mercoledì 28 aprile 2010

L'ombelico del mondo: “Fiera Internazionale dell'Agricoltura” di Foggia.


L'ombelico del mondo: “Fiera Internazionale dell'Agricoltura” di Foggia.
di Antonio Bruno
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Un evento come la “Fiera Internazionale dell'Agricoltura” che si rivolge al MONDO intero può avere come principale protagonista la sola Università degli Studi di Foggia?
La rete delle diverse esperienze e delle buone pratiche è uno degli elementi fondamentali per favorire il benessere dei popoli nei posti dove vivono, rendendo le migrazioni una libera scelta e non l'ultima spiaggia di persone disperate in cerca di cibo per i loro bambini affamati.
La “Fiera Internazionale dell'Agricoltura” di Foggia pur insistendo in una Regione come la Puglia che fa dei temi della cooperazione e dello sviluppo dei Paesi del Mediterraneo ha finito con il guardare al suo ombelico.
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Da oggi 28 aprile e fino a lunedì 3 maggio 2010 torna a Foggia la Fiera dell'Agricoltura e della Zootecnia, il salone internazionale dedicato al mondo agricolo e zootecnico che vedrà quest'anno tra i suoi principali protagonisti l'Università degli Studi di Foggia.
Mi viene in mente la canzone di Lorenzo Jovanotti, il cantante ostinatamente adolescente “per sempre “ che recita: “questo è l'ombelico del mondo è qui che c'è il pozzo dell'immaginazione dove convergono le esperienze e si trasformano in espressione, dove la vita si fa preziosa e il nostro amore diventa azioni, dove le regole non esistono esistono solo le eccezioni”.
La questione che pongo alla tua attenzione, si! Dico proprio a te! Visto che stai leggendo le parole che sto scrivendo, è se un evento come la “Fiera Internazionale dell'Agricoltura” che si rivolge al MONDO intero e potrebbe rappresentare un'importante occasione per presentare le attività e i progetti di ricerca per lo sviluppo di un settore strategico per il nostro Paese come quello dell'agro-alimentare possa avere come principale protagonista la sola Università degli Studi di Foggia? E le altre Università d'Italia? E i saperi e i professionisti Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Salento leccese? Mentre scrivo questa mia nota il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, sta inaugurando la sessantunesima edizione e sicuramente è certo che sta partecipando a una manifestazione che ha lo scopo di far conoscere ai vari attori i risultati ottenuti nell'ambito della ricerca scientifica sia di base che applicata. Insomma il Presidente della Regione Puglia è certo che sta inaugurando una manifestazione che rappresenta l'occasione per presentare a tutto il MONDO la nuova offerta formativa basata su percorsi di studio, all'interno di strutture e laboratori all'avanguardia, volti all'acquisizione di competenze altamente professionalizzanti in sintonia con le attuali esigenze del mercato del lavoro. E il mondo finalmente saprà dei risultati raggiunti, o in via di acquisizione, nei settori della produzione vegetale, della zootecnia, dell'industria alimentare, dell'ambiente, del territorio rurale e delle energie rinnovabili? Ma di chi? Della sola Facoltà di Agraria di Foggia?
E anche se fosse, gli organizzatori della Fiera internazionale, a chi stanno facendo conoscere queste cose?
Mentre a Foggia si svolge tutto questo po' di roba lo scorso 23 aprile a Montevideo si è discusso della ‘Rete del Sud’ il progetto di “promozione del cooperativismo” delle reti di imprese di economia sociale del Mercosur. Tutti i relatori hanno convenuto, nei loro diversi interventi, che la Rete del Sud è sì un progetto ma anche una strategia per combattere la povertà.
E' bene ribadire che la rete delle diverse esperienze e delle buone pratiche è uno degli elementi fondamentali per favorire il benessere dei popoli nei posti dove vivono, rendendo le migrazioni una libera scelta e non l'ultima spiaggia di persone disperate in cerca di cibo per i loro bambini affamati.
Ho letto che la “Fiera Internazionale dell'Agricoltura” provvederà a conferire il Premio Mediterraneo che leggo vuole essere un riconoscimento dell'impegno per lo sviluppo dell'agricoltura. Sarebbe opportuno che questa occasione servisse a diffondere un paradigma, un modello, insomma un esempio positivo di imprenditoria nell'ambito della filiera agro-alimentare che legasse le produzioni al rispetto dell'ambiente e della natura e che favorisse lo sviluppo nei Paesi che vedono flussi migratori verso il Salento leccese e l'Europa. Queste mie considerazioni sono determinate dalla circostanza che ci fa prendere atto che si protraggono le condizioni di incertezza per il prolungarsi della stagnazione della domanda. A questo problema oggettivo io ritengo che invece di continuare a chiedere provvedimenti per un forte impulso alla domanda interna, si potrebbe favorire la domanda dei paesi extra Unione Europea.
La notizia della “Fiera Internazionale dell'Agricoltura” è giunta improvvisa e rischia di passare inosservata dalla realtà del Territorio del Salento leccese. Infatti l'Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali avrebbe potuto contribuire fattivamente a questo progetto di “internazionalizzazione” della nostra realtà Agricola sostenibile nel Bacino del mediterraneo. L'amarezza è che anche questa occasione passi senza che i territori delle Puglie e in particolare il territorio del Salento leccese, siano stati coinvolti.
Il successo strategico dell'impresa agricola è funzionale all'interesse di tutte le persone che vivono nel pianeta. Ma le persone vivono nel loro territorio, è di queste realtà che devono farsi carico di coinvolgere gli organizzatori di eventi che hanno un anelito “globale”. Prendendo ad esempio il Piano d'azione per il cambiamento climatico del Sindaco di Londra Boris Johnson diventa necessario soddisfare la necessità delle persone di nuove occasioni di crescita e sviluppo, sicurezza, salute e ambiente. Nel mediterraneo c'è necessità di sviluppare un miglioramento della sostenibilità con interventi di efficienza energetica e di riduzione degli sprechi e di sviluppo nei territori che costringono alla migrazione i loro abitanti.
La “Fiera Internazionale dell'Agricoltura” di Foggia pur insistendo in una Regione come la Puglia che fa dei temi della cooperazione e dello sviluppo dei Paesi del Mediterraneo ha finito con il guardare al suo ombelico sicura com'è di rappresentare l'ombelico del mondo, ma sappiamo bene che chi si ostina a guardare il proprio ombelico rischia di perdere l'equilibrio e quindi cadere rovinosamente per terra. Speriamo che a Foggia non accada questo.

Bibliografia

Sergio Maiorino: Le strategie di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese
Sybille Sachs : Sviluppo sostenibile, così si crea valore per tutti
Marcella De Martino: L'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno
Bruno Berthon e Mauro Marchiaro: Sindaci, se ci siete battete un colpo. Il sole 24 ore 27/04/2010

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