venerdì 1 gennaio 2010

“Salento d’amare diventerà un franchising”


“Salento d’amare diventerà un franchising”
L’assessore provinciale all’Agricoltura, Francesco Pacella, assicura l’imminente apertura di punti vendita in tutto il mondo di prodotti di Terra d’Otranto
Francesco Pacella, assessore provinciale all’Agricoltura, ha le idee chiare sui punti deboli e quelli di forza del mondo rurale salentino. Se non altro perché da anni, per lavoro, ha a che fare con la promozione e la commercializzazione di prodotti made in Salento, dall’olio extravergine al vino doc. Una delega, quella assegnatagli dal presidente Antonio Gabellone, che ha guadagnato sul campo e che ora vuole trasformare in una serie di azioni concrete, che diano fiato e prospettiva
al settore.
“Il punto di debolezza principale del sistema è l’eccessiva polverizzazione delle cooperative. Troppe realtà, a volte anche in un contesto comunale piccolo, finiscono, in momenti di crisi come questo, con il pestarsi i piedi e darsi fastidio a vicenda. Mentre dall’unione potrebbe aprirsi un nuovo scenario economico, nuove prospettive, si potrebbe fare massa critica a livello di prodotto, di tecnologie, di competenze tecniche e professionali”.
Proprio per favorire l’aggregazione delle cooperative vinicole e dei frantoi oleari la Provincia di Lecce sta cercando di recuperare somme in bilancio per finanziare i costi delle fusioni delle varie
realtà. “Uno dei problemi principali è che le cooperative con i bilanci sani non vogliono caricarsi
sul groppone realtà invece dissestate o comunque con problemi economici – spiega l’assessore –
ed anche per questo abbiamo chiesto ai Comuni di rivedere i Prg in modo che ad esempio le zone di
proprietà di cooperative in difficoltà possano essere inserite tra le aree edificabili. In questo modo il
valore del terreno potrebbe andare a colmare i debiti che la stessa cooperativa si trascina”.
Una volta superato l’atavico scoglio dell’individualismo che porta i salentini a trincerarsi ciascuno
nel proprio orticello, vi è un altro ostacolo da superare: la promozione e la commercializzazione
dei prodotti.
“Anche in questo campo la Provincia ha diverse idee che vuole portare avanti con impegno ed entusiasmo”, incalza Pacella. “A cominciare dal franchising dei negozi Salento d’Amare. Penso a dei punti vendita in Italia ed in Europa che possano essere il luogo privilegiato per la commercializzazione di tutte le specialità di Terra d’Otranto. Olio extravergine d’oliva dei nostri frantoi, i vini rossi, rosati e bianchi del Salento, ma anche i formaggi freschi e stagionati, le specialità sottolio e sottaceto, i prodotti da forno che ci contraddistinguono, dalle frise di orzo
alla pasta fatta in casa, e poi le confetture, i liquori, i legumi. Tutto quello che il mondo agricolo
riesce ad offrire può arrivare sugli scaffali dei negozi Salento d’Amare e contribuire alla promozione del territorio”.
Anche sul discorso delle fiere, Pacella ha le idee molto chiare. “Sono contrario alle fiere generiche,
in cui ci si mette nel proprio stand ad aspettare che passi la persona interessata. Io credo ad azioni
più mirate ed incisive, come ad esempio radunare un certo numero di buyers ed andare a proporre il
marchio Salento con i suoi rispettivi prodotti. E’ inutile puntare su una promozione generalista. Bisogna invece calibrare gli interventi di promozione del territorio in modo che con il minimo sforzo si possa ottenere il massimo risultato”.
Anche la scelta dei Paesi in cui promuovere il Salento d’amare deve essere frutto di una scelta pensata a tavolino nei minimi dettagli.
“Vedo troppa autoreferenzialità nella pubblicità del nostro territorio. Invece fuori dai confini della
Puglia ci sono ancora molti Paesi che ignorano cosa sia e dove sia il Salento. Questo perché sinora non siamo andati fuori a lanciare il nostro prodotto in modo adeguato e proporzionale alle potenzialità di un territorio che ha invece un grande appeal”.
Agricoltura e turismo sono un binomio sempre più stretto. “Ci sono milioni di turisti che ogni anno
si muovo alla ricerca di percorsi enogastronomici d’eccellenza.
Il mare, le spiagge del Salento possono diventare un set meraviglioso se li affianchiamo anche ai
sapori ed ai profumi della terra salentina, se mostriamo la nostra tradizione più autentica e la facciamo diventare motivo d’attrazione e di intrattenimento”.
Certo, in tutto questo discorso, i negozi Salento d’Amare potrebbero essere dei testimonial d’eccezione. “Il nostro impegno riguarda anche il controllo dell’effettiva autenticità dei prodotti che si fregiano del marchio Salento d’amare. Come giustamente osservavano i dirigenti Coldiretti, non si può dare un’etichetta di salentinità ad aziende che invece utilizzano materie prime importate dall’estero. Questi prodotti devono essere un autentico esempio di prodotto locale.
Quindi è nostra intenzione rafforzare i controlli utilizzando anche la Polizia provinciale proprio
per effettuare blitz nelle aziende e testare che tutto sia in regola e che il disciplinare venga rispettato”. Importante anche insistere con la vendita diretta e la promozione dei prodotti a km 0. “Se da una parte si deve intensificare l’export del made in Salento, d’altra parte è giusto che le aziende abbiamo anche delle opportunità di vendita sul territorio, attraverso i farmers market, che trovo un’idea eccellente, ma anche vendendo le proprie specialità ai ristoranti ed a tutta la ristorazione del luogo”. L’obiettivo principale dell’assessorato all’Agricoltura, conclude Pacella, sarà proprio quello di aiutare il mondo rurale a trovare i giusti sbocchi commerciali. “Lo dico per esperienza – ribadisce – i nostri prodotti non hanno nulla da invidiare a tanti altri molto più quotati e conosciuti nel mondo. E’ mancata la giusta convinzione nel commercializzare le nostre specialità.
Ma ora i tempi sono maturi per far conoscere al mondo intero il made in Salento. Sono sicuro che è in questa direzione che dobbiamo andare, tutti insieme, istituzioni, mondo agricolo, imprenditorie organismi di categoria”. "

Fonte

terra salentina Anno XXXII - Numero 9 dicembre 2009

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