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Parabita, 27 gennaio 2016
- Preg.mo Avv. Alfredo Cacciapaglia
Sindaco di Parabita
- Preg.mo Dott. Aldo Schiavano
Dirigente Distretto Socio-sanitario – Casarano
- Preg.mo Dott. Jacopo Ristori
Comandante provinciale del Corpo Forestale
dello Stato - Lecce
- Preg.mo Dott. Claudio Palomba
Prefetto di Lecce
p.c. - Agli Organi di informazione
OGGETTO
Presenza del parassita della “processionaria” su alcune alberature nell’abitato di Parabita.
Il parassita della “processionaria”, di cui in questi giorni si è data notizia sulle cronache re-
gionali pugliesi della sua presenza in alcune aree della provincia di Bari, si è avuto modo di
rilevarne la presenza anche in provincia di Lecce. Ciò è quanto ha avuto modo di rilevare nella
giornata odierna la scrivente Sezione di Italia Nostra su alcune alberature presenti nell’abitato di
Parabita, precisamente su alcuni alberi di pino ubicati in proprietà privata le cui chiome si affacciano
su Via Nizza. Su tali alberature sono stati rilevati diversi nidi sericei di color biancastro ove -
appunto - si annida il parassita della “processionaria”.
E’ risaputo che la presenza di tale parassita sulle alberature può determinarne la morte dello
stesse se non si effettuano le tempestive cure. La pericolosità dello stesso può manifestarsi anche
sull’uomo e sugli animali se si viene a contatto con le larve e i bruchi i cui peli risultano urticanti
(anche con la manifestazione di eritemi) e ancor più pericolosi se dovessero entrare in contatto con
gli occhi, la mucosa nasale, la bocca o se penetrano nelle vie respiratorie.
Pertanto con la presente si intende sollecitare gli Organismi in indirizzo perché rilevassero la
eventuale presenza di tale parassita sia sulle alberature innanzi indicate e sulle altre presenti in
prossimità degli Istituti scolastici e nelle aree verdi di Parabita (oltre sui pini anche sulle querce, sui
larici, sui cedri e su altre essenze). Allo stesso tempo può risultare utile informare e sollecitare tutti i
cittadini proprietari aree verdi di effettuare un rilevamento visivo per riscontarne la presenza o meno
del parassita e – conseguentemente – effettuare i necessari e adeguati interventi del caso.
Auspicando che le istituzioni preposte effettuino le tempestive e necessarie operazioni per
contrastare tale parassita ed evitare che la sua presenza si propaghi su ampie aree del Salento ( mi
hanno riferito che la sua presenza è stata rilevata su alcune aree del Capo di Leuca), si resta a
disposizione per ogni opportuno riscontro in merito.
Di stinti saluti
Marcello Seclì
Presidente Italia Nostra - Sezione Sud Salento
La lotta alla “Processionaria dei pini” è obbligatoria
Fig. 1 Nido di Processionaria dei pini con larve
di Santi Longo
In alcuni centri urbani meridionali, alla fine del 2015, con l’abbassarsi delle temperature, le larve gregarie della “Processionaria dei pini” hanno iniziato a costruire i caratteristici “nidi invernali” ove si rifugiano durante il giorno e dai quali, all’imbrunire, escono procedendo in fila indiana, per andare a rodere, durante la notte, gli aghi delle piante ospiti defogliandole. Attualmente, nei nidi esaminati, sono ancora presenti, soprattutto, larve giovani munite di pochi peli urticanti i quali, nelle voraci larve mature, sono più numerosi e in grado di causare gravi disturbi alle persone e agli animali domestici che ne vengono a contatto. Tali peli, che si liberano nell’aria a seguito dei movimenti delle larve, sono muniti di minuscoli uncini, che ne facilitano la penetrazione; l’effetto urticante è dovuto alla presenza, al loro interno, di thaumatopoeina: una proteina che si libera a seguito della rottura del pelo. Nella migliore delle ipotesi essa causa solo una fastidiosa dermatite papulo-eritematosa della durata di alcuni giorni ma sono stati registrati casi di anafilassi; le reazioni allergiche IgE-mediate si associano con maggiore frequenza a quadri di orticaria generalizzata e angioedema, che spesso compaiono dopo pochi minuti dalla esposizione e possono sparire in meno di 24 ore. Nelle aree urbane, anche in presenza di un singolo nido per pianta si ritiene necessario effettuare quegli interventi di lotta resi obbligatori da Decreti Ministeriali fin dal 1926. L’obbligatorietà della lotta è stata reiterata dal D.M. 14.4.1998 e, più recentemente, dal D.M. del 30.10.2007, in base al quale “l’Autorità Sanitaria deve disporre eventuali interventi di profilassi in tutti i casi in cui le infestazioni rappresentano un rischio per la salute dell’uomo o degli animali. In tali casi, il Servizio Sanitario indica le modalità di lotta più opportune”. Considerata la scarsa efficacia sia della lotta biologica con l’impiego di nemici naturali, sia del metodo delle “catture massali” con trappole innescate con il feromone sessuale, utili solo per il monitoraggio dei voli degli adulti, in pratica, nelle aree antropizzate, si ricorre a interventi di lotta meccanica procedendo alla tempestiva raccolta dei “pre-nidi autunnali” e di quelli “invernali”. Nell’aprile del 2015, in alcune zone del centro urbano di Catania, da numerosi pini sono stati prelevati i nidi, in parte già abbandonati dalle larve mature che erano già scese al suolo per trasformarsi in crisalidi. Tale intervento, pur tardivo, è servito a eliminare pericolosi serbatoi di peli urticanti. Considerata la gravità del problema sanitario, sarebbe opportuno programmare e realizzare, in tempi brevi, efficaci interventi di lotta, avendo cura di adottare quelle precauzioni che sono state spesso trascurate nel 2015 (vedi foto) ma che sono necessarie per evitare la diffusione dei peli urticanti nell’ambiente, nonché il loro contatto con gli operatori i quali dovranno essere dotati delle necessarie attrezzature di protezione.
Fig.2 Rimozione dei nidi di Processionaria dei pini.
Fonte: http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=2503
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