Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sui Sistemi di Monitoraggio della Qualità dell'Acqua Automatizzati (ACMS)
Intervistatore: Buongiorno Dottore Bruno, grazie per essere
qui con noi oggi. Il tema di cui vorremmo parlare è estremamente attuale: il
cambiamento climatico e le sue conseguenze sull'agricoltura, in particolare
nelle zone costiere. Potrebbe darci una panoramica generale su come il cambiamento
climatico sta influenzando questi ecosistemi?
Antonio Bruno: Buongiorno a voi, grazie per l'invito.
Sicuramente, il cambiamento climatico è uno dei problemi ambientali più
pressanti del nostro tempo. Tra le sue conseguenze più preoccupanti vi è l'innalzamento
del livello del mare, che sta causando un impatto significativo sulle zone
costiere e intertidali. Le aree costiere, dove si concentrano oltre il 60%
della popolazione mondiale, sono particolarmente vulnerabili all'intrusione di
acqua salata, che compromette la qualità delle risorse idriche e degli
agroecosistemi. Questo fenomeno è particolarmente problematico per
l'agricoltura, che dipende fortemente dall'acqua dolce.
Intervistatore: Parlando di intrusione di acqua salata
(SWI), quali sono gli effetti principali sulla qualità dell'acqua e sui terreni
agricoli?
Antonio Bruno: L'intrusione dell'acqua salata, o SWI, è il
risultato dell'interazione tra l'aumento del livello del mare ei cambiamenti
nei flussi di acqua dolce, sia superficiale che sotterranea. Quando l'acqua
salata penetra nel terreno e nelle falde acquifere, altera le proprietà
chimiche dell'acqua e del suolo, aumentando la salinità. Questo processo
influisce negativamente sull'agricoltura in diverse maniere: la salinizzazione
del suolo riduce la capacità delle piante di assorbire acqua, diminuendo la
produttività agricola. In molte aree del Mediterraneo, come le delte del Po,
del Neretva e del Nilo, questi fenomeni sono in rapido aumento.
Intervistatore: Ci sono delle regioni o delle colture che
sono più a rischio rispetto ad altre?
Antonio Bruno: Le regioni più vulnerabili sono senza dubbio
le aree costiere, dove l'agricoltura è praticata in prossimità di fiumi,
estuari e delta. In questi luoghi, il rischio di salinizzazione del suolo è estremamente
elevato, specialmente in combinazione con periodi di siccità prolungata. Le
colture che richiedono molta acqua dolce, come le orticole ei cereali, sono
particolarmente esposte al rischio di riduzione dei raccolti. Inoltre, in zona
come il delta del Nilo, studi recenti hanno dimostrato che l'intrusione di
acqua salata può penetrare fino a 45 km nell'entroterra, con una significativa
riduzione della disponibilità di acqua dolce.
Intervistatore: Alla luce di questi dati, quali strategie
dovrebbero essere implementate per mitigare questi effetti?
Antonio Bruno: La chiave è adottare un sistema di
monitoraggio ambientale continuo, con particolare attenzione alle risorse
idriche. I sistemi automatizzati di monitoraggio della qualità dell'acqua
possono fornire dati ad alta frequenza, fondamentali per comprendere i trend
idrologici e idrochimici. Ad esempio, monitorare costantemente parametri come
la conducibilità elettrica o il contenuto di nitrati e fosfati ci permette di
reagire tempestivamente alle variazioni di salinità e di prendere decisioni
informate per proteggere l'agricoltura. Oltre al monitoraggio, è cruciale
adottare pratiche agricole sostenibili, come l'uso efficiente delle risorse
idriche e la gestione integrata delle acque.
Intervistatore: Quanto è diffuso l'uso di questi sistemi di
monitoraggio nel contesto agricolo?
Antonio Bruno: Purtroppo, nonostante la loro importanza,
non molti paesi hanno implementato sistemi automatizzati di monitoraggio
continuo. Molti si basano ancora su campionamenti manuali e analisi di
laboratorio, che, seppur utili per identificare tendenze a lungo termine, non
forniscono dati sufficientemente tempestivi per affrontare i cambiamenti
improvvisi, come gli eventi estremi o le variazioni giornaliere.
