martedì 23 febbraio 2016

ESTERNALITÀ DELL’USO DELL’ACQUA PER L’AGRICOLTURA


Esternalità negative:
• decadimento qualitativo delle acque
• sovrasfruttamento delle falde
• intrusione salina
• eccessivo prelievo delle acque superficiali
Esternalità positive:
• ricarica delle falde sotterranee (attraverso i canali)
• creazione di aree umide e mantenimento degli agroecosistemi
• mantenimento del paesaggio agrario storico e fruizione paesaggistica
• mitigazione delle esondazioni
• presidio e monitoraggio del territorio
• mantenimento delle filiere produttive fondate sulle produzioni irrigue
• con l’Università di Udine sono state valutate alcune esternalità positive connesse alla pratica irrigua
• l’irrigazione, producendo una variazione nella disponibilità dei beni ambientali a libera fruizione, determina una variazione del benessere collettivo quantificata nella disponibilità a pagare degli utenti
• per la stima del valore economico monetario dei benefici che derivano dall’attività irrigua, si è scelto di applicare la metodologia dell’Esperimento di Scelta (Choice Experiment – di seguito CE)
• i CE valutano un bene in funzione delle utilità parziali derivanti delle caratteristiche (attributi) che lo compongono (Bennet e Blamey, 2001)
L’ESPERIMENTO DI SCELTA
Ha previsto l’analisi delle preferenze degli intervistati riguardo diversi ipotetici contratti di fornitura dell’acqua, costruiti in relazione ad alcune caratteristiche rappresentative dell’irrigazione.
Le alternative proposte sono state:
• tipo di paesaggio (agricoltura irrigata, agricoltura non irrigata, agricoltura non irrigata causa siccità pur in presenza di impianti di irrigazione)
• produzioni di qualità (presenti o assenti)
• cultura contadina (presente o assente)
• ricarica delle falde acquifere profonde (totale, parziale o assente)
• aggravio mensile in bolletta (€ 0,80; € 1,50; € 4)
Sono stati distribuiti e si è avuta la restituzione di 2800 questionari in tutta Italia.
I PRINCIPALI RISULTATI
I dati relativi al CE sono stati analizzati con il programma "Nlogit 4.0", attraverso il quale è stato sviluppato un modello logit multinominale (MNL).
È stata valutata la disponibilità a pagare (DAP) da parte degli intervistati per bolletta (mensile) per famiglia:
• € 7,80 per avere un paesaggio tipico da agricoltura irrigata
• € 4,66 per la presenza della cultura contadina
• € 1,58 per introdurre l’irrigazione in un paesaggio in cui la siccità non consente l’utilizzo degli impianti di irrigazione presenti
• € 1,35 per il riempimento, anche se solo parziale, delle falde acquifere
• generano valori negativi della disponibilità a pagare una situazione di assenza di prodotti di qualità e il mancato, totale, ravvenamento delle falde acquifere, evidenziando l’avversione degli intervistati per queste situazioni.
Supponendo che ogni nucleo familiare italiano sia titolare di una bolletta dell’acqua, avremmo 24,6 milioni di famiglie che ricevono benefici da un paesaggio tipico da agricoltura irrigua, moltiplicando per la DAP è stato stimato il valore dei benefici :
• € 191,88 milioni al mese per la presenza di un paesaggio tipico dalla agricoltura irrigua
• € 114,64 milioni al mese per la presenza della cultura contadina
• € 38,87 milioni al mese per la trasformazione di un paesaggio che non è irrigato in quanto si trova in situazione di siccità
• € 33,46 milioni al mese per il riempimento solo parziale delle falde acquifere


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