Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sugli effetti devastanti in Puglia causati dalla recente siccità
Intervistatore: Buongiorno, Dottor Bruno. Oggi
vorremmo discutere con lei dell'attuale situazione climatica e agricola in
Puglia, con particolare attenzione agli effetti devastanti della recente
siccità e delle piogge torrenziali che hanno colpito la regione. Iniziamo
parlando della pioggia tanto attesa che è finalmente arrivata. Quali sono stati
gli effetti di queste precipitazioni?
Dott.
Antonio Bruno: Buongiorno.
Purtroppo, la pioggia, che tanto attendevamo, non ha portato i benefici
sperati. Invece di ristorare i campi, le precipitazioni sono state così
violente da causare allagamenti e distruzioni. Invece di essere un sollievo per
la terra arida, hanno aggravato una situazione già precaria. La Capitanata, la
Murgia e parte della provincia di Bari ne sono state particolarmente colpite.
Questo tipo di eventi estremi, alternati a lunghi periodi di siccità, stanno
mettendo a dura prova la nostra agricoltura.
Intervistatore: Considerando le gravi conseguenze
di questa situazione, come valuta l'attuale stagione olivicola e la produzione
di grano?
Dott.
Antonio Bruno: La campagna
olivicola si presenta con un -50% sulla raccolta delle olive, una percentuale
davvero preoccupante. Per quanto riguarda il grano, stiamo assistendo a un
crollo della produzione del 60%, un dato allarmante per una regione che è
giustamente considerata il "granaio d'Italia". Questa crisi colpisce
duramente anche altri settori come quello ortofrutticolo, con ripercussioni
negative sulle economie locali. Gli agricoltori sono in difficoltà e l'orizzonte
per l'autunno non promette nulla di buono.
Intervistatore: In un contesto così critico, pensa
che sia necessario richiedere lo stato di calamità?
Dott.
Antonio Bruno:
Assolutamente sì. È ormai evidente che lo stato di calamità è necessario. Le
rese delle produzioni di uva, olio e ortofrutta sono drasticamente diminuite, e
in alcune aree le produzioni sono addirittura azzerate. Questa situazione è una
delle conseguenze di un'estate estremamente siccitosa, che ha visto temperature
altissime e poche piogge. Gli agricoltori stanno già iniziando a contare i
danni, e la stima attuale parla di svariati milioni di euro. È fondamentale
agire rapidamente per supportare le imprese agricole che sono al collasso.
Intervistatore: A proposito di supporto, qual è la
situazione degli allevamenti e delle produzioni di foraggio?
Dott.
Antonio Bruno: Anche in
questo settore la situazione è critica. La produzione di foraggio non è
sufficiente a soddisfare il fabbisogno degli allevatori, e già entro la fine
dell'anno sarà necessario acquistare fieno da fuori regione. Questo incremento
dei costi mette ulteriormente in difficoltà gli allevatori, che già devono far
fronte a un calo della produzione di uva e vino. Le stime attuali indicano una
diminuzione del 30% nella produzione di vino bianco, e le previsioni per i vini
rossi non sono migliori. La situazione è resa ancora più difficile da fenomeni
speculativi inaccettabili che stanno abbassando i prezzi delle uve proprio in
piena vendemmia.
Intervistatore: La questione dell'acqua sembra
essere un problema centrale. Qual è la sua opinione sulla gestione delle
risorse idriche in Puglia?
Dott.
Antonio Bruno: La gestione
dell'acqua è un tema cruciale. In Puglia, purtroppo, non si riesce a garantire
una gestione unitaria dell'acqua, che dovrebbe essere indipendente dagli usi
specifici. La risorsa idrica è la stessa, ma spesso viene gestita in modo
frammentato. Già nel 1983, Nino Andreatta propose la creazione di una Società
Meridionale dell'acqua, che avrebbe potuto affrontare in maniera più efficace
questi problemi. Tuttavia, le resistenze regionali e la mancanza di una visione
unitaria continuano a ostacolare una gestione ottimale delle risorse. L'acqua è
un diritto fondamentale, e non dovrebbe essere gestito in base alla
collocazione geografica delle fonti.
Intervistatore: Cosa suggerisce per superare queste
difficoltà?
Dott.
Antonio Bruno: È
fondamentale che i governi nazionali affrontino con decisione la questione
della gestione delle risorse idriche. Serve un accordo unico tra le regioni per
il trasferimento e l'acquisizione delle acque, che permetta di sfruttare in
maniera equa ed efficiente le risorse disponibili. Inoltre, è necessario
utilizzare le compensazioni ambientali per la manutenzione dei corsi d'acqua e
delle sorgenti, invece di destinarle alla spesa corrente. Solo con una gestione
oculata e coordinata delle risorse idriche potremo sperare di affrontare
efficacemente le sfide climatiche e preservare il nostro patrimonio agricolo.
Intervistatore: Grazie, Dottor Bruno, per il suo
prezioso contributo. Speriamo che queste soluzioni possano essere prese in
considerazione per salvaguardare l'agricoltura pugliese.
Dott.
Antonio Bruno: Grazie a
voi per l'opportunità di discutere questi temi fondamentali. La speranza è che
la consapevolezza porti a decisioni concrete e tempestive.
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