L'implementazione di sistemi automatizzati è una sfida, ma anche una necessità
per affrontare gli effetti del cambiamento climatico.
Intervistatore: Qual è, un suo avviso, il futuro
dell'agricoltura nelle aree costiere, considerando l'innalzamento del livello
del mare e la crescente salinizzazione?
Antonio Bruno: Credo che l'agricoltura dovrà adattarsi
rapidamente ai nuovi scenari. Sarà essenziale sviluppare tecniche agricole
resilienti al clima, che includano l'uso di colture più tolleranti alla
salinità e pratiche di irrigazione avanzate per ottimizzare l'uso dell'acqua
dolce. Allo stesso tempo, dovremo investire in infrastrutture per prevenire
l'intrusione di acqua salata, come barriere fisiche e sistemi di drenaggio. In
definitiva, il cambiamento climatico richiede un approccio integrato che unico
monitoraggio, innovazione tecnologica e politiche di gestione sostenibile delle
risorse naturali.
Il Monitoraggio della Qualità dell'Acqua
Intervistatore: Può spiegare ai nostri lettori cos'è
esattamente il monitoraggio della qualità dell'acqua(WQM)?
Dott. Bruno: Il monitoraggio della qualità dell'acqua, o
WQM, è il processo di raccolta e analisi di informazioni rappresentative sulle
caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche delle acque. Questo avviene su
diverse scale spaziali e temporali. L'obiettivo principale è valutare se
l'acqua rispetta gli standard di qualità definiti da normative locali o
internazionali, come la Direttiva Quadro sulle Acque dell'Unione Europea. In
generale, ci permette di capire la salute e la sicurezza delle risorse idriche.
Intervistatore: Quali parametri vengono monitorati durante
un WQM?
Dott. Bruno: I parametri monitorati sono molteplici e
possono essere suddivisi in tre categorie principali: fisici, chimici e
biologici. I parametri fisici includono la temperatura, la torbidità, il
colore, la conduttività elettrica ei solidi sospesi. Quelli chimici comprendono
il pH, l'ossigeno disciolto, la domanda biochimica di ossigeno e nutrienti,
oltre ai composti organici e inorganici. Infine, i parametri biologici
riguardano la presenza di alghe, batteri e virus. Tutti questi dati ci aiutano
a comprendere lo stato di salute dell'acqua ed a prevenire potenziali rischi.
Intervistatore: È interessante. Come si progetta un sistema
di monitoraggio della qualità dell'acqua?
Dott. Bruno: La progettazione di un sistema WQM è un
processo complesso che richiede una buona pianificazione. Bisogna considerare
vari fattori, come il numero e la distribuzione spaziale delle stazioni di
monitoraggio, l'obiettivo specifico del monitoraggio, la frequenza di
campionamento ed i parametri da misurare. Ad esempio, se l'obiettivo è
monitorare la salinizzazione o l'eutrofizzazione di un corpo idrico, si
selezionano parametri specifici per quelle problematiche. Inoltre, la scelta
tra un approccio tradizionale basato su campioni d'acqua e analisi di
laboratorio o un approccio più moderno con sensori automatici e sistemi di
telemetria è fondamentale.
Intervistatore: A proposito, come sono evoluti questi
sistemi negli ultimi decenni?
Dott. Bruno: Negli ultimi decenni abbiamo assistito a
notevoli progressi tecnologici. Il monitoraggio tradizionale basato sul
campionamento manuale era limitato in termini di frequenza e rappresentatività
dei dati, richiedendo molto lavoro sul campo e costosi test di laboratorio.
tuttavia, l'avvento di sensori automatici e sonde multiparametriche ha
rivoluzionato il settore. Questi strumenti consentono di raccogliere dati in
continuo, anche ogni 15 minuti, su parametri come la temperatura, il pH, la
conduttività elettrica e l'ossigeno disciolto, riducendo i costi e aumentando
la precisione.
Intervistatore: Quindi, i sistemi automatizzati sono ormai
la norma?
