Intervista al Dott. Agronomo Antonio Bruno sul futuro delle professioni intellettuali
Intervistatore : Dott. Bruno, lei ha espresso
opinioni molto critiche sulla recente delibera della Giunta Comunale di Lecce
riguardante la creazione di una breve lista di esperti a consulenza gratuita.
Potresti spiegare meglio la sua posizione?
Antonio
Bruno :
Certamente. La delibera della Giunta Comunale di Lecce, che prevede la
creazione di una lista di professionisti per fornire consulenze gratuite,
rappresenta un segnale molto preoccupante per il mondo delle professioni. Non
solo va contro il principio dell'equo compenso, ma mortifica la dignità dei
professionisti, in particolare dei giovani che, a differenza dei professionisti
già affermati, non possono permettersi di lavorare gratuitamente.
Intervistatore : Quali sono le conseguenze di
questa decisione, soprattutto per i giovani professionisti?
Antonio
Bruno : È un
provvedimento che rischia di penalizzare pesantemente i giovani professionisti.
Questi ultimi si trovano già in una situazione di grande difficoltà economica
e, in molti casi, non possono permettersi di accettare incarichi senza
compenso. Chi, invece, può permetterselo sono i professionisti già affermati,
che hanno meno necessità di farsi conoscere o di ottenere pubblicità. Questo
crea una discriminazione evidente, escludendo una parte importante della nostra
forza lavoro e privando i giovani della possibilità di crescere
professionalmente attraverso incarichi remunerati.
Intervistatore : La delibera, però, è stata
giustificata come un modo per ottenere consulenze specializzate per la città
senza gravare ulteriormente sul bilancio comunale. Qual è la sua opinione a
riguardo?
Antonio
Bruno : Posso
comprendere l'esigenza di ottimizzare le risorse comunali, ma questo non può
avvenire a scapito dei professionisti. La consulenza professionale, soprattutto
in ambiti così delicati come quelli giuridico-amministrativi, tecnici,
economici e sociali, richiede tempo, competenze e assunzione di responsabilità.
È impensabile che tali competenze possano essere fornite gratuitamente, non
solo per una questione di dignità professionale, ma anche perché ciò potrebbe
compromettere la qualità del lavoro. Un professionista che lavora senza
compenso potrebbe essere meno motivato, o semplicemente impossibile a dedicare
il tempo necessario per una consulenza di alta qualità.
Intervistatore : Ha parlato di un problema di
metodo oltre che di merito. Cosa intende?
Antonio
Bruno : Esatto.
La delibera è stata adottata senza consultare preventivamente gli Ordini
professionali, il che è già di per sé un grave errore. I professionisti non
sono stati coinvolti nel processo decisionale, e questo ha creato una frattura
tra l'amministrazione e le categorie professionali. Inoltre, la legge sull'equo
compenso del 2023 annuncia chiaramente che il compenso deve essere
proporzionato all'opera prestata. Creare una lista di esperti che lavorano
gratuitamente è palesemente in contrasto con questa normativa.
Intervistatore : Quali sono le possibili soluzioni
per evitare situazioni simili in futuro?
Antonio
Bruno : La prima
cosa da fare è revocare immediatamente questa delibera e aprire un tavolo di
confronto con gli Ordini professionali. È necessario che l'amministrazione
comprenda che il lavoro intellettuale, come ogni altro lavoro, merita una
giusta remunerazione. Inoltre, credo sia importante stabilire un dialogo
costruttivo e sistematico tra il Comune e i professionisti per garantire che le
decisioni future siano prese in modo condiviso, rispettando le normative
vigenti e tutelando la dignità di tutte le categorie.
Intervistatore : In chiusura, cosa si augura per
il futuro delle professioni intellettuali in Italia?
Antonio
Bruno : Mi auguro
che si trovi presto un equilibrio tra le esigenze del mercato e la qualità
delle prestazioni professionali. Il nostro lavoro richiede impegno,
aggiornamento continuo e, spesso, notti insonni. Questo va riconosciuto e
valorizzato, non svalutato con proposte di lavoro gratuito. Solo così potremo
garantire una professione dignitosa per tutti, soprattutto per i giovani che
sono il futuro del nostro settore.
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