Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sulle more e il loro valore nutrizionale
Intervistatore: Buongiorno Dott. Bruno, grazie per
averci concesso questa intervista. Vorrei iniziare chiedendole una panoramica
generale sulla pianta della mora, di cui lei si è occupato con passione e
competenza.
Dott.
Antonio Bruno: Buongiorno
e grazie a voi per l’invito. La mora è una pianta straordinaria, appartenente
al genere Rubus della famiglia delle Rosaceae, una delle più grandi
famiglie di piante, con circa 700 specie. Si tratta di una pianta perenne
originaria dell'Armenia e diffusa soprattutto in Europa, Asia e Nord America.
Il suo genere, Rubus, include 12 sottogeneri, ma solo poche specie sono
effettivamente domesticate e coltivate su larga scala.
Intervistatore: Molto interessante! Quali sono le
principali aree di coltivazione a livello globale?
Dott.
Antonio Bruno: La
coltivazione delle more ha preso piede principalmente in Europa, dove si è
registrata una produzione commerciale significativa. Nel 2005, ad esempio,
l’Europa ha coltivato commercialmente circa settemila ettari di more, con la
Serbia e l’Ungheria come principali produttori. In particolare, la Serbia è uno
dei leader mondiali per la produzione di more, insieme a paesi come la Romania,
la Polonia e il Regno Unito. Anche la Romania sta attirando sempre più
interesse verso la coltivazione di more, grazie alle aree dove crescono
spontaneamente.
Intervistatore: A livello nutrizionale, le more
sembrano offrire numerosi benefici. Ci può parlare delle loro proprietà?
Dott.
Antonio Bruno: Certamente.
Le more sono ricche di composti bioattivi, che includono fibre alimentari,
vitamine e minerali. Sono note soprattutto per il loro contenuto di
antiossidanti, in particolare le antocianine, che sono pigmenti naturali
responsabili del colore del frutto e che offrono numerosi benefici per la
salute. Questi composti aiutano a combattere lo stress ossidativo e sono noti
per le loro proprietà preventive contro malattie croniche come il diabete, le malattie
cardiovascolari, l'ipertensione e persino il cancro. Le antocianine sono
particolarmente efficaci nel combattere i radicali liberi.
Intervistatore: Ha menzionato le antocianine come
elementi chiave. Ci può dire qualcosa di più su questi composti e sul loro
ruolo?
Dott.
Antonio Bruno: Le
antocianine sono composti fitochimici potenti che si trovano nei vacuoli delle
cellule dei frutti di mora e sono responsabili della loro capacità
antiossidante. Tra le principali antocianine presenti nelle more troviamo la
cianidina-3-O-glucoside, la cianidina-3-O-arabinoside e molte altre. Questi
composti contribuiscono in modo significativo alla capacità delle more di
eliminare i radicali liberi, proteggendo così le cellule dallo stress
ossidativo. È interessante notare come l'assunzione giornaliera di antocianine
negli Stati Uniti sia stimata tra i 180 e i 215 mg/giorno.
Intervistatore: Parlando di antiossidanti, c’è una
ricerca che ha preso in esame anche la capacità antiossidante delle diverse
cultivar di more. Quali risultati hanno ottenuto?
Dott.
Antonio Bruno: In uno
studio recente, si sono analizzate sette cultivar di more, tra cui alcune
varietà selvatiche. La capacità antiossidante è stata determinata utilizzando
test come il DPPH, il FRAP e il CUPRAC. I risultati hanno mostrato che le
cultivar THRNFR e Loch Ness si distinguono per i livelli più
elevati di composti bioattivi e capacità antiossidante. Queste due cultivar, in
particolare, possono essere considerate alimenti funzionali e hanno un
potenziale interessante sia nel settore alimentare che farmaceutico.
Intervistatore: Ci sono particolari prospettive
future per la coltivazione delle more, specialmente nel contesto della loro
composizione fitochimica?
Dott.
Antonio Bruno:
Assolutamente sì. La recente ricerca che ho citato ha mostrato che le more non
sono solo un frutto gustoso, ma possono avere un impatto significativo sulla
salute umana grazie ai loro composti bioattivi. È necessario continuare a
studiare le nuove cultivar e varietà di more introdotte in paesi come la
Romania, per identificare i composti responsabili della loro capacità
antiossidante. In futuro, la selezione di cultivar con caratteristiche
nutrizionali specifiche potrebbe portare a sviluppi interessanti nel campo
degli integratori alimentari e dei prodotti funzionali.
Intervistatore: Grazie mille per le sue preziose
spiegazioni, Dott. Bruno. Le sue parole aprono una prospettiva affascinante sul
mondo delle more.
Dott.
Antonio Bruno: Grazie a
voi per l'opportunità di condividere questa passione per le more e per la loro
coltivazione. Spero che sempre più persone possano apprezzarne i benefici e il
potenziale.
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