Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sulla gestione avanzata dell'acqua in Anatolia
Intervistatore : Buongiorno dottor Bruno, grazie per essere qui con noi oggi. Vorrei iniziare questa intervista parlando della gestione avanzata dell'acqua in Anatolia, in particolare durante il Regno di Urartu. Può dirci di più su come gli Urartei riuscirono a sviluppare tali sistemi sofisticati?
Antonio Bruno : Buongiorno, grazie a voi per l'invito. Il Regno di Urartu, che salì al potere intorno alla metà del IX secolo aC, è un esempio straordinario di ingegneria idraulica antica. In Anatolia, in particolare nel bacino del Lago Van e nelle aree circostanti, gli Urartei riuscirono a costruire dighe, serbatoi e canali di irrigazione che sono durati per quasi 2800 anni. Queste opere rappresentano un legame importante nello sviluppo delle tecniche di irrigazione in Anatolia, un processo che è iniziato con gli Ittiti e gli Assiri e che ha continuato fino ai periodi medievali e ottomano.
Intervistatore : È davvero incredibile che queste strutture siano ancora osservabili oggi. Quali sono i siti più significativi dove è possibile vedere questi antichi sistemi idraulici urartei?
Antonio Bruno : Uno dei siti più affascinanti è senza dubbio il lago Aygÿr, situato nel nord-ovest di Van. Qui, gli Urartei utilizzarono condutture in terracotta e canali in pietra per convogliare l'acqua fuori dal lago artificiale. Un altro esempio notevole è il Canale Menua, noto anche come Canale Shamram, costruito dal re Menua intorno all'800 aC Questo canale, utilizzato ininterrottamente per quasi 2800 anni, convogliava l'acqua per l'irrigazione a valle, un testamento della sofisticazione e della durabilità della tecnologia idraulica urartea.
Intervistatore : Questi sistemi idrici erano anche influenzati dalla geologia della regione. Come riusciamo a mantenere la funzionalità nonostante l'attività tettonica?
Antonio Bruno : È un aspetto davvero interessante. La regione del Regno di Urartu si trova in una zona tettonica attiva, il che rende ancora più impressionante la resistenza dei loro sistemi idrici. Nonostante i terremoti, i canali e le dighe hanno mantenuto la loro integrità strutturale per millenni. Questo suggerisce che gli Urartei hanno una profonda conoscenza sia dell'ingegneria sia della geologia locale, utilizzando tecniche e materiali in grado di resistere alle sollecitazioni sismiche.
Intervistatore : Lei ha menzionato anche il lago Ke¸si¸se il suo ruolo nel sistema di irrigazione. Potrebbe approfondire?
Antonio Bruno : Certamente. Il lago Ke¸si¸s, noto anche come lago Rusa, fu arginato da Rusa II tra il 680 e il 654 aC Si trova a un'altitudine di 2890 metri, e la sua capacità di immagazzinare grandi quantità d'acqua era cruciale per Soddisfare le esigenze della capitale del regno, Rusahinili, e delle aree circostanti, specialmente durante i mesi estivi. Si stima che la diga possa contenere circa 20 milioni di metri cubi d'acqua. Questo tipo di infrastruttura era fondamentale per l'agricoltura e la sopravvivenza della popolazione, dimostrando come la gestione delle risorse idriche fosse centrale per la civiltà urartea.
Intervistatore : Un'ultima domanda: perché il Regno di Urartu è spesso definito la più grande civiltà idraulica dell'Anatolia e dell'Asia?
Antonio Bruno : Il Regno di Urartu è chiamato la più grande civiltà idraulica dell'Anatolia e dell'Asia perché le sue infrastrutture per l'approvazione e il trasporto dell'acqua sono statali funzionali per circa 2700-2800 anni, un record di longevità e resistenza. Gli Urartei non solo costruirono le prime dighe e canali su larga scala, ma lo fecero con una tale maestria che molti di questi sistemi sono ancora in uso o visibili oggi. La loro eredità ha influenzato profondamente lo sviluppo delle tecniche di irrigazione e ingegneria idraulica fino ai nostri giorni.
Intervistatore : Grazie mille, Dottor Bruno, per il suo tempo e per queste preziose informazioni. È stato un piacere ascoltare la sua esperienza e conoscenza su questo argomento.
Antonio Bruno : Grazie a voi. È stato un piacere poter condividere la storia e la meraviglia della gestione idrica urartea.
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