Che malattia hanno alcuni Olivi del Salento leccese?
Il mio amico Ivano Gioffreda ieri ha fatto delle osservazioni
dalle parti di Gallipoli (Lecce) e ha scritto sul suo profilo del social
network Facebook: abbiamo appurato che
Uliveti condotti senza l'uso di diserbanti-insetticidi, nonostante siano
all'interno della zona rossa e confinanti con uliveti colpiti dal
"batterio", non presentano essiccamenti.
Io non entro nel merito della zona definita da Ivano “Rossa”
né tanto meno sull’affermazione circa il batterio, ma più semplicemente mi
affido alle categorie malato/sano.
Ricordo a me stesso che UNA PIANTA E’ SANA QUANDO SVOLGE LE
SUE FUNZIONI FISIOLOGICHE (divisione cellulare, differenziamento, sviluppo,
assorbimento dell’acqua e delle sostanze nutrienti, trasporto, fotosintesi, metabolismo,
riproduzione, svernamento...) ESPRIMENDO AL MASSIMO IL SUO POTENZIALE GENETICO
(patrimonio genetico contenuto nei geni della pianta).
E quando possiamo parlare di malattia?
E’ una malattia (o fitopatia) qualsiasi squilibrio causato
dalla continua irritazione da parte di un patogeno (biotico o abiotico) che
interferisca con il normale funzionamento di una pianta (l’assorbimento, la
sintesi e la traslocazione o l’utilizzazione dei nutrienti e di acqua nella pianta).
Questo squilibrio determinerà una riduzione o perdita della produzione. La
pianta affetta subirà un cambiamento di aspetto (sintomi) e/o una diminuzione
del prodotto rispetto alla pianta sana.
E che cosa sono i Sintomi della malattia? Sono le reazioni o
alterazioni esterne o interne di una pianta come risultato di una malattia.
Quali sono i Segni della malattia? il patogeno o parti e
prodotti di essi presenti su una pianta ospite.
La pianta malata non sarà in grado di produrre al massimo
del suo potenziale genetico.
Che cos’è un PATOGENO? E’ ogni fattore (biotico o abiotico)
che disturbi la pianta nelle sue funzioni fisiologiche che sia causa di malattia.
Non vado oltre. Posso solo affermare che ad oggi nessuno può
dare risposta a tutte queste domande quando si tratta dello SQUILIBRIO degli
Ulivi del Salento.
Nella mia esperienza di professionista più volte sono stato
chiamato a esprimere un parere su Olivi malati e quando mi sono trovato in
presenza della pianta ho potuto individuare la causa della malattia perché era
già stata descritta dagli scienziati e presente in letteratura scientifica.
Personalmente non ho mai visto nulla di simile a quanto
avviene ad alcuni olivi del Salento. Mi sono sempre guardato bene dall’esprimere
una qualsivoglia opinione in proposito perché sono rimasto in attesa che gli
scienziati mi illuminassero attraverso la dimostrazione dei Postulati di Koch
che riposto di seguito:
POSTULATI DI KOCH
Nel caso in cui si tratti di un nuovo patogeno o di un
patogeno già noto ma mai riscontrato su quella varietà o specie vegetale è
necessario procedere alla dimostrazione dei Postulati di Koch.
· a. il patogeno sospettato di essere la causa della
malattia deve essere sempre associato alla malattia;
· b. deve poter essere isolato e coltivato in purezza
(patogeni non obbligati) o su una pianta ospite suscettibile;
· c. il patogeno allevato in coltura pura deve essere
inoculato su piante sane della stessa specie o cultivar da cui è stato isolato
e riprodurre gli stessi sintomi;
· d. reisolato una seconda volta, deve avere, in coltura
pura, le stesse caratteristiche del primo isolamento.
Nel caso di parassiti obbligati sarà necessario effettuare
l’inoculazione del patogeno in piante sane, in genere si usano le cosiddette
“piante indicatrici” (piante particolarmente sensibili che presentano sintomi
tipici della malattia causata da un particolare patogeno).
A questo punto io mi chiedo e chiedo agli Scienziati italiani perché il mondo della Scienza presente nelle
Università Italiane non si occupa di scoprire che malattia hanno gli Olivi del
Salento?
Antonio Bruno
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RispondiEliminaMi paiono considerazioni estremamente corrette e sensate. Si ha l'amara percezione che si voglia indebolire l'associazione tra uliveti e territorio, già messa in forte crisi lo scorso anno dalle micidiali modifiche alla legge del 2007 di tutela degli ulivi secolari
RispondiEliminaAlle Giornate Fitopatologiche tenutesi a Chianciano il Prof. Martelli ha riferito che sono riusciti ad isolare e coltivare Xylella fastidiosa subsp. multiplex. E questa è stata l'unica novità a riguardo. Bisogna vedere se procederanno all'inoculazione e cosa succederà; ci vorrà dunque del tempo. Nel frattempo non è escluso che i veri colpevoli del disseccamento possano essere i (o uno dei) Phaeoacremonium che infestano i vasi xylematici. In tutto questo, l'unico modo per accorciare i tempi e dare risposte serie agli agricoltori è che vengano concesse delle deroghe dal Servizio Fitosanitario Regionale ad altri enti di ricerca di modo che il CNR e l'Università di Bari non si trovino soli...volete per motivi burocratici o personali...ma questa è un'altra storia.
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