domenica 29 settembre 2024

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: il vino

 

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: il vino


Intervistatore: Buongiorno, Dottore Bruno. Iniziamo con un tema controverso: il vino è considerato cancerogeno a causa del suo contenuto alcolico. Qual è la sua opinione al riguardo?

Dottore Bruno: Buongiorno. È vero che il vino, come qualsiasi bevanda alcolica, ha potenzialità cancerogene, ma è importante considerare la quantità e il tipo di vino. Ad esempio, c'è una notevole differenza tra un bicchiere di Amarone, che ha un tasso alcolico di circa 17 gradi, e un bicchiere di Prosecco, che si aggira intorno agli 11 gradi. È evidente che meno alcol significa minori rischi per la salute.

Intervistatore: Quindi, lei suggerirebbe che la consapevolezza nella scelta del vino può fare la differenza?

Dottore Bruno: Esattamente. Essere consapevoli delle proprie scelte, comprese le opzioni a minore contenuto alcolico, può aiutare a godere di un buon vino senza compromettere la salute. E, come ha sottolineato Michele Antonio Fino nel suo libro, la gioia di condividere un buon vino in buona compagnia può portare a esperienze positive, purché ci sia moderazione.

Intervistatore: Parlando della qualità del vino, il Professor Fino menziona che un tempo il vino era considerato migliore e più naturale. Cosa ne pensa?

Dottore Bruno: La percezione che il vino di un tempo fosse superiore è un mito. Prima del 1860, quando Pasteur scoprì il processo di fermentazione, i produttori seguivano pratiche rituali senza realmente comprenderne il funzionamento. Oggi, grazie alla scienza, abbiamo accesso a tecniche che ci permettono di produrre vino di alta qualità in modo più sicuro e consapevole.

Intervistatore: E per quanto riguarda la differenza tra la produzione tradizionale e quella moderna?

Dottore Bruno: Oggi, la produzione di vino è un processo biotecnologico. Non si tratta solo di pigiatura, ma di comprendere le reazioni chimiche coinvolte. Gli enologi moderni non si limitano a sperare che il vino venga bene; sanno esattamente come gestire il processo per ottenere risultati ottimali, senza l’uso di sostanze chimiche.

Intervistatore: Qual è la situazione attuale per i vigneti europei e italiani?

Dottore Bruno: Stiamo attraversando un periodo difficile a causa di condizioni climatiche imprevedibili. Ciò porta a una produzione inferiore e spesso di qualità non eccellente. Ad esempio, le piogge eccessive al Nord hanno compromesso la salute dell'uva, mentre al Sud la siccità ha reso l'uva troppo concentrata. Questi fattori, insieme alla contrazione del mercato, stanno mettendo in crisi i vignaioli.

Intervistatore: Cosa pensa del calo del consumo di vino, legato anche alle preoccupazioni per i rischi cancerogeni?

Dottore Bruno: È importante riconoscere che ogni alcol aumenta il rischio di alcune malattie. Tuttavia, se la diminuzione del consumo di vino significa una maggiore consapevolezza e un consumo responsabile, è un segnale positivo. Purtroppo, molti si stanno orientando verso superalcolici, che comportano rischi ancora maggiori.

Intervistatore: Che ruolo gioca l’educazione nella scelta del vino e nel consumo responsabile?

Dottore Bruno: L’educazione è fondamentale. Dobbiamo insegnare a leggere le etichette, prestando attenzione al contenuto alcolico e agli allergeni. Le scuole dovrebbero fornire informazioni sui rischi legati all'alcol, considerando che è illegale per i minori in Italia. Questo è un aspetto spesso trascurato.

Intervistatore: Quindi, lei propone un’educazione mirata sull'arte del vinificare?

Dottore Bruno: Assolutamente. Credo che corsi di consapevolezza sul vino, in particolare per i giovani, siano necessari per promuovere una cultura del consumo responsabile e informato. La conoscenza è potere, e nella produzione e nel consumo di vino, questo è ancora più vero.

Intervistatore: La ringrazio per il suo tempo e le sue preziose informazioni, Dottore Bruno.

Dottore Bruno: Grazie a voi. È stato un piacere.

 

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