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di Salvatore Avitabile
BARI Gli ultimi dati, pubblicati
l’altra sera dall’Osservatorio
fitosanitario regionale, sono
ineluttabili: a luglio (i casi accertati
erano 519 fino al mese
di giugno) altri 366 ulivi sono
stati contagiati dalla xylella
tra le province di Brindisi e
Taranto. Oggi, in base al monitoraggio,
sono diventati
885. Le analisi, effettuate dagli
esperti regionali, hanno
conclamato la malattia in 255
ulivi a Carovigno, 7 a Ostuni,
35 a Montemesola, 10 a Monteiasi,
30 a Latiano, 3 a San
Michele Salentino, 21 a San
Vito dei Normanni, 4 a Ceglie
Messapica e 1 a Cisternino.
Un’emergenza senza fine
che potrebbe raggiungere anche
Matera e la Basilicata perché,
come spiegano i vertici di
Coldiretti Puglia, il virus (si precisa che Xylella non è un
virus ma di un BATTERIO Antonio Bruno Dottore Agronomo)
degli
ulivi si sta dirigendo in modo
rapidissimo verso la Lucania.
Alla luce degli ultimi catastrofici
casi accertati, quindi, domani
alle 17.30 i rappresentanti
regionali e provinciali di
Coldiretti incontreranno a Bari
il nuovo commissario dell’Arif
Oronzo Milillo. Savino
Muraglia, presidente di
Coldiretti Puglia, spiega: «Dal
commissario intendiamo conoscere
strategie e modalità
di azione per intensificare le
attività di monitoraggio e abbattimento,
in modo da salvare
il patrimonio degli ulivi pugliesi,
già gravemente compromesso
e individuare eventuali
sinergie».
Un’emergenza senza fine
nonostante sia stato approvato
un decreto che stanzia fondi
e mette a disposizione
competenze per il rilancio del
comparto olivicolo pugliese.
Troppe domande sono rimaste
senza risposte. Muraglia
chiama in causa il governatore
Michele Emiliano. «Il presidente
convochi immediatamente
il tavolo istituzionale
rispettando la composizione
prevista dall’ordine del giorno
approvato all’unanimità dal
Consiglio regionale del 31
maggio 2018, di cui fanno parte
oltre alle organizzazioni di
rappresentanza del mondo
agricolo, l’Anci, i rappresentanti
del mondo scientifico e
della ricerca, l’Osservatorio fitosanitario
regionale e l’Arif
per affrontare tutte le problematiche
complesse di cui ha
ormai la responsabilità diretta».
Secondo i dati del primo
monitoraggio dell’Osservatorio
fitosanitario regionale e di
Arif partito nell’ottobre 2016
nelle province di Brindisi e
Taranto fino all’ultimo del 20
luglio scorso è salito a 5.614 il
numero di ulivi infetti nelle
due aree. «L’inerzia negli abbattimenti
non ha estinto
tempestivamente focolai infetti
e fonti di inoculo che
hanno causato il dilagare della
xylella fastidiosa», dice ancora
Savino Muraglia, presidente
di Coldiretti Puglia.
Per l’associazione degli
agricoltori «la xylella nella zona
di contenimento ha continuato
ad infettare ulivi, tutti
prossimi alle piante positive
ritrovate con il monitoraggio
ad Ostuni, ovvero
quando il focolaio ricadeva in
zona cuscinetto e quindi le
norme comunitarie imponevano
l’abbattimento delle
piante ospiti ricadenti nel
raggio dei 100 metri». Secondo
Muraglia «se fosse stata
applicata per tempo e alla lettera
la normativa comunitaria
il focolaio sarebbe stato estinto,
piuttosto che risultare ad
oggi ancora attivo, con piante
malate che costituiscono fonte
di inoculo e diffusione ulteriore
della xylella». Tra Fasano,
Ostuni, Carovigno e Monopoli
gli ulivi sono 250 mila.
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