lunedì 9 luglio 2012

«Pisello riccio, molto lavoro e sapore»


«Pisello riccio, molto lavoro e sapore»
Sannicola. Il pisello riccio di Sannicola è una delle varietà di piselli italiani, rientra nell’elenco dei prodotti tipici pugliesi. Ha un gusto dolce e più intenso dei piselli maggiormente diffusi oggi.

Il “pisello riccio” deve il suo nome alla caratteristica grinzosità che acquisisce una volta essiccato. È di dimensioni più piccole e, soprattutto, di produttività minore rispetto alle altre tipologie, cresce meglio in terreni sassosi dove riesce a maturare prima delle altre varietà. Chi lo mangia, generalmente, lo preferisce verde, perché si apprezza meglio il suo sapore unico. Purtroppo però non è un prodotto che si trova facilmente in commercio perché coltivarlo richiede molto lavoro e pazienza.

Fino ai primi anni ’80 a Sannicola attorno a questa pianta esisteva un importante mercato, conosciuto in tutta Italia. Durante la stagione della raccolta,la sera in piazza della Repubblica si trovavano i contadini e i commercianti, che vendevano e compravano i piselli appena raccolti e che venivano subito distribuiti come primizie nel resto d’Italia, soprattutto  a Roma e a Napoli.

«Tradizionalmente il pisello riccio era coltivato dai piccoli contadini o dai braccianti, in quei pezzi di terra che avevano a disposizione, in particolare nella zona di San Mauro c’erano tantissime piantagioni. Non era affatto un prodotto da ricchi – racconta Pasquale Stamerra, uno dei pochissimi contadini sannicolesi che ha sempre continuato a rifare ogni anno le sementi di questa pianta – richiede davvero molto lavoro, ma lo si può essiccare e conservare per molti mesi, per questa sua caratteristica ha permesso il sostentamento di numerose famiglie».

Attenzione però, questo particolare varietà di leguminosa richiede particolari cure anche per l’essiccazione, perché non deve rimanere troppo tempo sotto il sole. «Con gli anni ’80 – continua Stamerra – chi lavorava in campagna ha cominciato a coltivare le selezioni genetiche che producevano di più, perché per vendere bisognava accettare dei prezzi sempre più bassi, e allora l’unica soluzione era aumentare la produzione. Così si riusciva a mettere assieme lo stretto necessario per vivere. Per questo le piante del pisello riccio sono state sostituite con quelle che producono più quantità e che hanno i baccelli più lunghi».

Angela Greco

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