mercoledì 17 luglio 2019

50 ettari di Avocado (Persea americana Mill.) nel Salento leccese





L'azienda vivaistica Cairo & Doutcher, ha recentemente innestato circa 50 ettari di avocado nei campi di alcune aziende del territorio salentino.
Nei prossimi mesi altri due progetti, da 40 ettari ciascuno.
Varietà BL, Ettinger, Hass, Pinkerton e Reed, si adattano bene al clima mediterraneo

Tecnica colturale dell’Avocado
Per garantire l’ottimale riuscita dell’impianto, è fondamentale una idonea selezione del portinnesto e del sesto di allevamento. Inoltre, le corrette pratiche colturali prevedono di prestare particolare attenzione a due aspetti cruciali, quali:
- Irrigazione: l’avocado ha bisogno di avere il terreno costantemente umido e non saturo di acqua. È molto importante la buona distribuzione di acqua soprattutto nelle stagioni asciutte e/o nei periodi di siccità. Nell’irrigare l’avocado non è necessario, soprattutto nei primi anni, avere una elevata uniformità di bagnato, ma è sufficiente inumidire circoscritte aree del suolo entro cui l’apparato radicale si sviluppa (i primi 60 cm. di terreno), pur garantendo un costante rifornimento idrico. Per questo ogni produttore dovrebbe attrezzarsi di 2 tensiometri collocati a 30 e 60 cm. per ogni parte omogenea di tessitura di terreno, vicini tra loro e lontani dagli irrigatori. Facendo frequenti letture di campo si è in grado di prevedere l’intervento con circa 2-3 giorni di anticipo. Ad esempio, è opportuno intervenire quando il tensiometro a 30 cm. dà indicazione di fabbisogno, limitandosi ad un modesto intervento che può aumentare per consentire il raggiungimento dell’acqua a 60 cm. se l’altro tensiometro lo indica necessario. I migliori metodi d’irrigazione sono a goccia oppure a microgetto, varianti a spaghetto o a baffo o aereo.
- Potatura: un intervento utile nelle piante giovani è quello di tagliare il ramo centrale a breve distanza dal suolo, in modo da consentire la formazione di 2-3 branche principali. Ai fini di ridurre la taglia degli alberi per mantenere un’altezza massima sotto i 6-7 m., occorre eseguire un taglio apicale (topping), con altezza ottimale di 5 m. Nella zona etnea, con terreni ricchi di scheletro e poco profondi, si hanno avocadeti produttivi con piante di dimensioni più contenute, aspetto replicabile in altri contesti produttivi del Mezzogiorno.
Nel contesto siciliano, le varietà consigliate sono Hass (più diffusa, con raccolto da Nov. a Mar.), Fuerte (raccolto da Dic. a Feb.), Bacon (raccolto da Ott. a Dic.) usato come impollinatore in rapporto 1:7/10 piante.

Che cos’è
L’avocado, o Persea americana (o gratissima), è un albero da frutto della famiglia delle Lauracee. Spontaneo nelle aree montagnose tropicali e subtropicali del Messico e di gran parte dell’America Centrale, l’avocado è oggi coltivato anche in Africa, Indonesia, Europa Meridionale.
In Italia, l’avocado è coltivato in Calabria, Sicilia e Sardegna e sono stati impiantati i primi 50 ettari nella Provincia di Lecce (Puglia).
Il frutto è una drupa, con una forma simile a una pera; la buccia, liscia o rugosa, varia dal verde al melanzana. All’interno la polpa è cremosa, di colore giallo-verde, più accentuato vicino alla buccia e man mano più pallido fino al seme centrale, piuttosto grosso.

Che cosa contiene
L’avocado, composto per più di due terzi da acqua, è ricco di fibre e di potassio (importante per il mantenimento della pressione sanguigna) ed è fonte di folati e vitamina E.
Indice e carico glicemico dell’avocado sono piuttosto bassi, perché il D-mannoeptulosio (tipico di questo frutto) non segue le stesse vie metaboliche degli altri zuccheri.
Da segnalare l’alto contenuto dei carotenoidi luteina e zeaxantina, che svolgono un ruolo importante nella funzionalità della retina. Il loro assorbimento è inoltre favorito dalla matrice della polpa dell’avocado, ricca di grassi monoinsaturi, con una composizione in acidi grassi molto simile a quella dell’olio d’oliva.

Che cosa bisogna sapere
Nell’avocado, la maggior concentrazione di carotenoidi si ha vicino alla buccia; aggiungere il frutto a un’insalata mista aumenta anche la biodisponibilità dei carotenoidi forniti dagli altri vegetali.
La media densità energetica (1,6 kcal/g), associata alla capacità saziante, ne fa un ottimo complemento delle diete per il controllo del peso.
Secondo dati preliminari, grassi e vitamine dell’avocado otterrebbero risultati soddisfacenti anche nella riduzione dei danni cutanei da UV e migliorerebbero le capacità di cicatrizzazione.

Bibliografia:
Calabrese F. (1993) Frutticoltura Tropicale Subtropicale II°. - Ed. Agricole Calderini;
Calabrese F. (1989) Avocado. Ed. Agricole Calderini

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