Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: Il Futuro dell'Olivo nel Salento e le Possibilità di Recupero
Intervistatore : Buongiorno Dottor Bruno, grazie
per essere con noi oggi. Iniziamo subito con una domanda fondamentale per il
nostro territorio: cosa rappresenta l'olivo per la nostra regione, in
particolare per il Salento?
Antonio
Bruno :
Buongiorno a voi, è un piacere essere qui. L'olivo è molto più di una semplice
pianta per la nostra regione, è il simbolo stesso della Puglia. La sua presenza
è radicata nella nostra storia e cultura, ma non solo. Gli ulivi hanno un ruolo
centrale anche nella memoria collettiva dei nostri visitatori, che tornano qui
per le vacanze e associano i nostri paesaggi proprio agli olivi che da secoli
dominano il nostro territorio. Da qualche anno, inoltre, anche i Comuni del
Salento hanno introdotto questa pianta nel verde urbano, trapiantandola nelle
aiuole cittadine. Questo ha permesso di far diventare l'olivo una presenza
stabile anche nei centri abitati, dove oggi è una splendida essenza agraria.
Intervistatore : Purtroppo, come molti sanno,
negli ultimi anni gli ulivi del Salento sono stati colpiti dalla Xylella
fastidiosa, un batterio che ha causato un disastro ecologico. Qual è la
situazione attuale?
Antonio
Bruno : La
Xylella fastidiosa subsp. pauca è un problema enorme. Abbiamo visto il lento e
inesorabile disseccamento di numerosi ulivi, compresi quelli trapiantati nelle
aiuole urbane, che si ammalano e muoiono. Si tratta di un fenomeno devastante,
tanto per l'ambiente quanto per il paesaggio, ma anche per l'economia e
l'identità culturale del Salento. Tuttavia, esiste una speranza concreta per
difendere questi ulivi e contrastare il batterio.
Intervistatore : Ci parli di questa speranza. C'è
davvero una soluzione per salvare gli ulivi del Salento?
Antonio
Bruno : Sì,
fortunatamente c'è una via che possiamo percorrere. Due professori
dell'Università degli Studi di Bari, Giovanni Luigi Bruno e Corrado Cariddi,
hanno studiato a lungo questo problema e sono arrivati con risultati molto
incoraggianti. Hanno testato un prodotto che, con due trattamenti l'anno – uno
a marzo e uno a ottobre – può quasi azzerare l'incidenza della Xylella
fastidiosa, anche su varietà di ulivi particolarmente sensibili come
l'Ogliarola e la Cellina di Nardò. Questo trattamento non risulta solo
efficace, ma non danneggia le piante, mantenendo inalterata la membrana
cellulare degli ulivi.
Intervistatore : È straordinario. Ci sono già dei
risultati tangibili di questi trattamenti?
Antonio
Bruno : Sì, ci
sono prove evidenti e facilmente verificabili. A Lecce, ad esempio, ci sono due
luoghi simbolo dove possiamo osservare gli effetti di questi trattamenti. Uno è
l'aiuola nei pressi dell'Hotel Tiziano, all'ingresso della città, dove gli
olivi sono verdi, lussureggianti e in piena produzione di olive. L'altro è
l'aiuola di Piazza Sant'Oronzo, accanto all'Anfiteatro Romano. Qui, un ulivo
che sembrava secco e morto da tempo ha sorprendentemente sviluppato una nuova
branca con un'oliva. Sono segnali importanti che dimostrano che la cura
funziona e può essere un'arma preziosa contro il disseccamento causato dalla
Xylella.
Intervistatore : Cosa dovrebbe essere fatto,
quindi, per estendere questi risultati a tutto il Salento?
Antonio
Bruno : Alla luce
degli studi e delle prove sul campo, ritengo che sarebbe doveroso intervenire
su tutti gli ulivi secchi della città di Lecce e dei 100 paesi del Salento.
Questo prodotto ha il potenziale per ridare vita a questi alberi e preservare
il nostro paesaggio e la nostra cultura. L'olivo non può e non deve scomparire
dalle nostre città. È essenziale che le autorità e gli esperti del settore
agiscano rapidamente per implementare su larga scala questa soluzione.
Intervistatore : È un messaggio di speranza molto
forte. C'è qualcos'altro che vorrebbe aggiungere o che riteniamo importante
comunicare?
Antonio
Bruno : Vorrei
solo ribadire che salvare gli ulivi non significa solo salvare una pianta.
Significa preservare il nostro patrimonio culturale, economico e paesaggistico.
Gli studi sono stati fatti, le prove sono davanti ai nostri occhi. Ora dobbiamo
solo agire, e farlo in fretta, prima che sia troppo tardi.
Intervistatore : Grazie mille, Dottor Bruno, per
il suo tempo e per queste preziose informazioni. Speriamo che le autorità
competenti colgano il suo invito e che si possa finalmente invertire la rotta
per il futuro degli ulivi salentini.
Antonio
Bruno : Grazie a
voi per l'attenzione e la sensibilità verso un tema così importante.
Professori
dell’Università degli Studi di Bari Giovanni Luigi Bruno originario di San
Cesario di Lecce https://www.uniba.it/docenti/bruno-giovanni-luigi e Corrado Cariddi https://www.uniba.it/docenti/cariddi-corrado .
Link dello
studio scientifico
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