa... “.
Affinché questo ritmo della vita rimanga conservato, tutelato, protetto, i beccacciai del Salento leccese sono per la caccia sostenibile, le centinaia di cacciatori presenti ieri sera al Seminario sono quelli che credono che la Cultura della Beccaccia possa aiutare tutta la Caccia a cambiare, ad essere in sintonia con le moderne esigenze della Natura, a proporsi come supporto imprescindibile alla gestione delle specie. Perché ieri sera Paolo Pennacchini ha dimostrato che Scienza, educazione e nuovi comportamenti, viaggiano sulle ali delicate della Beccaccia. La specie di riferimento delle centinaia di persone “innamorate dell'ambiente e del Paesaggio” che erano presenti ieri sera, la beccacia per tutte queste persone è un vero e proprio laboratorio alato.
Ieri sera c'erano persone che si sono allontanate dal concetto del carniere, persone che osservano, si informano, studiano, si autolimitano. Ma Paolo Pennacchini ricorda che “Il mondo dei non cacciatori” (non quello degli Anticaccia) indifferenti, agnostici, possibilisti, sono la stragrande maggioranza nel nostro Paese e anche nel Salento leccese. Sono la famosa Società che però aspetta un segnale concreto dal mondo che popolava la sala di ieri sera, per appoggiare l’operazione di trasformazione della Caccia in attività Sostenibile. Paolo Pennacchini lo ripete ancora una volta: l’esercizio venatorio corretto mette in equilibrio il Prelievo e la Conservazione della specie. Sogna Paolo Pennacchini, sogna che il concetto di caccia sostenibile divenga per tutti i cacciatori “Perno della gestione faunistica, fattore economico e sociale condiviso, non più sottoposto ad eterna e demagogica disputa”.
E dalle parole di Paolo Pennacchini, poetiche, piene di passione e di entusiasmo che possiamo cercare di percepire l'importanza della beccaccia e l'opportunità che rappresenta per il Salento leccese.
Infatti ricorda a tutti i presenti che la Beccaccia migra come tante altre specie, ma in maniera del tutto diversa. Attraversa tutti i valichi, tutte le frontiere: sfiora, buca e sosta in tutte le terre della nostra Europa, legata da molti fili, anche e soprattutto da quelli della migrazione.
Paolo Pennacchini dice che sono “Uccelli come Uomini”. La beccaccia non se ne sta in alto, a stormo, fischiettando indifferente il saluto alle terre fredde che spera di riabbracciare a primavera. La beccaccia, silenziosamente, percorre le mulattiere insidiose della migrazione bassa: corta, piena di imprevisti, di incidenti. Timida sbatte su tutte le nostre porte, mangia sui nostri stessi piatti. C’è una sorta di scambio clamoroso di destini fra ‘uomo e beccaccia” , una vicinanza stupefacente all’interno della grande difficoltà “dell’incontrarsi e del rispettarsi”. Ali, sangue, tessuti, becco, fegato e piume: nelle nostre mani. Un emozionante, difficile, sostenibile atto di verità: la ricerca con il cane, lo sparo e la sua rispettosa morte. Ucciderne una per salvarne cento con la caccia che è un’attività di sfruttamento di risorse naturali, concessa dalla Legge, nelle modalità spazio temporali stabilite da un monitoraggio permanente sulla salute delle specie e degli habitat naturali.
E nelle mani dei beccacciai la beccaccia che rappresenta un tesoro di informazioni. Quali informazioni? Ci sono quelle indirette infatti se la Beccaccia stenta a giungere nelle aree di svernamento mediterranee significa che il clima si sta modificando. Che le temperature si innalzano su tutto il Paleartico Occidentale.
Poi ci sono le informazioni dirette. La beccaccia quest’anno non si ferma più nel tuo bosco dove l’hai sempre avvistata, cacciata, amata? Sicuramente quell’habitat si è impoverito. Hanno sbagliato i tagli, perché ancora oggi la politica forestale non considera il bosco quale valore faunistico di sosta e alimentazione delle specie. La siccità degli ultimi anni si accompagna alla necessità dei consorzi delle acque di sfruttare, accorpare e incanalare ogni vecchia sorgente montana. Spariscono le piccole zone umide. Sparisce “l’angolo più bello del bosco” dove si ferma la beccaccia. Questo è un punto fondamentale. Solo la Beccaccia fra tutte le specie migratrici (ma anche stanziali) ha bisogno, elegge diremo, l’angolo più bello del bosco: dove la bellezza è frutto della perfetta interazione di clima, sottobosco, ambiente. In poche parole la perfetta biodiversità. La Beccaccia è l’unica specie che ci misura la febbre. E’ il nostro medico di famiglia. Fra le specie cacciabili e non, è quella con il valore più elevato di indicatore biologico. Purtroppo sta ancora “confusa” tra tante specie che lei stessa potrebbe aiutare… se