“Cannulu vacante” della Grecìa Salentina ovvero la Scabiosa maritima
Oggi con il mio amico Rory Muratore ho avuto accesso alla vista della Scabiosa maritima che nella Grecìa Salentina si chiama Cannulu vacante. Ricordo a me stesso che la Grecia Salentina (pronuncia grecìa con l'accento sulla i) è un'isola linguistica ellenofona del Salento leccese situata nella Puglia meridionale, in provincia di Lecce, e consistente in nove comuni in cui si parla un dialetto neo-greco noto come grecanico o griko.
Camminare su quella strada sterrata, finalmente scorgo piante che trovano spazi dovunque com’è giusto che sia. Una strada sterrata, un lungo nastro che conduce di pianta in pianta, di fiore in fiore sino alla prossima barriera fatta dall’uomo, sino alla prossima discontinuità. In quella realtà trovano collocazione rettili e uccelli, mammiferi e insetti, tutti in un lavorio senza fine che accade senza l’uomo, senza la donna e senza il bambino. Tutto ciò che non è umano accade e trova spazio all’insaputa del nostro sguardo che è più preso dall’uso che potrebbe fare di quell’essere vivente che dalla meraviglia e quindi ignora l’essenziale.
Scabiosa maritima nasce nei luoghi selvatici ed erbosi del litorale o della zona montana sino ai 1300m). Ha fusti eretti, divaricato ramosi, alti sino a 100cm. Le foglie radicali oblungo spatulate dentate o incise e distrutte alla fioritura; le mediane pennato partite; le supreme semplici e lineari. I capolini, lungamente peduncolati ed emisferici, hanno le squame lineari, le corolle viola scuro, porporine, azzurre o biancastre; l’involucretto ha la corona breve e riflessa.
“La Scabiosa ha avuto un tempo grande notorietà perché era usata per guarire innumerevoli malattie tra le quali bisogna elencare la scabbia e la rogna. Si diceva perciò che il Demonio fosse particolarmente seccato per i preziosi servigi resi da queste piante; un giorno che era oltremodo furioso, prese a reciderli mordendoli alla base del fusto, convinto cosi di causarne la morte. Per dimostrare la veridicità di questa leggendaria affermazione, basta infatti mostrare la netta amputazione alla base degli steli quando si strappano dalla radice, ma nello stesso tempo è bene rassicurarci sulla loro sorte perché una pianta come la nostra, in grado di guarire perfettamente le altrui malattie, non troverà certamente alcuna difficoltà nel sanare se stessa”.
Le Scabiosa sono piante erbacee o perenni talvolta frutescenti alla base, munite di foglie intere o lobate, dentate e sovente assai suddivise. I fiori sono raccolti in capolini terminali depressi, con brattee involucrali in serie semplice o doppia ed involucretti segnati da due, quattro, otto coste ed altrettanti solchi. Il calice di ogni fiore termina in setole sottili e la corolla presenta un lembo quadri o quinquefido a lobi assai diseguali, oppure si mostra bilabiato.
Il frutto termina con cinque reste. L’involucretto si allarga a formare un collaretto nelle Scabiosa,.
Come era da aspettarsi, questa pianta nel Salento risultata comune quasi ovunque, per esempio nelle località: incrocio stradale Torre Colimena - Porto Cesareo, Foce del Buraco, 3 km a W di Lido Silvana, e 2 km a E dello stesso (sulle dune), 3 km a W di Torre dell’Ovo, dietro la spiaggia ciottolosa, presso Torre Colimena, alla Strea, etc. (già in fioritura il 20 mag. 1967; in frutto a metà giugno).
Eppure non l’avevo mai vista prima che Rory me l’indicasse e la sacabiosa maritima, che non sa di chiamarsi così, ha vissuto per milioni di anni senza sentire la mia o la tua mancanza, magari s’è vista strappare da una mano o da una bocca e solo allora non potendo andare a seme ha capito che l’uomo non faceva per lei.
Già gli umani! Non sarà che ha ragione il Prof. Roberto Cingolani? Come dici? Che cosa dice il prof. Cingolani? Lui ha affermato che l'uomo è un parassita per la terra. E sapete perché? Perché sta sfruttando tutte le risorse, sta distruggendo il pianeta, e con la sua arroganza sta mettendo a repentaglio la sua vita stessa, e tutto questo solo perché i soldi fanno diventare ricchi.
Bibliografia
Grecia Salentina la Cultura Gastronomica pagina 39
Le Vedovelle (Specie del genere Cephalaria, Knautia, Scabiosa e Succisa) Scheda di Alfredo Moreschi
GlULlANO MONTELUCCI e PIETRO PARENZAN, SECOND0 CONTRIBUTO ALLA CONOSCENZA BOTANICA DELLA COSTA NERETINA (provv. di Taranto e Lecce) Thalassia Salentina N. 3 dell' 1 Dicembre 1969
FRA’ DOMENICO PALOMBI, ELENCO GENERALE DELLE PIANTE ERBACEE ED ARBUSTIVE, OFFICINALI E NON, E DI QUELLE COLTIVATE, MA CON PROPRIETA’MEDICINALI, RINVENUTE NEL TERRITORIO DI MARTANO E, MARGINALMENTE, IN QUELLO DI CARPIGNANO SALENTINO.
Prof. Roberto Corti, Erborizzazioni Nelle Leccete Del Territorio Di Arneo pages 34-56
SILVANO MARCHIORI, FRANCESCO MINONNE, PIER0 MEDAGLI, CONCETTA MELE, CONTRIBUTO ALLA CONOSCENZA DELLA FLORA DEL SIT0 DI RAUCCIO-RETE NATURA 2000 Dipartimento di Biologia, Università di Lecce Ecotekne, 73100 Lecce
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