Oggi ascoltando a Copertino la relazione del Prof. Vittorio
Marzi che ha sapientemente dissertato sul Paesaggio rurale che, come tutti intuiscono
o sanno, è ARTIFICIALE, mi sono venute delle intuizioni e delle curiosità che
vorrei partecipare a tutti quelli che mi leggono. Lo faccio perché proprio oggi
Mario, mi ha rivelato che mi legge sempre facendomi un sacco di complimenti. Io
sono vanitoso, si sa, quindi l’ho voluto subito accontentare.
Secondo la definizione del 1961 data da Emilio Sereni,
importante storico dell’agricoltura del ‘900, il paesaggio rurale è «...quella
forma che l’uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole,
coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale…», e quindi si distingue
dal paesaggio naturale proprio per l’intervento culturale che ne ha definito la
trasformazione e la struttura. È dunque il paesaggio creato dai sistemi agricoli,
forestali e pastorali.
Ai fini dell’olivicoltura che è attività produttiva agricola
la ricerca agronomica in poco tempo sarà in grado di dare le risposte che gli
imprenditori aspettano. Tali risposte potranno venire sia dalla sperimentazione
degli scienziati agronomi dell’Università di Foggia, che tende a ottenere
reddito da oliveto colpito da Codiro attraverso le normali pratiche agronomiche
unitamente all’utilizzo di prodotti naturali, che dalle ricerche degli
scienziati agronomi dell’Università degli Studi di Bari che tende a dimostrare
la resistenza o tolleranza di alcuni cloni di olivo da moltiplicare al fine di
ottenerne reddito.
Quindi la ricerca agronomica è già sulla buona strada per le
risposte che il mondo imprenditoriale attende.
Secondo la mia opinione, oltre a questa ricerca è necessaria
una ricerca che riguardi l’intero ECOSISTEMA SALENTO LECCESE per comprendere
quali siano le ragioni che hanno determinato questo sintomo di malattia del
Paesaggio rappresentato appunto dal disseccamento degli olivi.
Per evitare di cadere nell’illusione che, eliminato il
sintomo, sia eliminata la malattia, è necessario che gli scienziati che si
occupano di teoria dei sistemi e della complessità facciano la loro parte,
esattamente come gli scienziati agronomi fanno la loro.
Sarei facile profeta nel sostenere che se tale ricerca non
fosse messa in atto, risolto che sia il sintomo del disseccamento, certamente
ne verrebbe fuori un altro che, a sua volta, sarà risolto dagli scienziati del
settore, ma subito dopo è facilmente prevedibile l’insorgenza di qualche altra
cosa.
Insomma c’è una ricerca specialistica di cui ho le
informazioni e una ricerca ECOSISTEMICA di cui, ad oggi, non ho alcuna
informazione. Gli specialisti la loro parte la stanno facendo, attendo di
conoscere le iniziative di ricerca degli scienziati ecosistemici finalizzate a
guarire il Paesaggio del Salento.
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