Orti Urbani:
Un Progetto di Sostenibilità e Inclusione Sociale LINEE GUIDA PER LA CREAZIONE DI ORTI
URBANI, COLLETTIVI, DIDATTICI E SOCIO-TERAPEUTICI
(Art. 7,
comma 2. L.R. n. 10/2024)
Di Antonio Bruno dottore agronomo
Gli orti
urbani rappresentano un'iniziativa sempre più diffusa nelle città italiane, in
risposta a bisogni di sostenibilità ambientale, inclusione sociale e
riqualificazione urbana. La gestione di queste aree, però, richiede una
regolamentazione accurata per garantire un uso corretto e collettivo delle
risorse. Il regolamento proposto per gli orti urbani del Comune, redatto sulla
base della LR 19 febbraio 2024, n. 10, pubblicare norme precise che
disciplinano la gestione e l'assegnazione degli orti, fornendo linee guida che
coniugano esigenze ambientali e sociali.
1. Il Valore degli Orti Urbani
Gli orti
urbani offrono numerosi vantaggi, sia per l'ambiente sia per la comunità. Dal
punto di vista ecologico, favoriscono la riduzione delle emissioni di CO2,
migliorano la qualità dell'aria e promuovono la biodiversità nelle aree urbane
densamente popolate. Oltre ai benefici ambientali, rappresentano spazi di
aggregazione sociale, dove i cittadini possono impegnarsi in attività agricole,
promuovendo la cooperazione e la condivisione delle risorse. Questi orti,
infatti, sono spesso gestiti da associazioni, scuole o gruppi di cittadini,
come indicato nell'articolo 3 del regolamento.
2. Gestione e Responsabilità
Il
regolamento sancisce che gli orti urbani sono assegnati gratuitamente ai
cittadini, ma la gestione e l'uso di questi spazi comportano responsabilità
precise. L'assegnatario è tenuto a coltivare personalmente il proprio lotto,
utilizzando tecniche di agricoltura biologica e rispettando l'ambiente (art.
3). La promozione di metodi sostenibili come il compostaggio, la raccolta
differenziata e l'uso parsimonioso dell'acqua dimostrano l'impegno verso
pratiche ecologicamente responsabili.
Questi
principi, che promuovono la sostenibilità e il risparmio delle risorse
naturali, sono fondamentali per preservare l'equilibrio ecologico all'interno
della città. L'acqua, ad esempio, è una risorsa preziosa che deve essere
utilizzata in modo oculato, e il regolamento prevede l'uso di sistemi di
irrigazione a goccia o di aridocoltura, riducendo così il consumo idrico (art.
3).
3. Norme e Divieti
La gestione
collettiva di un bene come l'orto urbano implica anche il rispetto di norme
rigide per evitare comportamenti che possano danneggiare l'area o compromettere
il benessere degli altri utenti. L'articolo 4 consiglia una serie di
prescrizioni e divieti volti a preservare l'ordine e la pulizia degli spazi.
Tra le regole più importanti troviamo il divieto di utilizzare sostanze
tossiche, di introdurre veicoli nell'area ortiva, e di recintare i lotti. Sono
anche proibiti comportamenti che potrebbero disturbare la quiete pubblica, come
fare rumori molesti, o danneggiare le attività degli altri concessionari.
Un altro
aspetto significativo è la regolamentazione dell'uso dei materiali e delle
strutture: solo materiali naturali e biodegradabili possono essere utilizzati
per sostenere le coltivazioni, favorendo così un approccio ecocompatibile e
riducendo l'impatto ambientale (art. 4).
4. Inclusione Sociale e Educativa
Gli orti
urbani non sono solo uno spazio dedicato all'agricoltura, ma anche un luogo di
incontro e di educazione. Come riportato nell'articolo 5, le eccedenze dei
raccolti non possono essere venduti, ma devono essere destinati a scopi sociali
o educativi, promuovendo così un modello di economia solidale. Questa
disposizione sottolinea l'importanza dell'orto come strumento di inclusione
sociale, dove le persone possono contribuire al benessere della comunità
donando i propri prodotti in eccedenza.
Inoltre,
l'articolo 7 evidenzia il ruolo educativo degli orti, soprattutto per le scuole
o le associazioni che vi partecipano. L'esperienza diretta della coltivazione
permette ai giovani di apprendere nozioni di ecologia, sostenibilità e
responsabilità civica, integrando la teoria con la pratica in modo
significativo.
5. Sostenibilità e Agricoltura Biologica
La
regolamentazione degli orti urbani incoraggia fortemente l'uso di tecniche di
agricoltura biologica, senza ricorrere a prodotti chimici o pesticidi.
L'articolo 5 promuove l'uso di sementi riproducibili, la rotazione delle
colture e la concimazione organica, tutte pratiche che contribuiscono a
mantenere la fertilità del suolo ea preservare l'equilibrio dell'ecosistema.
Queste norme non solo garantiscono un impatto minimo sull'ambiente, ma aiutano
anche a creare un modello di coltivazione che può essere replicato anche su piccola
scala nelle abitazioni private.
6. Aspetti Tecnici e Conclusione
L'articolo 6
introduce importanti indicazioni tecniche relative alla gestione delle
infrastrutture all'interno degli orti, come la realizzazione di impianti di
irrigazione e di percorsi pedonali. Questi interventi devono essere reversibili
e rispettare il contesto naturale, evitando di compromettere la flessibilità e
l'equilibrio dell'area.
In
conclusione, il regolamento per la gestione degli orti urbani rappresenta un
esempio di buona amministrazione delle risorse pubbliche, ponendo al centro
valori come la sostenibilità, la cooperazione e l'inclusione sociale. La chiara
definizione di diritti e doveri, insieme alla promozione di pratiche agricole
rispettose dell'ambiente, contribuisce a trasformare gli orti urbani in un
patrimonio condiviso, a beneficio di tutta la comunità. Questo modello può
essere replicato e adattato in altre realtà urbane, favorendo uno sviluppo
sostenibile e la partecipazione delle città.
Antonio
Bruno
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