martedì 6 aprile 2010

Il basso Salento aderisca al Distretto agroalimentare di qualità jonico salentino


Il basso Salento aderisca al Distretto agroalimentare di qualità jonico salentino
Il territorio del Basso Salento aderisca nel prossimo futuro al Distretto agroalimentare di qualità jonico salentino (Dajs). E’ l’ invito lanciato dal dr. Antonio Stea, consulente agronomo, gia componente direttivo nazionale Rete Fattorie Sociali.
In questi ultimi anni il territorio del Basso Salento ha utilizzato e distribuito svariate decine di milioni di euro nell’ ambito del Programma PIT n. 8, risorse stanziate e dedicate al miglioramento ed alla competitività del comparto del manifatturiero (TAC) nell’ area meridionale del Salento, con a capo Casarano individuato quale Comune capofila.
Per numerosi ragioni il PIT n. 8, nonostante l impegno profuso, le missioni di incoming, i progetti realizzati, non è riuscito a dar vita al Distretto di qualità del manifatturiero del basso Salento: una sconfitta per il nostro territorio in termini di occupazione, di tutela delle fasce sociali più deboli, una situazione di crisi dalla quale occorre uscire reagendo con idee concrete, individuando valide soluzioni.
Nei precedenti mesi la Regione Puglia bene ha fatto a riconoscere grazie alla Legge Regionale N. 23/2007 il Distretto agroalimentare di qualità jonico salentino; non si tratta di una nuova sigla, ma di uno strumento operativo del comparto agricolo al quale fanno capo più di 160 aziende di produzione, trasformazione e condizionamento ricadenti in un territorio che comprende tre province, ad esclusione purtroppo dei Comuni del basso Salento. Il distretto in una logica di sistema ed in collaborazione con le istituzioni permette alle aziende aderenti di cooperare, attraverso specifici programmi di sviluppo, per essere più competitive sui mercati internazionali.
Nel 2010 e per il prossimo futuro l’ ottica da perseguire per conseguire i migliori risultati deve essere quella di rendere un territorio quale il Salento omogeneo per l’ offerta turistica, per le risorse ambientali, ma anche per le politiche di sviluppo nel settore agricolo.
L invito nuovo e personale risiede nella convinzione che il territorio del basso Salento può ridisegnare un nuovo futuro valorizzando le risorse del comparto agricolo, producendo occupazione, qualità di processo e di prodotto, tutto ciò chiedendo “dal basso” uniti e con giusta ragione di aderire al già istituito distretto agroalimentare di qualità jonico salentino.
Aderire al Distretto agroalimentare, gestire con oculatezza e razionalità le risorse del Piano strategico di Area Vasta Sud Salento, quelle dei nuovi costituendi G.A.L. significa saper utilizzare in ottima integrazione gli strumenti operativi disponibili per rendere le migliori risposte che il territorio del salento meridionale e le aziende agricole chiedono. D’ altro canto alle imprese agroalimentari si deve chiedere maturità, cooperazione e voglia di misurarsi con le sfide dell’ innovazione della qualità. Se ci sono queste condizioni , si può offrire una robusta “governance” dei nuovi processi di sviluppo rurale.
http://www.antoniostea.com/

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