mercoledì 18 settembre 2024

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: Il Futuro dell'Olivo nel Salento e le Possibilità di Recupero

 

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: Il Futuro dell'Olivo nel Salento e le Possibilità di Recupero 


Intervistatore : Buongiorno Dottor Bruno, grazie per essere con noi oggi. Iniziamo subito con una domanda fondamentale per il nostro territorio: cosa rappresenta l'olivo per la nostra regione, in particolare per il Salento?

Antonio Bruno : Buongiorno a voi, è un piacere essere qui. L'olivo è molto più di una semplice pianta per la nostra regione, è il simbolo stesso della Puglia. La sua presenza è radicata nella nostra storia e cultura, ma non solo. Gli ulivi hanno un ruolo centrale anche nella memoria collettiva dei nostri visitatori, che tornano qui per le vacanze e associano i nostri paesaggi proprio agli olivi che da secoli dominano il nostro territorio. Da qualche anno, inoltre, anche i Comuni del Salento hanno introdotto questa pianta nel verde urbano, trapiantandola nelle aiuole cittadine. Questo ha permesso di far diventare l'olivo una presenza stabile anche nei centri abitati, dove oggi è una splendida essenza agraria.

Intervistatore : Purtroppo, come molti sanno, negli ultimi anni gli ulivi del Salento sono stati colpiti dalla Xylella fastidiosa, un batterio che ha causato un disastro ecologico. Qual è la situazione attuale?

Antonio Bruno : La Xylella fastidiosa subsp. pauca è un problema enorme. Abbiamo visto il lento e inesorabile disseccamento di numerosi ulivi, compresi quelli trapiantati nelle aiuole urbane, che si ammalano e muoiono. Si tratta di un fenomeno devastante, tanto per l'ambiente quanto per il paesaggio, ma anche per l'economia e l'identità culturale del Salento. Tuttavia, esiste una speranza concreta per difendere questi ulivi e contrastare il batterio.

Intervistatore : Ci parli di questa speranza. C'è davvero una soluzione per salvare gli ulivi del Salento?

Antonio Bruno : Sì, fortunatamente c'è una via che possiamo percorrere. Due professori dell'Università degli Studi di Bari, Giovanni Luigi Bruno e Corrado Cariddi, hanno studiato a lungo questo problema e sono arrivati ​​con risultati molto incoraggianti. Hanno testato un prodotto che, con due trattamenti l'anno – uno a marzo e uno a ottobre – può quasi azzerare l'incidenza della Xylella fastidiosa, anche su varietà di ulivi particolarmente sensibili come l'Ogliarola e la Cellina di Nardò. Questo trattamento non risulta solo efficace, ma non danneggia le piante, mantenendo inalterata la membrana cellulare degli ulivi.

Intervistatore : È straordinario. Ci sono già dei risultati tangibili di questi trattamenti?

Antonio Bruno : Sì, ci sono prove evidenti e facilmente verificabili. A Lecce, ad esempio, ci sono due luoghi simbolo dove possiamo osservare gli effetti di questi trattamenti. Uno è l'aiuola nei pressi dell'Hotel Tiziano, all'ingresso della città, dove gli olivi sono verdi, lussureggianti e in piena produzione di olive. L'altro è l'aiuola di Piazza Sant'Oronzo, accanto all'Anfiteatro Romano. Qui, un ulivo che sembrava secco e morto da tempo ha sorprendentemente sviluppato una nuova branca con un'oliva. Sono segnali importanti che dimostrano che la cura funziona e può essere un'arma preziosa contro il disseccamento causato dalla Xylella.

Intervistatore : Cosa dovrebbe essere fatto, quindi, per estendere questi risultati a tutto il Salento?

Antonio Bruno : Alla luce degli studi e delle prove sul campo, ritengo che sarebbe doveroso intervenire su tutti gli ulivi secchi della città di Lecce e dei 100 paesi del Salento. Questo prodotto ha il potenziale per ridare vita a questi alberi e preservare il nostro paesaggio e la nostra cultura. L'olivo non può e non deve scomparire dalle nostre città. È essenziale che le autorità e gli esperti del settore agiscano rapidamente per implementare su larga scala questa soluzione.

Intervistatore : È un messaggio di speranza molto forte. C'è qualcos'altro che vorrebbe aggiungere o che riteniamo importante comunicare?

Antonio Bruno : Vorrei solo ribadire che salvare gli ulivi non significa solo salvare una pianta. Significa preservare il nostro patrimonio culturale, economico e paesaggistico. Gli studi sono stati fatti, le prove sono davanti ai nostri occhi. Ora dobbiamo solo agire, e farlo in fretta, prima che sia troppo tardi.

Intervistatore : Grazie mille, Dottor Bruno, per il suo tempo e per queste preziose informazioni. Speriamo che le autorità competenti colgano il suo invito e che si possa finalmente invertire la rotta per il futuro degli ulivi salentini.

Antonio Bruno : Grazie a voi per l'attenzione e la sensibilità verso un tema così importante.

Professori dell’Università degli Studi di Bari Giovanni Luigi Bruno originario di San Cesario di Lecce https://www.uniba.it/docenti/bruno-giovanni-luigi e Corrado Cariddi https://www.uniba.it/docenti/cariddi-corrado .

Link dello studio scientifico

https://www.semanticscholar.org/paper/Exploring-a-sustainable-solution-to-control-Xylella-Bruno-Cariddi/effb61f99448ac2e4c682fc7ed2ba7be80ce0f6d?fbclid=IwY2xjawFYmLtleHRuA2FlbQIxMAABHaKnm7B4gYxuj5aPx0G4Pt5V2OvCo9X_ZTHbe7Ae_bjV1qqPN6xBXj1xkg_aem_VU3hEFVxrbvvvoBtDCOMWQ

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