Alla scoperta delle Orobanche: tra parassitismo e virtù culinarie
Alla scoperta delle Orobanche: tra parassitismo e virtù culinarie
Se c'è un mondo affascinante e, allo stesso tempo, enigmatico, quello delle piante parassite, le Orobanche sono sicuramente delle protagoniste. Appartenenti alla famiglia delle Orobanchaceae, questi curiosi vegetali presentano caratteristiche affascinanti e una vasta gamma di specie, molte delle quali sono distribuite nel Salento, terra ricca di biodiversità.
I generi principali
Tra i vari generi di Orobanchaceae, spiccano quelli delle Orobanche, con alcune specie particolarmente rilevanti nel territorio della provincia di Lecce:
Orobanche crenata: Una specie autoctona, commestibile e officinale. È nota con vari nomi locali, tra cui spurchia e mangiafae. Le sue radici, ricche di proprietà benefiche, sono utilizzate in cucina per preparare pietanze tradizionali.
Orobanche minore: Altra specie autoctona, seppur senza alcun uso noto.
Orobanche dell'edera: Anch'essa autoctona, ma priva di impieghi culinari.
Oltre a questi, la famiglia delle Orobanchaceae comprende anche la Bellardia o Perlina minore(Bellardia trixago), anch'essa autoctona e con proprietà officinali.
Caratteristiche distintive
Le Orobanche presentano un aspetto affascinante e, allo stesso tempo, insidioso. Sono piante parassite, capaci di sottrarre nutrimento da altre specie vegetali. La Orobanche crenata, ad esempio, si sviluppa in praterie secche, soprattutto nelle colture di fave e trifogli. Il suo aspetto è notevole, con un fusto eretto e cilindrico, privo o quasi privo di foglie, e infiorescenze a spiga dal colore variegato.
La loro etimologia rivela la loro natura: il termine "Orobanche" deriva dal greco "orobos" (legume) e "ànchein" (soffocare), sottolineando il loro impatto parassitario sulle colture.
Conoscere per valorizzare
La conoscenza delle Orobanche va oltre la mera identificazione botanica. Le radici dell'Orobanche crenata sono un tesoro culinario, apprezzato soprattutto in passato durante periodi di carestia. Le pietanze tradizionali fanno largo uso di queste radici, che aggiungono un sapore amarognolo unico.
Dal punto di vista fitoterapico, le Orobanche offrono una varietà di proprietà benefiche. Ad esempio, le radici dell'Orobanche crenata sono note per le loro proprietà antinfiammatorie, astringenti, diuretiche, e persino anticancerogene.
Curiosità e conservazione
Le Orobanche non sono solo piante parassite dal fascino enigmatico, ma presentano anche curiosità interessanti. Il loro aspetto, con fusti carnosi prima della fioritura, ricorda l'asparago. Un tempo considerate nemiche dell'agricoltura, oggi le Orobanche sono apprezzate anche per le loro virtù culinarie e terapeutiche.
Tuttavia, è importante sottolineare la necessità di conservare queste piante in modo sostenibile. La conoscenza della loro biologia, distribuzione e impieghi può contribuire a preservare la biodiversità e a garantire che le Orobanche non diventino una minaccia per le colture.
Conclusioni
Le Orobanche rappresentano un affascinante connubio tra parassitismo e virtù culinarie. Scoprire e apprezzare queste piante significa immergersi in un mondo dove la natura, anche nelle sue manifestazioni più insolite, offre risorse da conoscere e preservare. Sotto il cielo del Salento, le Orobanche ci svelano il loro segreto, invitandoci a esplorare il meraviglioso equilibrio tra la flora selvatica e l'arte della cucina tradizionale.
foto di Pancrazio Campagna
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