Dott. Bruno: Sì, sempre più paesi stanno adottando sistemi
automatizzati per il monitoraggio della qualità dell'acqua. Negli Stati Uniti e
in Germania, per esempio, molti programmi di monitoraggio hanno già integrato
sensori automatici. Questi sistemi consentono anche il monitoraggio remoto
grazie a soluzioni di telemetria, riducendo la necessità di visite frequenti
sul campo. Tuttavia, è importante garantire una calibrazione regolare per mantenere
l'accuratezza dei dati.
Intervistatore: Quali sono i vantaggi principali di questi
nuovi sistemi rispetto ai metodi tradizionali?
Dott. Bruno: I vantaggi principali sono la possibilità di
raccogliere dati in tempo reale o quasi, e con una frequenza molto più alta
rispetto ai metodi tradizionali. Questo consente di rilevare rapidamente
eventuali cambiamenti nella qualità dell'acqua e di intervenire
tempestivamente. Inoltre, la raccolta automatizzata riduce i costi di
manodopera ei rischi di errore umano. Un altro aspetto positivo è che questi
sistemi possono essere gestiti a distanza, il che riduce i costi operativi nel
lungo periodo.
Intervistatore: Ci sono esempi recenti di progetti di
monitoraggio automatizzato di successo?
Dott. Bruno: Sì, ce ne sono diversi. Ad esempio, un recente
progetto condotto nella Finlandia meridionale ha utilizzato una rete di sensori
wireless chiamata SoilWeather, che copre l'intero bacino fluviale di
Karjaanjoki. Il sistema raccoglie dati ad alta frequenza su parametri come la
qualità dell'acqua, l'umidità del suolo e le condizioni meteorologiche, e
permette un monitoraggio quasi in tempo reale su un'area di oltre 2.000
chilometri quadrati. Inoltre, in India, nel bacino del fiume Krishnagiri, è
stato utilizzato un sistema di misurazione in situ per migliorare la stima
della clorofilla-a, fondamentale per il monitoraggio delle risorse idriche
destinate all'irrigazione.
Intervistatore: Guardando al futuro, quali sviluppi ci
possiamo aspettare nel campo del monitoraggio della qualità dell'acqua?
Dott. Bruno: Sicuramente vedremo un uso crescente di
piattaforme di monitoraggio a basso costo basate su hardware open source, come
i sistemi Arduino. Sebbene questi strumenti richiedano ancora sviluppo per
essere affidabili in condizioni ambientali complesse, il loro potenziale è
enorme. In futuro, potrebbe diventare possibile realizzare sistemi di
monitoraggio continuo con costi notevolmente inferiori rispetto agli attuali
strumenti commerciali. Il mio consiglio è quello di prestare sempre molta
attenzione alla qualità delle nostre risorse idriche. Il monitoraggio è solo il
primo passo per garantire acqua pulita e sicura per tutti, ma richiede
l'impegno di esperti e cittadini per proteggere i nostri ecosistemi e la nostra
salute.
Monitoraggio
Ambientale
Intervistatore: Partiamo subito dal monitoraggio
della salinità del suolo. Può spiegarci come viene misurata e quale importanza
riveste questa misura per l'agricoltura?
Dottor
Bruno: Certamente.
La salinità del suolo viene misurata attraverso la conduttività elettrica (EC),
che può essere espressa come conduttività elettrica apparente (ECa) sul campo e
conduttività elettrica dell'estratto di suolo saturo (ECe) in laboratorio. La
ECa misura la conduttività elettrica di massa e viene spesso ottenuta tramite
sensori che utilizzano la tecnologia della riflettometria nel dominio del tempo
(TDR), i quali possono anche misurare il contenuto di acqua nel suolo.
La salinità
è cruciale perché influisce direttamente sulla crescita delle piante. Nelle
zone agricole come i delta dei fiumi, dove la salinità del suolo può variare in
modo significativo, è essenziale monitorare questi cambiamenti per ottimizzare
l'irrigazione e prevenire danni alle colture, specialmente in periodi di alta
salinità.
Intervistatore: Come viene gestito il monitoraggio
della salinità sul campo? Quali sono le tecnologie utilizzate?
