L'allarme degli agronomi: tagliati 25 milioni e mezzo
all'agricoltura di lecce e provincia. "Senza prestiti non c'è
futuro".
27 febbraio 2016
Cronaca, Economia
LECCE- Il
credit crunch non allenta la morsa. In provincia di Lecce, infatti, continuano
a diminuire i finanziamenti alle aziende agricole che subiscono gli effetti di
una recessione dalla quale sembra sempre più difficile uscirne. Un circolo
vizioso o, meglio, una spirale che si auto-alimenta con imprese a rischio
fallimento. Sul fronte del credito, sono stati «tagliati» ben 25,6 milioni di
euro alle società agricole della provincia di Lecce, pari ad un tasso negativo
del 28 per cento, rispetto al primo trimestre 2012, quando i prestiti erogati
raggiunsero l’ammontare più elevato di 91 milioni 861mila euro.
«Senza credito non c’è futuro per l’agricoltura»,
sostiene Rosario Centonze, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei
dottori forestali della provincia di Lecce. Nel complesso, le nuove operazioni
approvate dalle banche non sono sufficienti a «compensare» i prestiti in
scadenza. Così, il risultato di questa diversa velocità provoca una costante
erosione dello stock dei finanziamenti.
Il totale degli impieghi a favore dell’agricoltura
salentina è sceso a 66 milioni 212mila euro, di cui 48 milioni 442mila per
investimenti in costruzioni rurali (principalmente per ristrutturazioni ed
ammodernamenti); 15 milioni 734mila euro per l’acquisto di macchinari,
attrezzature, mezzi di trasporto e di produzione; 2 milioni 36mila euro per
compare fabbricati rurali, in base ai dati elaborati dall’Osservatorio
economico, diretto da Davide Stasi. «Queste elaborazioni – commenta Centonze –
dimostrano che persistono ancora grosse difficoltà nell’accesso al credito,
soprattutto da parte delle micro, piccole e medie imprese agricole. Tant’è che,
nel Salento, la “fetta” più cospicua dei finanziamenti è concessa alle poche
imprese con più di venti addetti, mentre meno di un terzo a quelle di minori
dimensioni. Questo significa penalizzare gravemente il nostro tessuto
imprenditoriale».
Il tasso di riferimento per il credito agrario si
attesta al 2,23 per cento, tuttavia neppure la discesa dello spread italiano e
il taglio al costo del denaro operato dalla Banca centrale europea (Bce) hanno
garantito gli attesi benefici al comparto agricolo. Le aziende, infatti,
continuano a pagare alti interessi pur di dar corso a nuove linee di credito
che non sempre riescono ad ottenere.
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