Cìcìule del Salento Leccese: Viaggio tra Delizie e Segreti di Ziziphus zizyphus
Caro pubblico, oggi ci immergeremo nel suggestivo mondo
delle "cìcìule del Salento leccese", guidati dalla curiosità e
dall'entusiasmo di scoprire i segreti di questa affascinante pianta che popola
le terre salentine.
Iniziamo col conoscere il protagonista di questa storia
verde: Ziziphus zizyphus, la pianta delle Giuggiole. Chiamata anche Natsume,
Tsao o, in modo più semplice, dattero cinese, questa pianta ci regala i suoi
frutti eduli e carnosi noti come giuggiole. Questi piccoli tesori, grandi
quanto un'oliva, ci deliziano con una polpa giallognola dolcissima e profumata,
racchiusa da una buccia marroncina-brunastra che li rende irresistibili. Al
cuore di ogni giuggiola, c'è un piccolo seme, il custode del segreto di questo
frutto.
Nel dialetto salentino, queste delizie prendono il nome di
"cìcìula - cìcìule". Interessante notare che antiche leggende
asiatiche narrano di alberi di giuggiole strettamente sorvegliati, poiché il
loro irresistibile profumo aveva il potere di far innamorare le persone. Da qui
deriva l'espressione "andare in brodo di giuggiole", che esprime il
sentirsi completamente avvolti dalla gioia. Un'immagine suggestiva che ci fa
comprendere l'effetto avvolgente e appagante di queste piccole delizie.
Ma le giuggiole non sono solo un piacere per il palato, sono
anche oggetto di studio per la loro composizione. Estratti e frazioni di
foglie, frutti e semi di Ziziphus spina-christi L., coltivati in Egitto, sono
stati attentamente esaminati in vitro per le loro potenziali attività
antivirali, antimicotiche e antibatteriche. Durante questi studi, sono emersi
interessanti isolati, tra cui flavonoidi come quercetina, iperoside, rutina e
quercetina-3-O-[β-xilosil-(1–2)-α-ramnoside] 4′-O-α-ramnoside. Dettagli che
sottolineano la ricchezza e la complessità di questa pianta, non solo nel
regalarci gioia attraverso il gusto, ma anche nel riservarci possibili benefici
per la salute.
In conclusione, le "cìcìule del Salento leccese"
non sono solo frutti, ma veri e propri custodi di storie antiche e segreti
biochimici che meritano di essere esplorati e apprezzati.
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