domenica 10 gennaio 2010

Piano Paesaggistico, Barbanente scrive alle Province di Foggia e Lecce: siete competenti


Piano Paesaggistico, Barbanente scrive alle Province di Foggia e Lecce: siete competenti
La risposta dell'Assessore regionale alle richieste delle due province
L’Assessore Barbanente ha scritto ai Presidenti delle Province di Foggia e Lecce, dotate di Piano Territoriale di Coordinamento approvato, per invitarli ad assumere un ruolo attivo in materia di autorizzazione paesaggistica in questa fase di prima applicazione della norma a regime del Codice. In tal modo esse danno piena attuazione alla legge regionale 7 ottobre 2009, n. 20 “Norme per la pianificazione paesaggistica”, che prevede che ove i comuni, singoli o associati, non soddisfino le condizioni richieste dal Codice per il rilascio delle autorizzazioni, sia competente la rispettiva Provincia che soddisfi dette condizioni, ossia abbia approvato il Piano di Coordinamento Territoriale Provinciale, abbia istituito la Commissione locale per il paesaggio e disponga di adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche nonché di garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia urbanistico-edilizia.
Nella nota si precisa che la Commissione locale per il paesaggio rappresenta la struttura dotata di livello di competenza idonea a garantire la valutazione della compatibilità paesaggistica degli interventi edilizi e che il problema della differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia urbanistico-edilizia non sussiste per le Province, poiché le stesse non sono in alcun modo coinvolte in procedimenti autorizzativi edilizi o urbanistici. Si rammenta inoltre che, poiché la valutazione di compatibilità e conformità paesaggistica degli interventi richiesta dal Codice rende necessarie competenze interdisciplinari in ragione della accezione ampia della nozione di paesaggio dallo stesso Codice assunta, la legge regionale n. 20/2009 prevede che in ciascuna Commissione sia rappresentata una pluralità di competenze, da quelle dell’ingegneria e dell’architettura alle discipline storiche e dei beni culturali alle scienze agrarie e forestali, alla biologia, alla botanica, all’ecologia alle scienze della terra, e in particolare la geologia e geomorfologia.

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