mercoledì 30 aprile 2014

Giovanni Presta sulla dimensione degli alberi d'olivo nell'antichità

Nella foto Ritratto di Magone Cartaginese e Dionisio Uticense
Ai tempi di Magone cartaginese vi erano in Africa degli olivi così pieni di fronde e rami che producevano mille libre di olio ciascuno e che però allora si dicevano fossero millenari. Ai tempi di Plinio (Hist. Natural. Lib. 17 cap. 12 sect .19) non vi era in Ispagna nessun albero che superasse in grandezza l’ulivo. Tali sono ancora oggigiorno (ai tempi del Presta vissuto dal 1720 al 1797 n.d.r.) nell’Aragona (V. Il Gentiluomo coltivatore Traduzione Italiana tom. 16 lib. 8, parte 2, cap. 6). E senza andare contant’oltre ve n’è in Lucania tantissimi al dir di Antonini  ( Discorsi sulla Lucania, Discorso 3). Ve n’ha in Paucezia, che però diconsi ulivi da soma: ve n’ha tra noi nelle vicinanze di Ruffano di tali, che producono sino a tre e quattro macinate ciscuno.
Giovanni Presta, Degli ulivi, delle ulive, e della maniera di cavar l'olio  pag. 22 Nota I
Magone (latino: Mago; floruit III secolo a.C.; ... – ...) fu autore di un trattato di agronomia in 28 volumi e in lingua punica che avrebbe costituito, per tutto il periodo classico, una delle fonti più significative sull'argomento. Il testo originale è andato perduto, ma sono sopravvissuti alcuni frammenti delle traduzioni in greco e latino.
 

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