lunedì 1 luglio 2019

1995 Agricoltura della provincia di Lecce in discesa



Nel 1970 l'agricoltura in provincia di Lecce costituiva il 22% del Pil dell'intera economia leccese; dieci anni fa essa pesava solo il 14%; nel '90, questo tasso è sceso al 5,2%.

Nell'ultimo decennio, il valore aggiunto derivante da questo comparto è cresciuto ad un tasso del 59,5%, contro quello tre volte maggiore dell'industria di 194,2%. La velocità di crescita dei servizi, poi, è stata addirittura quattro volte superiore a quella del settore primario. Nel 1970 l'agricoltura costituiva il 22% del Pil dell'intera economia leccese; dieci anni fa essa pesava solo il 14%; nel '90, questo tasso è sceso al 5,2%.
Diminuisce il peso dell'agricoltura nell'economia salentina, ma aumenta il numero di aziende agricole. Muovendosi in controtendenza rispetto alla media regionale, la provincia di Lecce registra una crescita di circa il 3% nel numero di aziende censite: sono 70.853 nel '90, contro le 68.796 dell'82. Nel 1993, le imprese attive registrate nel ramo agricoltura, caccia, foreste e pesca sono state 557 in provincia di Lecce: 238 per l'agricoltura e la caccia, 25 per la pesca, una per le foreste e 293 per le attività connesse con l'agricoltura.
All'accresciuto numero di aziende agricole non corrisponde un aumento della superficie agricola utilizzata, che anzi diminuisce del 3,3% passando dal 195.694 ettari dell'82 ai 189.234 del '90.
In venti anni, la nostra provincia ha perso complessivamente 40.790 ettari di terreno agrario.
Diminuisce la superficie media delle aziende, mentre, se si guarda all'andamento per classi di SAU, si osserva che guadagnano le classi più basse, sia in numero di aziende sia in superficie utilizzata, mentre perdono tutte le classi più alte. Nell'ultimo decennio sono pochissimi i Comuni che hanno registrato un aumento della dimensione media aziendale: fra questi emergono Parabita con una variazione percentuale di 84,27% e Tiggiano con un tasso di crescita di 58,07%. La maggior parte degli altri paesi salentini sconta invece un notevole arretramento della dimensione media per azienda: Castro ha la perdita più elevata, pari a -55,73% rispetto all'82; seguono Trepuzzi con -38,49% e Botrugno con -30,42%.
Per quanto riguarda le coltivazioni, diminuisce la superficie investita a seminativi (il frumento scende a -13,66%); cresce invece quella investita a patate (+14,1%). Fra le coltivazioni legnose agrarie diminuisce la vite, che registra una riduzione pari al 25,22% della superficie e al 18,06% delle aziende. Cresce invece l'olivo sia in superficie (+1,54%) sia in numero di aziende (+6,20%). I migliori risultati sono stati ottenuti dalla barbabietola da zucchero che registra un aumento del 396,9% nella superficie e del 96,3% nel numero di aziende.
Anche per quanto riguarda gli allevamenti, i dati non sono confortanti: crescono solo i caprini del 19,1%; mentre diminuiscono bovini e bufalini (-33,9%), ovini (-33,5%), equini (-56,6%), suini (-35,6%) e allevamenti avicoli (-21,6%).
In realtà, l'agricoltura riveste ancora un peso notevole nell'economia locale, soprattutto per lo stretto collegamento con le industrie agro-alimentari del luogo, da quelle vitivinicole a quelle olearie. Tuttavia, il settore agricolo sconta crisi ricorrenti ed una progressiva separazione dagli impulsi provenienti dal mercato, soprattutto a causa del prevalere delle integrazioni di prezzo e dei sostegni alle produzioni. E mentre i dati regionali sembrano affermare una tendenza al rafforzamento della struttura agraria pugliese, nella nostra provincia le cifre stanno ad indicare un progressivo disimpegno del settore agrario. Si riduce il tasso di diversificazione del settore e quindi il suo livello competitivo. Cresce la percentuale di superficie agricola coltivata a colture tradizionali e sovvenzionate come grano, olivo, vite e tabacco, che passa dall'80% del 1970 all'86% del 1988. Diminuiscono, invece, le quantità prodotte e quelle esportate: tra il 1984 e il 1989, infatti, l'esportazione ortofrutticola leccese subisce una contrazione di circa 163 mila quintali.


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