Dottor
Bruno: Sul campo,
utilizziamo i sensori TDR per ottenere dati in tempo reale sulla salinità del
suolo. In alcuni casi, si installa un set di quattro sensori a diversa
profondità, fino a 100 cm nel profilo del suolo, per monitorare le variazioni
di salinità. Questi sensori sono collegati a un data logger che invia i dati in
tempo reale a un'applicazione basata su cloud. L'autonomia energetica del
sistema, grazie a pannelli solari e batterie, garantisce un monitoraggio
continuo senza necessità di interventi frequenti.
Intervistatore: Passiamo ora al monitoraggio delle
acque superficiali. Qual è l'approccio utilizzato e perché è importante?
Dottor
Bruno: Il
monitoraggio delle acque superficiali è effettuato tramite stazioni di
monitoraggio equipaggiate con sensori radar per la misurazione del livello
dell'acqua e della velocità della superficie dell'acqua. Queste stazioni
inviano i dati in tempo reale a un database basato su cloud, utilizzando
pannelli solari per l'alimentazione. Questo monitoraggio è fondamentale per
comprendere i flussi d'acqua e la qualità delle acque, che influenzano
direttamente sull'irrigazione e sulla gestione dei polder agricoli.
Intervistatore: Le condizioni meteorologiche
giocano un ruolo cruciale nel monitoraggio ambientale. Come vengono raccolti e
utilizzati i dati meteorologici?
Dottor Bruno: Si installano stazioni
meteorologiche automatizzate che misurano diversi parametri, come temperatura,
umidità, velocità del vento e precipitazioni. Questi dati, raccolti ogni 15
minuti, sono vitali per calcolare la potenziale evapotraspirazione (PET), che è
essenziale per partecipare all'irrigazione e anticipare le condizioni
meteorologiche che potrebbero compromettere la crescita delle colture e la
gestione dei polder.
Intervistatore: Ci parli del database e del sistema
di applicazioni web sviluppate per gestire e visualizzare i dati raccolti.
Dottor
Bruno: Si può
creare un database normalizzato per archiviare e recuperare le misurazioni
provenienti da diversi sensori e fornitori. Questo sistema integra dati
provenienti da fonti diverse e li rende accessibili tramite un portale web, sia
pubblico che amministrativo. Gli agricoltori, i decisori ei ricercatori possono
accedere a questi dati per pianificare le attività agricole, gestire le risorse
idriche e condurre studi accademici.
Intervistatore: Infine, quali sono le principali
applicazioni dei dati raccolti e come possono influenzare la gestione agricola
e ambientale?
Dottor
Bruno: I dati
raccolti consentono agli agricoltori di praticare l'irrigazione in base alla
qualità dell'acqua e alla salinità del suolo, mentre i decisori possono
utilizzarli per regolare i regimi di pompaggio e mantenere livelli di acqua
sicuri nei polder. I ricercatori accademici utilizzano questi dati per
sviluppare modelli predittivi che possono anticipare cambiamenti nella qualità
dell'acqua e del suolo, aiutando così nella pianificazione e nella gestione
sostenibile delle risorse. Questi modelli possono includere sia approcci
stocastici che basati sul machine learning ambientale, per prevedere la
variabilità e migliorare la resilienza degli agroecosistemi ai cambiamenti
climatici.
Sistema di monitoraggio continuo automatizzato (ACMS) nel delta del fiume
Neretva
Intervistatore : Dott. Bruno le chiedo di darci
una panoramica del sistema di monitoraggio continuo automatizzato (ACMS) nel
delta del fiume Neretva. Può spiegarci di cosa si tratta e quali sono gli
obiettivi principali di questo sistema?
Dott.
Antonio Bruno :
Buongiorno. Certamente. Il sistema di monitoraggio continuo automatizzato
(ACMS) nel delta del fiume Neretva è stato sviluppato per affrontare le sfide
legate alla salinizzazione e alla qualità dell'acqua in quest'area
particolarmente vulnerabile. Il delta, che si trova sulla costa adriatica
meridionale in Croazia, è stato convertito in terreni agricoli attraverso
numerosi progetti di bonifica nel corso della storia. Tuttavia, questo ha
creato un ambiente molto sensibile ai fenomeni come la salinizzazione, che può
compromettere la fertilità del suolo e la qualità delle colture.