il legislatore la prendesse per le ali e le conferisse la dignità che merita: simbolo della Nuova Caccia Sostenibile. Ucciderne (perché questo è un atto di verità) una per salvarne cento mettendosi al servizio della ricerca scientifica. Paolo Pennacchini vuole raccontare la beccaccia in un modo diverso. Farla apparire, come appare ai cacciatori, all’improvviso, sul divano del cittadino che non imbraccia il fucile, ma il telecomando. Allora scatterà qualcosa, un moto di affetto, di curiosità, di rispetto. Il cittadino che non caccia forse ascolterà le ragioni della delicatezza, le ragioni della beccaccia, della Nuova Caccia. Per farlo si è istitutito a Lecce il Centro Studi sulla Beccaccia. In questo luogo c'è la narrazione che caratterizza l'incontro tra i cacciatori, la narrazione scomparsa nel nostro stile di vita. Una modalità di comunicazione che grazie al mondo della caccia potrebbe contagiare tutti noi ormai persi nell'ipnsi della TV e dimentichi delle persone umane che ci vivono accanto. C'è stato poi l'intervento di Giuseppe Raho Responsabile della Puglia dell'Associazione beccacciai d'Italia che ha riferito che in questo primo anno di attività si sono raccolte 43 ali. Di queste 38 erano di esemplari giovani e 5 di adulti. Tale raccolta ha significato capire che a causa della mancanza di ghiaccio nel nord Europa non sono arrivati i Maschi adulti. Nel Salento leccese c'è stato un passo di beccacce da fine ottobre ai primi di novembre che si è prolungato sino a metà novembre.
La prima ala è stata consegnata il 18 ottobre e appartiene a una beccaccia che forse si è riprodotta nell'appennino o in Grecia (questo significa che si è riprodotta da noi).
Dal 18 al 20 novembre ci sono stati una serie di incontri con le beccacce sino al 19 dicembre. Quindi si è assistito a un discreto incremento dal 20 dicembre sino alla fine del mese e infine a gennaio il passo è diminuito.
Il seminario si è concluso con una relazione scientifica sulla anatomia e fisiologia della beccaccia a cui è seguito un dibattito che ha registrato numerosissimi interventi.
Pur non essendo un cacciatore sono intervenuto per segnalare al Centro Studi che per la mia esperienza ho potuto osservare 127 canali realizzati con modalità costruttive diverse (in terra o in roccia non rivestita, oppure rivestiti con pietrame a secco o in calcestruzzo ed in alcuni casi costeggiati da stradelle di servizio).
Tali canali, che si sviluppano per una lunghezza complessiva di 423 Km e attraversano i territori di 32 Comuni della Provincia di Lecce.
Tali canali si attivano con le piogge che come tutti sappiamo nel nostro territorio sono concentrate nel periodo da ottobre a gennaio che corrisponde con il passo della beccaccia nel Salento leccese.
Nel nostro Salento se non ci fossero quelle poche riserve naturali nelle aree umide di natura (intesa come non toccata dall'uomo) ci sarebbe molto poco da tutelare. Ma quando parliamo di natura e di sua tutela dobbiamo mettere al centro della nostra discussione la realtà delle cose ovvero che il territorio è stato utilizzato per l'agricoltura che l'ha modellato e per questo motivo per salvaguardare i Paesaggi Culturali c'è la necessità e l'urgenza di TUTELARE IL PAESAGGIO AGRARIO proprio a questo proposito gli ecologi hanno ormai compreso che non è possibile costruire una rete ecologica esclusivamente con l'utilizzo dei paesaggi naturali e con le foreste.
Ecco perché sarebbe interessante naturalizzare i 127 canali che si sviluppano per una lunghezza complessiva di 423 Km e attraversano i territori di 32 Comuni della Provincia di Lecce. Io metto a disposizione dell'Associazione questa idea e spero che la realizzino per il bene della beccaccia, del nostro territorio e di quelli che lo amano primi tra tutti i beccacciai.

*Dottore Agronomo

Bibliografia
Paolo Pennacchini CULTURA DELLA BECCACCIA PER UNA NUOVA CACCIA
Progetto Ali Regali http://www.scolopaxrusticola.com/main/
ARIANNA ARADIS, GIUSEPPE LANDUCCI, PIERFRANCO RUDA, STEFANO TADDEI e FERNANDO SPINA LA BECCACCIA (Scolopax rusticola) NELLA TENUTA PRESIDENZIALE DI CASTELPORZIANO
BECCACCIA Scolopax rusticola http://www.bighunter.it/Portals/0/Beccaccia.pdf
Silvio Spanò e Charles Fadat Proposte per un monitoraggio degli effettivi di Beccaccia nel Parco Nazionale del Vesuvio ( Campania - Italia )
Antonio Bruno Importanza della conservazione nei paesaggi culturali del paesaggio agrario del Salento Leccese attraverso i canali di bonifica corridoi di biodiversità http://centrostudiagronomi.blogspot.com/2009/12/i-canali-di-bonifica-corridoi-di.html

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