IL CARO ESTINTO
Spazzate via 571 specie di piante
Dove passa Attila non cresce più l’erba, recitava il detto.
Ma nemmeno il sovrano degli Unni sarebbe arrivato a tanto: 571 piante estinte,
solo negli ultimi 250 anni. Il conto è stato fatto dagli scienziati dei Royal
Botanic Gardens di Kew, a Londra, e dell’Università di Stoccolma. Tra i caduti
c’è l’olivo di Sant’Elena, Nesiota elliptica (foto), presente solo nell’isola
di Sant’Elena, nell’Atlantico: l’ultimo in natura è morto nel 1994, e l’ultimo
coltivato nel 2003. Addio poi al sandalo del Cile (Santalum fernandezianum), tagliato
per ricavare olio essenziale, e alla Thismia americana, trovata a Chicago in un
terreno poi diventato area industriale e mai più vista dal 1916. Il grosso
delle perdite si è avuto nelle isole e ai Tropici.
Taglio. La causa principale è la distruzione degli habitat
per le attività umane, dal taglio del legname alla conversione di foreste in
campi e pascoli. Gli scienziati sottolineano che il tasso di estinzione è 500
volte maggiore di quanto sarebbe se l’uomo non ci fosse. E che le piante
estinte sono oltre il doppio delle specie scomparse di uccelli, mammiferi e anfibi,
217 in totale. I ricercatori aggiungono però una nota positiva: molte piante dichiarate
estinte in passato sono poi state ritrovate. (G.C.)
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