mercoledì 16 ottobre 2024

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: L'agricoltura e i limiti come sicurezza

 


Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno:
L'agricoltura e i limiti come sicurezza 

Intervistatore: Buongiorno dottor Bruno, è un piacere averla qui con noi. In uno dei suoi interventi, ha parlato delle difficoltà di raccontare il mondo agricolo. Da cosa nasce questa difficoltà?

Antonio Bruno: Buongiorno a voi. Sì, effettivamente spesso si racconta il mondo agricolo paragonandolo a una storia d'amore non corrisposto. È una realtà ricca di sfumature, che spesso viene vista con superficialità o con luoghi comuni. Mi trovo in difficoltà perché non è semplice trasmettere quanto l'agricoltura sia essenziale per la nostra vita quotidiana, ma anche per l'equilibrio del nostro pianeta. È un settore complesso, che ha un ruolo chiave nella protezione del territorio e nella sostenibilità, ma è ancora spesso percepito solo come fatica fisica o produzione di cibo.

Intervistatore: Ha detto che racconta il mondo agricolo attraverso gli occhi di una bambina. Cosa ha portato a questa scelta?

Antonio Bruno: Credo che gli occhi di un bambino abbiano una capacità unica di cogliere dettagli che noi adulti spesso ignoriamo. Chiedendo a una bambina di disegnare un paesaggio agricolo, ho voluto esprimere la purezza e l'ingegno con cui si possono vedere aspetti dell'agricoltura che sfuggono ai più. Il suo disegno mi ha aiutato a spiegare visivamente ciò che io stesso a volte trovo difficile mettere in parole: l'agricoltura è un sistema fatto di equilibri, dove l'attenzione ai piccoli particolari è fondamentale.

Intervistatore: Ha parlato dell'agricoltura come soluzione ai problemi ambientali, mentre spesso viene vista come una causa. Ci può spiegare meglio questo punto?

Antonio Bruno: L'agricoltura viene frequentemente accusata di essere dannosa per l'ambiente, ma è una visione limitata. In realtà, l'agricoltura sostenibile è la risposta a molte sfide ambientali. Dove c'è agricoltura, c'è meno desertificazione, meno erosione del suolo, più biodiversità. I contadini svolgono un ruolo fondamentale nella cura del territorio: mantengono i pascoli, ruotano le colture e arricchiscono i terreni di sostanza organica, rendendoli fertili. L'agricoltura può proteggere l'ambiente, ma è necessario un impegno condiviso, un patto tra cittadini e agricoltori.

Intervistatore: Interessante. Ha anche fatto riferimento alla "food security" "sicurezza alimentare" e alla "food safety""sicurezza alimentare". Potete chiarirci la differenza?

Antonio Bruno: Certo. La sicurezza alimentare "food security" riguarda la disponibilità di cibo in quantità sufficienti per tutti. È la garanzia che ci sia cibo a sufficienza per soddisfare i bisogni della popolazione. La "food safety" sicurezza alimentare , invece, si riferisce alla qualità del cibo, cioè alla sicurezza che ciò che mangiamo non rechi danno alla nostra salute. Sono due aspetti complementari, entrambi essenziali. L'Italia è un esempio virtuoso su entrambi i fronti: produciamo cibo in abbondanza e di qualità, con standard molto rigorosi, come dimostrano i dati sui controlli effettuati sui prodotti alimentari.

Intervistatore: Un tema che sta emergendo di recente è quello del "cibo sintetico". Qual è la sua opinione a riguardo?

Antonio Bruno: Il cibo sintetico è un tema delicato. Da un lato, può sembrare una soluzione innovativa per sfamare una popolazione mondiale in crescita, dall’altro solleva molti interrogativi etici e pratici. Personalmente, credo che il rischio sia quello di disumanizzare il rapporto con il cibo. Mangiare non è solo un processo fisiologico, è anche cultura, memoria, tradizione. Inoltre, lasciare il controllo dell'alimentazione in mano a pochi, con il cibo sintetico, potrebbe mettere in discussione la sicurezza alimentare di cui parlavamo prima. Per questo, come dottore agronomo, credo fermamente nel nostro ruolo nel preservare quel legame indissolubile tra uomo e natura.

Intervistatore: Ha parlato del contadino come figura centrale, e spesso sottovalutata. Come vedete il ruolo dell'agricoltore oggi?

Antonio Bruno: L'agricoltore è una figura chiave, ma purtroppo è raro che un giovane decida di fare il contadino. Purtroppo, spesso è visto con stereotipi negativi, come "braccia levate all'agricoltura". Ma la verità è ben diversa. L'agricoltura richiede intelligenza, capacità di innovazione e una grande passione. Il contadino non solo produce cibo, ma ha un impatto decisivo sulla protezione del territorio. Penso al nostro Paese: grazie alla conformazione geografica e alla varietà di microclimi, abbiamo una biodiversità straordinaria e prodotti unici al mondo. Questo è merito degli agricoltori, che applicano disciplinari rigorosi per ottenere prodotti di altissima qualità, come i formaggi DOP oi vini DOC.

Intervistatore: Quale futuro vede per l'agricoltura e cosa possiamo fare come cittadini per supportarla?

Antonio Bruno: Il futuro dell'agricoltura passa per la sostenibilità, la diversità e la distintività. Come coltivare, dobbiamo continuare su questa strada, ma il vero cambiamento arriverà con il supporto dei cittadini. Ognuno di noi ha il potere di scegliere cosa mangiare, e queste scelte influenzano il nostro legame con la terra e l'ambiente. Se impariamo a valorizzare il cibo di qualità, a supportare l'agricoltura sostenibile e a riconoscere l'importanza del nostro territorio, possiamo creare un patto tra agricoltori e consumatori che ci porterà un futuro più equilibrato e prospero. Io credo fermamente che tale patto debba circostanziarsi nella gestione pubblica del Paesaggio rurale. Lo Stato deve produrre cibo!

Intervistatore: Grazie Dottor Bruno per il suo tempo e per le preziose riflessioni.

Antonio Bruno: Grazie a voi. Spero che queste parole possano aiutare a far innamorare un po' di più del nostro straordinario mondo agricolo.

 

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