martedì 17 settembre 2024

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sulle more e il loro valore nutrizionale

 

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sulle more e il loro valore nutrizionale


Intervistatore: Buongiorno Dott. Bruno, grazie per averci concesso questa intervista. Vorrei iniziare chiedendole una panoramica generale sulla pianta della mora, di cui lei si è occupato con passione e competenza.

Dott. Antonio Bruno: Buongiorno e grazie a voi per l’invito. La mora è una pianta straordinaria, appartenente al genere Rubus della famiglia delle Rosaceae, una delle più grandi famiglie di piante, con circa 700 specie. Si tratta di una pianta perenne originaria dell'Armenia e diffusa soprattutto in Europa, Asia e Nord America. Il suo genere, Rubus, include 12 sottogeneri, ma solo poche specie sono effettivamente domesticate e coltivate su larga scala.

Intervistatore: Molto interessante! Quali sono le principali aree di coltivazione a livello globale?

Dott. Antonio Bruno: La coltivazione delle more ha preso piede principalmente in Europa, dove si è registrata una produzione commerciale significativa. Nel 2005, ad esempio, l’Europa ha coltivato commercialmente circa settemila ettari di more, con la Serbia e l’Ungheria come principali produttori. In particolare, la Serbia è uno dei leader mondiali per la produzione di more, insieme a paesi come la Romania, la Polonia e il Regno Unito. Anche la Romania sta attirando sempre più interesse verso la coltivazione di more, grazie alle aree dove crescono spontaneamente.

Intervistatore: A livello nutrizionale, le more sembrano offrire numerosi benefici. Ci può parlare delle loro proprietà?

Dott. Antonio Bruno: Certamente. Le more sono ricche di composti bioattivi, che includono fibre alimentari, vitamine e minerali. Sono note soprattutto per il loro contenuto di antiossidanti, in particolare le antocianine, che sono pigmenti naturali responsabili del colore del frutto e che offrono numerosi benefici per la salute. Questi composti aiutano a combattere lo stress ossidativo e sono noti per le loro proprietà preventive contro malattie croniche come il diabete, le malattie cardiovascolari, l'ipertensione e persino il cancro. Le antocianine sono particolarmente efficaci nel combattere i radicali liberi.

Intervistatore: Ha menzionato le antocianine come elementi chiave. Ci può dire qualcosa di più su questi composti e sul loro ruolo?

Dott. Antonio Bruno: Le antocianine sono composti fitochimici potenti che si trovano nei vacuoli delle cellule dei frutti di mora e sono responsabili della loro capacità antiossidante. Tra le principali antocianine presenti nelle more troviamo la cianidina-3-O-glucoside, la cianidina-3-O-arabinoside e molte altre. Questi composti contribuiscono in modo significativo alla capacità delle more di eliminare i radicali liberi, proteggendo così le cellule dallo stress ossidativo. È interessante notare come l'assunzione giornaliera di antocianine negli Stati Uniti sia stimata tra i 180 e i 215 mg/giorno.

Intervistatore: Parlando di antiossidanti, c’è una ricerca che ha preso in esame anche la capacità antiossidante delle diverse cultivar di more. Quali risultati hanno ottenuto?

Dott. Antonio Bruno: In uno studio recente, si sono analizzate sette cultivar di more, tra cui alcune varietà selvatiche. La capacità antiossidante è stata determinata utilizzando test come il DPPH, il FRAP e il CUPRAC. I risultati hanno mostrato che le cultivar THRNFR e Loch Ness si distinguono per i livelli più elevati di composti bioattivi e capacità antiossidante. Queste due cultivar, in particolare, possono essere considerate alimenti funzionali e hanno un potenziale interessante sia nel settore alimentare che farmaceutico.

Intervistatore: Ci sono particolari prospettive future per la coltivazione delle more, specialmente nel contesto della loro composizione fitochimica?

Dott. Antonio Bruno: Assolutamente sì. La recente ricerca che ho citato ha mostrato che le more non sono solo un frutto gustoso, ma possono avere un impatto significativo sulla salute umana grazie ai loro composti bioattivi. È necessario continuare a studiare le nuove cultivar e varietà di more introdotte in paesi come la Romania, per identificare i composti responsabili della loro capacità antiossidante. In futuro, la selezione di cultivar con caratteristiche nutrizionali specifiche potrebbe portare a sviluppi interessanti nel campo degli integratori alimentari e dei prodotti funzionali.

Intervistatore: Grazie mille per le sue preziose spiegazioni, Dott. Bruno. Le sue parole aprono una prospettiva affascinante sul mondo delle more.

Dott. Antonio Bruno: Grazie a voi per l'opportunità di condividere questa passione per le more e per la loro coltivazione. Spero che sempre più persone possano apprezzarne i benefici e il potenziale.

 

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