giovedì 17 ottobre 2024

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sull’Agricoltura Verticale


 Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sull’Agricoltura Verticale

Intervistatore: Dottor Bruno, l'agricoltura verticale sta guadagnando sempre più attenzione come soluzione innovativa per affrontare le sfide della sicurezza alimentare, in particolare in contesti urbani. Può spiegare perché l'agricoltura verticale viene considerata un fattore chiave per la trasformazione dei sistemi agroalimentari?

Dott. Antonio Bruno: Assolutamente. L’agricoltura verticale rappresenta un cambiamento radicale nel modo in cui coltiviamo e produciamo cibo, soprattutto nelle aree densamente popolate. I sistemi di agricoltura verticale (VFS) offrono la possibilità di coltivare in ambienti controllati e altamente intensificati, sfruttando al meglio lo spazio verticale e riducendo la dipendenza dalle condizioni esterne. Questo tipo di agricoltura può garantire una produzione continua e standardizzata, indipendentemente dal clima o dalla stagione, migliorando la stabilità e l’efficienza della catena di approvvigionamento alimentare nelle aree urbane e periferiche.

Intervistatore: Uno dei punti chiave di questi sistemi è il rigoroso controllo ambientale. In che modo questo influisce sulla qualità e quantità del prodotto?

Dott. Antonio Bruno: Il controllo rigoroso dei parametri ambientali è fondamentale per l’agricoltura verticale. Permette di creare un ambiente ideale per la crescita delle piante, ottimizzando fattori come luce, temperatura, umidità, disponibilità di acqua e nutrienti, e persino i livelli di CO2. Questo controllo non solo garantisce una produzione stabile tutto l’anno, ma rende anche i risultati prevedibili: si può ottenere una qualità uniforme e un’alta resa, indipendentemente dalle fluttuazioni esterne. Inoltre, la coltivazione indoor riduce il rischio di parassiti e malattie, migliorando ulteriormente la qualità del raccolto.

Intervistatore: Tuttavia, ci sono anche delle sfide legate a questo approccio, specialmente per quanto riguarda l’uso dell’energia. Quali sono le criticità principali?

Dott. Antonio Bruno: Sì, una delle maggiori sfide è proprio l’energia. I sistemi di agricoltura verticale dipendono molto dall'elettricità per mantenere le condizioni ideali di crescita, in particolare per l’illuminazione e il controllo del clima. Tuttavia, i costi energetici possono variare notevolmente nel corso della giornata, e ciò incide direttamente sui costi operativi. Un approccio interessante, che stiamo esplorando, è la regolazione dinamica dei parametri ambientali in risposta ai cambiamenti nei prezzi dell'elettricità. Ad esempio, possiamo variare l'intensità luminosa durante le ore di punta per risparmiare sui costi senza compromettere la crescita delle piante.

Intervistatore: Questo tipo di gestione dinamica sembra complesso. Come si fa a mantenere sotto controllo tutte queste variabili in tempo reale?

Dott. Antonio Bruno: La chiave è l'integrazione di tecnologie avanzate, come sensori e modelli di crescita delle colture. I sistemi di monitoraggio continuo, con sensori sia mobili che fissi, possono raccogliere dati in tempo reale sulle condizioni ambientali e fisiologiche delle piante. Questi dati vengono poi utilizzati per aggiornare i modelli di crescita che aiutano a regolare automaticamente i parametri climatici. È un processo di feedback continuo: il sistema monitora le piante, adatta le condizioni di crescita e aggiorna i setpoint per garantire che le piante ricevano ciò di cui hanno bisogno, anche quando le condizioni esterne, come i prezzi dell’energia, cambiano.

Intervistatore: Un altro punto interessante che ha menzionato riguarda la selezione delle colture. Perché è così importante adattare le varietà di piante all’ambiente controllato del VFS?

Dott. Antonio Bruno: La maggior parte delle piante coltivate oggi sono state selezionate per crescere all'aperto, in campi o serre. Ma l'ambiente delle VFS è completamente diverso: è più controllato, ma anche più intensivo. Questo significa che ci sono nuove opportunità e sfide per l'allevamento di colture specificamente adatte a questi sistemi. Dobbiamo considerare tratti come l’efficienza nell’uso della luce, la tolleranza agli spazi ristretti e la capacità di prosperare in condizioni altamente standardizzate. Se riusciamo a selezionare varietà specializzate per le VFS, potremmo migliorare significativamente la resa e la qualità, facilitando anche l’adozione più ampia di questi sistemi.

Intervistatore: Quindi, secondo lei, quale sarà il futuro dell’agricoltura verticale?

Dott. Antonio Bruno: Penso che vedremo una crescita esponenziale dell’agricoltura verticale nei prossimi anni, soprattutto con l'aumento della popolazione e la crescente pressione sulla sicurezza alimentare. Le tecnologie stanno migliorando rapidamente, e siamo sempre più in grado di ottimizzare i costi operativi e aumentare la produttività. Tuttavia, è fondamentale continuare a investire nella ricerca per sviluppare nuove varietà di piante e perfezionare i sistemi di monitoraggio e gestione dinamica. Questo ci permetterà di rendere l’agricoltura verticale una soluzione davvero sostenibile e scalabile per il futuro dell’alimentazione globale.

Intervistatore: Grazie, Dottor Bruno, per queste preziose informazioni e per il suo tempo.

Dott. Antonio Bruno: Grazie a voi, è stato un piacere discutere di un tema così cruciale per il nostro futuro.

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