Intrha lu Brotu Nci Ole Sempre Lu Lacciu: Una Commedia Vegetale Salentina
Intrha lu Brotu Nci Ole Sempre Lu Lacciu: Una Commedia Vegetale Salentina
Se siete mai capitati nelle pittoresche campagne del Salento e avete sentito sussurrare parole mistiche come "Intrha lu Brotu Nci Ole Sempre Lu Lacciu," non temete, non siete caduti in un rituale segreto. Vi è stata solo svelata una delle grandi verità salentine: il lacciu, altrimenti noto come sedano, è il protagonista di un'epopea agricola che ha lasciato persino Ulisse senza parole.
La comunità di Torrepaduli, luogo in cui i fiumi di lacciu scorrono come il vino durante una festa, ha riscoperto una varietà di sedano che faceva già battere il cuore degli agricoltori nei primi decenni del secolo scorso. Solo pochi, come eremiti della terra, hanno custodito la fiamma del lacciu, adottando tecniche che sembrano scolpite nella pietra, tanto che la produzione sembrava essersi dileguata come una zanzara all'ombra.
L'Associazione Culturale "Tra le Porte" ha individuato un contadino (forse l'ultimo superstite) che custodisce i semi di questa antica varietà, anche se ha smesso di coltivare dal 2009. È scattata subito l'operazione di rivitalizzazione della semente, e ora le giovani piantine di 'Sedano di Torrepaduli' spuntano dai terreni come sosia vegetali di divi di Hollywood.
Ma questa non è solo un'impresa agricola: è una missione. L'Associazione sta cercando di ottenere una sorta di "certificazione/identificazione" per questa varietà, che vogliono chiamare "Lacciu de Turre." Immaginate la scena: un documento ufficiale per identificare una varietà di sedano, come se fosse il passaporto di una star del cinema.
Nell'Orto Botanico del DiSTeBA, nel frattempo, si stanno eseguendo esami morfometrici ai semi e alle giovani piantine, come se il lacciu fosse un'opera d'arte esposta in un museo.
Ma veniamo al dunque della questione: mangiare "lu lacciu" nel Salento. Mentre in altre parti d'Italia il sedano viene tagliato per un normale trito o gettato nel brodo, nel Salento il lacciu viene mangiato così com'è. Un'insalata croccante? No, grazie. Un panino con del formaggio? Meglio un bel gambo di lacciu. E quando l'estate imperversa, nulla batte il lacciu immerso nel vino: l'aperitivo da contadino chic.
Ma la vera star è la "Sagra te lu Lacciu" a Sanarica. Il 6 settembre, il paese si trasforma in un regno verde di lacci, un'esplosione di freschezza e colore. I turisti accorrono da tutte le direzioni, come falene attratte dalla luce di un frigorifero aperto durante una calda notte estiva.
Immaginatevi tra bancali di lacciu, il verde intenso che si mescola con la musica locale e l'atmosfera di festa. È un'esperienza che supera la realtà, un trip vegetale che nessun coltivatore di avocado potrebbe mai comprendere.
Quindi, cari lettori, quando la vita vi sembra insipida e priva di croccantezza, ricordatevi del lacciu salentino, che fa bene al corpo e all'anima, e che può trasformare anche la più banale delle insalate in una commedia vegetale di proporzioni epiche. Intrha lu Brotu Nci Ole Sempre Lu Lacciu!
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