In un recente incontro sulla centralità
dell’agricoltura, il Collega Massimo I. “riscoprì” la Carta
di Maccarese che avevamo preparato nel 2001, qualche settimana prima
del G8 di Genova. I tragici fatti di allora annullarono ogni buon
proposito. A seguito della sua “riscoperta” alcuni fra gli
aderenti alla Carta hanno risposto e inviato brevi commenti, di
seguito sintetizzati: «in qualche tratto la carta può apparire un
pò ingenua, ma questo significa solamente che la situazione ora è
ancora più incarognita di qualche anno fa e che quindi molte
speranze di allora rischiano di essere solo utopie al giorno d’oggi»;
« la freschezza e la lungimiranza che conserva»; «sono d’accordo
sulla sua inossidabile attualità. A 13 anni di distanza aggiungerei
solo una cosa: oggi gli stati ricchi e i ricchi in generale non
possono pensare – al di là del giudizio etico – di potersi
godere in pace la propria ricchezza. Prima o poi arriva il
momento del redde rationem. Come sempre è meglio prevenire. Ma siamo
ancora nel buio pesto…»; «noi avevamo fatto un tentativo
ragionevole per risolvere l’accensione del detonatore che più ci
preoccupa: la fame»; «Sarebbe bello se potessimo aprire un
dibattito in questo campo, un dibattito pubblico anche se virtuale.
Potrebbe la FIDAF esserne promotore?». Il tema è di sicura
attualità. L’EXPO2015, Feeding the planet – Energy for life sta
a testimoniarlo. FIDAF apre il dibattito su agriCulture, ove appare
la versione in italiano e quella in inglese.
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