Il Topinambur del Salento leccese
(Helianthus annuus)
Chiamato anche girasole del Canadà o
girasole perenne
Helianthus tuberosus L.
Famiglia Compositae (Asteraceae)
Etimologia
dal greco helios, sole ed anthos,
fiore, ovvero “fiore del sole”, per la somiglianza dei fiori del
girasole (Helianthus annuus) alle immagini del sole.
Somiglia ad una patata molto mal
riuscita ma il suo sapore è più simile a quello di un cuore di
carciofo (da qui il suo nome comune carciofo di Gerusalemme), il
topinambur è un tubero infestante e una specie finita nella lista
nera nel nostro paese delle "specie aliene", essendo nativa
del nord America. Vedendo la pianta, però, non possiamo fare a meno
di dire che è davvero deliziosa: infatti il topinambur (conosciuta
anche come Rapa tedesca) cresce facendo delle fantastiche e molto
alte margherite gialle (cosa che si può ben capire dal suo nome
scientifico Heliantus tuberosus) e come non innamorarsi di questi
fantastici fiori? E allora perché non coltivarle sul proprio
balcone?
Insomma non hanno bisogno di alcuna
cura, hanno bisogno di pieno sole, non necessitano di troppa acqua e
producono una quantità enorme di cibo se coltivati.
Basta che vi procuriate i tuberi dal
vostro fruttivendolo e li seppelliate proprio in questo periodo (da
gennaio a marzo) appena sotto la terra in un bel vaso o nel vostro
giardino ponendo al di sopra anche un po' di foglie secche o di
paglia, ciò che in gergo si chiama pacciamatura per proteggere i
futuri germogli. Poi passate all'annaffiatura e null'altro, come
detto non hanno bisogno di troppe cure.
Una volta raccolti questi tuberi vanno
conservati in frigo e mangiati entro 4-5 giorni dalla raccolta.I
tuberi del topinambur non contengono glucosio e quindi sono perfetti
per chi è diabetico, inoltre lo zucchero complesso di riserva non è
l'amido (come per le patate), ma l'inulina per questo non esagerate
con il suo consumo altrimenti la formazione di gas da parte del
vostro intestino sarà inevitabile.
Il topinambur può essere consumato sia
crudo che cotto, in insalata, a vapore condito con un filo di olio
evo ed una spolverata di pepe nero.
Descrizione
Pianta perenne pubescente e scabra, con
fusti alti mediamente 1,5 - 2 m, ramosi, con rizoma strisciante
ingrossato in tuberi terminali nodoso-irregolari che ricordano
piccole pere allungate, esternamente biancastri (var. albus) fino al
rosso-violaceo (var. purpurascens).
Foglie opposte, verticillate a tre o
sparse, le inferiori ovato-cordate, le altre ovate o lanceolate
attenuate alla base, tutte con piccioli cigliati in basso.
Fiori giallo-dorati, compaiono da
agosto ad ottobre, riuniti in capolini disposti quasi in corimbi su
lunghi peduncoli gracili, quelli esterni forniti in media di 15-16
ligule (petali) lunghe 2-3,5 cm.
I frutti sono acheni lunghi 5 mm, con
1-4 reste cigliate, da noi molto di rado giungono a maturazione e
quindi per lo più questa pianta si diffonde per via vegetativa
grazie ai suoi tuberi.
Le foglie e i fiori si usano in
tintoria per colorare la lana e la seta.
Ecologia: argini dei fiumi, sponde,
incolti.
Distribuzione e habitat
Coltivata e in molti luoghi largamente
naturalizzata, comune nella pianura Padana, più rara nell’Italia
centro-meridionale, indicata per la Sardegna e la Sicilia. Dal piano
fino a 800 m di quota.
Il topinambur è una specie americana,
originaria del Canada e delle praterie nord-orientali degli Stati
Uniti; fu portata in Europa dall’esploratore S. de Champlain e
coltivata in Italia già nel 1606 in un orto a Roma. Cresce lungo gli
argini e le golene dei fiumi, le rive dei fossi, campi e incolti.
Parti utili: i tuberi
Proprieta’ medicinali e curiosita’
I tuberi del topinambur sono ricchi di
inulina, un polisaccaride o zucchero complesso, e sono quindi adatti
anche all’alimentazione dei diabetici. Possiedono inoltre azione
lassativa e stimolante sulla produzione del latte. Alcuni ricercatori
li hanno recentemente rivalutati anche come possibile fonte di
etanolo, in particolare, grazie alla rusticità di questa pianta, per
zone aride o difficili per altre colture adatte allo scopo.
Periodo di raccolta: da ottobre a
dicembre
Impieghi: i tuberi, noti come
topinambùr, tartufi di canna, tartufo del Canada, trifole bastarde,
carciofi di Gerusalemme, patate del
Canada, ecc., che non vanno confusi con quelli della patata
dolce, patata americana o batata
(Ipomoea batatas) che appartiene alla famiglia delle Convolvulaceae,
vanno raccolti quando la pianta si è seccata (da fine novembre a
febbraio). Dopo una accurata lavatura si sbucciano e sono pronti da
preparare. Si lessano come le patate, cucinati
in teglia “al funghetto”, gratinati
in forno con panna e besciamella, fritti, oppure crudi tagliati a
fettine sottili nelle insalate miste o
intinti nella “bagna caoda” piemontese. La polpa ha un sapore
che ricorda i fondi di carciofo ed in
genere è gradita, solo qualche palato non avvezzo alle
novità la giudica un po’
stucchevole. Bisogna dire tuttavia che in alcune varietà orticole il
sapore
e le dimensioni sono migliorate; già
più di 60 anni orsono un selezionatore, il cav. D. Fasan,
isolò un ceppo di questa specie
chiamandolo “eliànto italico” che ebbe notevole diffusione nell’
agro romano e pontino. Le foglie sono
usate come alimento in elicicoltura (allevamento delle
chiocciole).
Ricette:
Topinambur al latte e prezzemolo
Pelate i tuberi (800 gr), laveteli e
tagliateli a piccoli tocchetti, versateli in una casseruola con un
litro di latte. Portate ad ebollizione,
salate, unite 20 gr. di burro e lasciate bollire a fiamma media
fino a cottura completa. Il liquido
dovrebbe avere a questo punto una consistenza cremosa,
aggiungete prezzemolo tritato e
lasciate insaporire ancora 5 minuti. Sono un ottimo e delicato
contorno da consumare caldo, volendo
con una bella spruzzata di formaggio grana.
Gnocchi di Topinambur.
Ingredienti: 600 g. di topinambur, 250
g. di farina bianca, uova q.b., 400 g. di pomodorini,
prezzemolo, alcuni cucchiai di olio
d’oliva, sale q.b.. Cuocere in acqua i topinambur, scolarli
e trasformarli in purea. Addensare la
purea sul fuoco in una padella, lasciare raffreddare, aggiungere
la farina e le uova e ottenere un
impasto morbido, lavorando poi su una spianatoia
come per gli gnocchi di patate. Cuocere
gli gnocchi e scolare come d’uso, facendoli saltare poi
velocemente in una padella con l’olio,
i pomodorini tagliati e un trito di prezzemolo, aggiustare
di sapore con sale.
Topinambur alla besciamella.
Ingredienti: topinambur, besciamella,
burro, limone e sale q.b. . Cuocere in acqua salata a fuoco
basso e con qualche goccia di limone i
topinambur tagliati a grosse fette. Scolarli e rosolati nel
burro. Preparare nel frattempo la
besciamella. Disporre i topinambur su un piatto di portata e
versarci sopra la besciamella calda.
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