SCIENZE DELLA VITA. NEL SALENTO Una rarità botanica: la Centaurea Autore: CARTELLI FEDERICO ARGOMENTI: BOTANICAORGANIZZAZIONI: SOCIETA' BOTANICA ITALIANALUOGHI: ITALIA, EUROPA, ITALIA
SULL'"Informatore botanico italiano" (quadrimestrale della Società Botanica Italiana), è stato segnalato il primo ritrovamento nel nostro Paese di "Centaurea pumilio L.", pianta catalogata come rarità europea su tutti i bollettini botanici. La specie esotica è tipica della regione mediterranea orientale (Turchia) e delle coste Nord-africane. Il ritrovamento, risalente comunque a diversi anni fa prima che fosse ufficializzato dal mondo scientifico, è avvenuto lungo il litorale ionico meridionale della penisola salentina. La pianta è un'asteracea perenne la cui altezza varia da quattro a venti centimetri. Le foglie basali picciolate, in rosetta, hanno consistenza carnosa; mentre i capolini, di due-tre centimetri di diametro, sono caratterizzati da squame con margine cartilaginoso. Ogni capolino possiede due tipi di fiori tubulosi: quelli esterni, sterili e più lunghi, sono roseo-lillacino; i fiori interni invece, fertili e più corti, sono biancastri con gli apici delle antere di colore violaceo. Un censimento ha calcolato la consistenza attuale della "Centaurea pomilio L." in circa 500 individui, di cui almeno un terzo di notevoli dimensioni, distribuiti su una superficie di quasi 2000 metri quadrati. Gli individui giovani, presenti con alta percentuale (80%), dimostrano un'ottima vitalità della popolazione. Il futuro di questa pianta, la cui fioritura inizia alla fine di aprile e dura per tutto agosto, è però incerto. L'area su cui è stata rinvenuta è soggetta a continui fenomeni erosivi. L'estremo litorale ionico-salentino è infatti costituito, in prevalenza, da un substrato sabbioso di origine sedimentaria che poggia su calcareniti facilmente degradabili per l'azione incessante del vento e del mare. Si aggiunga che la zona del ritrovamento, specie durante la stagione estiva, è sottoposta a una consistente frequentazione turistica che spesso, involontariamente, è causa di danno per l'ambiente. Attualmente, non si sa come sia sorta la stazione salentina con gli esemplari di Centaurea. Sono in corso studi biosistematici su campioni per stabilire se si tratta di una stazione relitta oppure di una recente introduzione. Federico Cartelli
SULL'"Informatore botanico italiano" (quadrimestrale della Società Botanica Italiana), è stato segnalato il primo ritrovamento nel nostro Paese di "Centaurea pumilio L.", pianta catalogata come rarità europea su tutti i bollettini botanici. La specie esotica è tipica della regione mediterranea orientale (Turchia) e delle coste Nord-africane. Il ritrovamento, risalente comunque a diversi anni fa prima che fosse ufficializzato dal mondo scientifico, è avvenuto lungo il litorale ionico meridionale della penisola salentina. La pianta è un'asteracea perenne la cui altezza varia da quattro a venti centimetri. Le foglie basali picciolate, in rosetta, hanno consistenza carnosa; mentre i capolini, di due-tre centimetri di diametro, sono caratterizzati da squame con margine cartilaginoso. Ogni capolino possiede due tipi di fiori tubulosi: quelli esterni, sterili e più lunghi, sono roseo-lillacino; i fiori interni invece, fertili e più corti, sono biancastri con gli apici delle antere di colore violaceo. Un censimento ha calcolato la consistenza attuale della "Centaurea pomilio L." in circa 500 individui, di cui almeno un terzo di notevoli dimensioni, distribuiti su una superficie di quasi 2000 metri quadrati. Gli individui giovani, presenti con alta percentuale (80%), dimostrano un'ottima vitalità della popolazione. Il futuro di questa pianta, la cui fioritura inizia alla fine di aprile e dura per tutto agosto, è però incerto. L'area su cui è stata rinvenuta è soggetta a continui fenomeni erosivi. L'estremo litorale ionico-salentino è infatti costituito, in prevalenza, da un substrato sabbioso di origine sedimentaria che poggia su calcareniti facilmente degradabili per l'azione incessante del vento e del mare. Si aggiunga che la zona del ritrovamento, specie durante la stagione estiva, è sottoposta a una consistente frequentazione turistica che spesso, involontariamente, è causa di danno per l'ambiente. Attualmente, non si sa come sia sorta la stazione salentina con gli esemplari di Centaurea. Sono in corso studi biosistematici su campioni per stabilire se si tratta di una stazione relitta oppure di una recente introduzione. Federico Cartelli
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