Per ottenere l’olio dalle olive Giovanni Presta utilizzò
due metodi. Usò un piccolo torchetto di ferro a una sola vite che fermò nella
sponda esterna di un tavolino che aveva accostato al muro nel quale erano
conficcati due arpioni di ferro che lo tenevano fermo ed orizzintale con
quattro gabbioline con il diametro maggiore di tre pollici tutte attorniate da
cordelline di canapa. Questo era collocato nello studio di Giovanni Presta.
Prima di tutto pestava bene le olive che poi venivano
messe nelle gabbioline e quindi sottoposte al tochietto e con il piccolo vette
a due braccia le stringeva.
Giovanni Prsta otteneva così l’olio che andava a finire
in una piccola giara posta sotto al torchetto. A quato punto lui provvedeva a
pesarlo, ad assaporarlo per confrontarlo con altro olio ottenuto allo stesso
modo.
L’altro modo di ottenere l’olio che attuò il Presta fu
quello della spremitura a mano ad opera di un suo contadino.
Il contadino prende le olive indicate da Giovanni Presta
e le pestava in un grande mortaio di Marmo con un perstello di legno duro e
poi, poco per volta, lo stesso contadino le stringeva nelle mani.
L’olio andava a finire in una conca dalla quale il Presta
lo prendeva per pesarlo e assaporarlo facendo i confronti con altro olio
ottenuto in maniera simile.
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