PIANTE TRANSGENICHE
PIANTE OTTENUTE CON TECNICHE MOLECOLARI PER AGGIUNGERE UN
TRATTO DI DNA (“COSTRUTTO”) AI CROMOSOMI DEL NUCLEO, DEI CLOROPLASTI O DEI
MITOCONDRI DI UNA CELLULA VEGETALE. IL COSTRUTTO CONFERISCE ALLA CELLULA
TRANSGENICA E ALLA PIANTA DA ESSA DERIVATA UNO O PIU’ CARATTERI NUOVI, OPPURE ELIMINA
O MODIFICA I CARATTERI ESISTENTI.
Transgenesi naturale
La transgenesi naturale si basa sulla capacità di
Agrobacterium rhizogenes di trasferire i geni rol (root loci genes) nelle
piante. Una volta infettate dal batterio, le piante producono delle radici pelose
(hairy roots) che possono essere coltivate in vitro per produrre per
rigenerazione da callo nuove plantule con i geni batterici rol integrati nel
loro genoma. Spesso le piante così trasformate sono più compatte, hanno un
apparato radicale molto sviluppato e producono fiori di forma modificata.
Alcuni di queste modifiche sono state sfruttate per produrre nuove varietà
(colza ad esempio), non sottoposte ad alcuna normativa particolare per la
coltivazione e commercializzazione. Se gli stessi geni rol sono introdotti per
intervento umano (con il metodo biolistico per esempio) le piante ottenute sono
considerate GM e sono sottoposte a particolari normative comunitarie.
Norberto Pogna, Direttore dell’“Unità di ricerca per la valorizzazione qualitativa dei cereali” del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) di Roma.
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