L'ACMS ha
come obiettivo principale quello di monitorare in tempo reale la qualità
dell'acqua e del suolo per fornire dati utili nella gestione delle risorse
idriche e nella prevenzione dei danni dovuti alla salinizzazione. Si utilizzano
una serie di sensori per misurare parametri come la temperatura, il pH, la
conduttività elettrica (EC), e la salinità, sia delle acque superficiali che sotterranee.
Intervistatore : Interessante. Quali sono le
principali sfide che il delta del fiume Neretva affronta in relazione alla
salinizzazione e come l'ACMS contribuisce a risolverle?
Dott.
Antonio Bruno : Il delta
del fiume Neretva affronta diverse sfide legate alla salinizzazione,
principalmente a causa della sua vicinanza al mare Adriatico e delle
caratteristiche carsiche della valle. La salinizzazione può derivare sia
dall'acqua di mare che entra nell'acquifero durante i periodi di bassa portata
del fiume, sia dalla crescita del cuneese salino durante l'estate.
L'ACMS
contribuisce a risolvere questi problemi monitorando continuamente i parametri
chiave dell'acqua e del suolo. I dati raccolti in tempo reale permettono di
identificare cambiamenti improvvisi nella salinità e nella qualità dell'acqua,
che potrebbero non essere rilevati con metodi di campionamento tradizionali.
Questo consente di prendere decisioni più rapide e informate, come l'adozione
di misure correttive per limitare l'impatto della salinizzazione
sull'agricoltura e sull'ambiente.
Intervistatore : Può dirci qualcosa di più sulla
scelta dei siti per l'implementazione dell'ACMS? Perché sono stati selezionati
i polder di Vidrice e Luke?
Dott.
Antonio Bruno : I polder
di Vidrice e Luke sono stati selezionati per l'implementazione dell'ACMS perché
rappresentano due contesti significativi e distintivi all'interno del delta.
Vidrice è situato sulla riva sinistra del fiume Mala Neretva ed è influenzato
direttamente dal mare Adriatico, con una forte presenza di acqua salina. Questo
lo rende un sito ideale per monitorare l'impatto della salinizzazione
proveniente dall'acqua di mare.
D'altra
parte, il polder di Luke, situato sulla riva destra del fiume Neretva, è più
influenzato dal cuneo salino che penetra dal fiume stesso, piuttosto che
dall'acqua di mare. La scelta di questi siti ci consente di ottenere una
comprensione più completa dei diversi processi di salinizzazione e delle loro
origini, migliorando la nostra capacità di rispondere efficacemente alle sfide
in entrambe le aree.
Intervistatore : Che tipo di sensori sono
utilizzati nel sistema ACMS e come vengono gestiti i dati raccolti?
Dott.
Antonio Bruno : Il
sistema ACMS utilizza una varietà di sensori per monitorare diversi parametri.
Per esempio, abbiamo sensori per misurare temperatura, pH, conduttività
elettrica (EC), salinità e ossigeno disciolto nelle acque superficiali e
sotterranee. Questi sensori sono installati in sonde multiparametriche che
possono fornire misurazioni in tempo quasi reale.
I dati
raccolti dai sensori sono trasmessi tramite connessione wireless alla rete GSM
e gestiti attraverso un database dedicato. Questo database alimenta un portale
web accessibile agli stakeholder del progetto, permettendo loro di visualizzare
e analizzare i dati in tempo reale. Questo approccio garantisce che le
informazioni siano facilmente accessibili e utilizzabili per prendere decisioni
informate.
Intervistatore : Quali sono i benefici principali
che l'ACMS porta agli agricoltori e agli altri attori coinvolti?
Dott.
Antonio Bruno : Gli
agricoltori e gli altri attori coinvolti beneficiano enormemente dell'ACMS
grazie alla disponibilità di dati dettagliati e tempestivi. Gli agricoltori
possono monitorare la qualità dell'acqua utilizzata per l'irrigazione e
adattare le loro pratiche agricole per minimizzare l'impatto della
salinizzazione. Inoltre, i dati consentono una pianificazione più accurata
delle risorse idriche e l'adozione di misure preventive per proteggere le
colture.
