Ortelle: l’ex depuratore dismesso e la cava abbandonata diventano il “Centro Ambientale Canali”.
L’area rinata grazie ad un progetto del Parco Costiero, sarà inaugurata Venerdì 13 Luglio alla presenza di tutti i rappresentanti istituzionali
Un’ex percolatore ed una cava in abbandono, diventati “Centro Ambientale Canali”, un punto di ristoro e un polo culturale con pergolati, tavolini e tabelle esplicative: snodo e raccordo essenziale della rete dei vecchi percorsi naturalistici e di quelli recuperati alle sterpaglie. Il 13 Luglio alle ore 18:00, taglio del nastro per questo piccolo miracolo firmato Parco Costa Otranto Santa Maria di Leuca Bosco di Tricase. Nelle parole del presidente, ing. Nicola Panico, l’apprezzamento del risultato: “L'inaugurazione di questa sera coinciderà con la presentazione e la promozione di un "modello". Un modello di architettura non solo integrata con l'ambiente ma a sostegno dell'ambiente e sostenibile dallo stesso. Un momento, inoltre, molto importante per l'intera comunità del Parco che vede in Ortelle il concretizzarsi di una prima tappa di una più ampia programmazione dell'Ente che prevede una serie di investimenti della medesima importanza, in parte già in atto, per tutti i Comuni del Parco. Naturalmente vi è poi la soddisfazione mia e dei due esperti del Comitato Esecutivo, l'ing. Luisella Guerrieri ed il dott. Francesco Minonne, nel vedere il taglio del nastro della prima importante opera del Parco dopo tre intensi anni di febbrile lavoro”. A inaugurare il fiore all’occhiello dell’area costiera,che impiega in modo esemplare i fondi europei, i rappresentanti istituzionali ci saranno tutti: il Ministro per gli affari Regionali Raffaele Fitto, l’on. Luigi Lazzari, per la Regione Provincia l’Assessore alla qualità del territorio Angela Barbanente, il presidente della Provincia Antonio Gabellone, il presidente della commissione ambiente Francesco Bruni, oltre al Presidente del Parco Nicola Panico e al Sindaco di Ortelle Francesco M.Rausa.
Accessibilità, sostenibilità e riscatto di aree destinate al degrado, sono le parole chiave di un progetto pilota, che vuole essere anche una dichiarazione di intenti su come il comitato esecutivo del Parco intende affrontare il tema della progettazione in un’area protetta: utilizzo di energie rinnovabili, metodi di costruzione rispettosi del paesaggio e tecniche di bioedilizia coniugate all’attenzione per tutti i potenziali visitatori e fruitori del Parco.
M.Maddalena Bitonti
Ufficio Stampa Ente Parco
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