Oggi ho letto le seguenti dichiarazioni del Presidente di
Confagricoltura Guidi, diffuse da tanti mie colleghi, che si riferiscono alla
soluzione per risolvere il dramma del disseccamento degli olivi nel Salento:
“Credo che dobbiamo
essere più efficaci non solo nel taglio degli alberi ma nell’avviare una
ricerca che, se fosse stata avviata tre anni fa, forse oggi ci avrebbe portato
a qualche soluzione”.
Ha poi portato come esempio l’esperienza di un altro
patogeno, che secondo le informazioni in suo possesso sembra sia stato
debellato a Ferrara. “Nella mia Ferrara – ha dichiarato – abbiamo combattuto un
batterio molto simile: si chiamava ‘colpo di fuoco batterico’ perché quando
colpiva una pianta di pero diventava completamente nero. E siamo riusciti a
debellarlo con anni di dedizione e pazienza. Non vedo perché non si potrebbe
fare anche in Puglia”. (tutto quanto qui: http://www.tagpress.it/ambiente/xylella-guidi-paese-ullorlo-di-una-crisi-di-nervi-20160205)
Mercoledì 3 febbraio 2016
il prof. Giovanni Martelli che come noto è stato il primo ad aver pensato che
il disseccamento degli ulivi nel Salento fosse determinato dal batterio Xylella
fastidiosa in un’intervista a Tele Sveva ( qui: https://www.youtube.com/watch?v=bTzxd8qQQeI)
ha dichiarato:
“Gli agricoltori rischiano il fatto che il contagio si possa
diffondere. Il contagio è prevedibile che si diffonda se non vengono fatti
degli interventi che erano previsti nel Piano Silletti. Il Piano Silletti non era il toccasana, non era assolutamente
garantito che col Piano Silletti, applicandolo si riuscisse a fermare l’avanzata
della malattia, ma c’erano delle buone probabilità di riuscita, se fosse stato
applicato nella sua interezza. Nel momento in cui il Piano Silletti è stato
bloccato, a questo punto il batterio è libero di muoversi come vuole.”
Nella stessa intervista
il prof. Giovanni Martelli ribadisce la sua opinione circa la soluzione per
contenere e anche fermare il contagio del batterio che detta in poche parole
consiste nel controllo dell’insetto vettore attraverso mezzi agronomici e
chimici e con la contemporanea creazione di una fascia tra il Salento e il
resto della Puglia in cui non ci devono essere nessuna delle Piante Ospiti del
Batterio Xylella fastidiosa. Tutto ciò al fine di sicuramente rallentare il
batterio con una speranza anche di riuscire a fermarlo confinandolo nel Salento.
Ritengo che le soluzioni proposte dal presidente Guidi e dal
prof. Martelli siano prive di qualunque speranza di essere efficaci se hanno
come fine quello di confinare il batterio nel Salento perché il quadro che si presenta oggi è quello di
un batterio che ha avuto alcuni anni a disposizione per diffondersi in una
vasta area e in numerose specie di piante: olivo, mandorlo, ciliegio, oleandro,
Vinca minor, Polygala myrtifolia, Westringia fruticosa e anche altre specie di
piante visto la cerchia d’ospiti estremamente ampia del batterio.
Faccio presente
inoltre un’altra ovvietà ovvero l’esistenza di numerosissime vie di
comunicazione che collegano il Salento al resto della Puglia che sono quelle
che si vedono in questa cartina e che non lasciano alcuna speranza a chi avesse
in animo di impedire alle automobili, ai camion o ai treni di trasportare involontariamente
insetti vettori infetti del batterio Xyella fastidiosa verso altri territori.
La soluzione proposta dal presidente Guidi e dal prof.
Martelli, così come formulata, secondo la mia modestissima opinione è
velleitaria.
Sommessamente faccio presente che dalle informazioni in mio possesso, l’unico modo affinché la soluzione proposta divenga efficace ai
fini del contenimento prima e dell’eradicazione poi del batterio Xylella
fastidiosa, sarebbe quello di estenderla. Mi spiego si dovrebbero estirpare in tutto il territorio infetto tutte le
specie di piante: olivo, mandorlo, ciliegio, oleandro, Vinca minor, Polygala
myrtifolia, Westringia fruticosa e anche altre specie bruciandole in loco.
Personalmente ritengo che questa soluzione renderebbe un
DESERTO il Salento leccese.
La domanda quindi è: "E' ragionevole perseguire l’eradicazione del batterio nel Salento leccese?"
L’altra domanda è: "E’
ragionevole pensare che si possa ottenere un contenimento del Batterio?"
Le mie risposte a tutte e due le domande sono un SECCO NO.
Se qualcuno ha argomenti per convincermi del contrario sarò
ben lieto di cambiare la mia opinione.
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