Per le
autorità e gli altri decisori, l'ACMS offre una visione chiara e aggiornata
delle condizioni ambientali, facilitando la gestione delle risorse idriche e la
pianificazione di interventi strategici per affrontare i cambiamenti climatici
e la salinizzazione.
Benefici e
le Sfide dei Sistemi di Monitoraggio della Qualità dell'Acqua Automatizzati
(ACMS)
Intervistatore: Buongiorno, dottor Bruno. Oggi
discutiamo dei sistemi di monitoraggio della qualità dell'acqua automatizzati,
conosciuti come ACMS. Per iniziare, quali sono i principali benefici di questi
sistemi rispetto ai metodi di campionamento tradizionali?
Dott.
Antonio Bruno: Buongiorno.
I sistemi ACMS offrono numerosi vantaggi rispetto ai metodi di campionamento
tradizionali. Innanzitutto, consente una raccolta di dati in tempo reale,
continua e affidabile. Questo significa che possiamo monitorare i parametri
della qualità dell'acqua con alta frequenza temporale, rilevando cambiamenti
improvvisi dovuti sia a fattori naturali che antropogenici. Inoltre, questi
sistemi possono essere aggiornati con sensori aggiuntivi e consentire di
effettuare studi multidisciplinari su aree critiche come le zone costiere ei
delta dei fiumi.
Intervistatore: Molto interessante. E quali sono i
parametri più comuni che questi sensori possono misurare?
Dott.
Antonio Bruno: I sensori
multiparametro misurano variabili come temperatura, pH, conducibilità elettrica
(EC), torbidità e ossigeno disciolto (DO). Recentemente, sono stati aggiunti
anche elettrodi alla selettività ionica per la concentrazione di nutrienti.
Questi strumenti possono fornire dati in tempo reale che, se validati, aiuta
nella presa di decisioni tempestive ed efficaci da parte di diversi attori,
come agricoltori e ricercatori accademici.
Intervistatore: Quali sono, invece, le principali
sfide associate all'uso dei sistemi ACMS?
Dott.
Antonio Bruno: Le sfide
principali includono il biofouling dei sensori, che può ridurre la loro
sensibilità e interferire con le letture. I sensori ottici come quelli per la
torbidità e l'ossigeno disciolto sono particolarmente colpiti da questo
problema. Inoltre, la calibrazione frequente è necessaria, e la qualità dei
dati può variare a seconda della precisione degli strumenti e delle condizioni
ambientali. Anche la gestione dei dati ad alta risoluzione può essere
impegnativa, richiedendo una base dati unificata e algoritmi per la correzione
degli errori.
Intervistatore: E per quanto riguarda l'aspetto
economico, i costi di implementazione sono un problema significativo?
Dott.
Antonio Bruno: Sì,
l'investimento iniziale può essere elevato, ma nel lungo periodo i costi
possono diminuire grazie alla riduzione delle analisi di laboratorio e delle
visite sul campo. Inoltre, l'uso di modelli surrogati per stimare parametri non
direttamente misurabili può contribuire a ottimizzare ulteriormente i costi.
Intervistatore: In che modo le tecnologie future
potrebbero migliorare i sistemi ACMS?
Dott.
Antonio Bruno: Le
tecnologie future dovrebbero concentrarsi su costi più bassi, maggiore
affidabilità e misurazioni più accurate con minori interferenze. È importante
anche sviluppare sensori aggiuntivi, come elettrodi specifici per ioni, che
possano offrire un monitoraggio più completo degli ecosistemi acquatici. La
creazione di basi di dati unificate e portali web per la gestione e l'analisi
dei dati sarà cruciale per rendere questi sistemi ancora più utili ed
efficienti.
Intervistatore: Grazie, Dottor Bruno, per il suo
tempo e per le preziose informazioni sui sistemi ACMS. È stato un piacere
parlare con lei.
Dott.
Antonio Bruno: Grazie a
lei per l'opportunità. È stato un piacere discutere di questi importanti
sviluppi nel monitoraggio della qualità dell'acqua.
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