Il
concetto di Servizi Ecosistemici (dall'inglese "ecosystem
services") è stato ideato dal Millennium Ecosystem Assessment
(MA), un progetto di ricerca finanziato nel 2001 dalle Nazioni
Unite, il cui scopo è identificare i cambiamenti subiti dagli
ecosistemi e di sviluppare, sulla base dei trend in corso, dei
modelli previsionali per il futuro. I servizi Ecosistemici si
definiscono come "i benefici multipli forniti dagli ecosistemi
al genere umano L’acqua offre i suoi servizi ecosistemici
sostanzialmente attraverso quelle che si definiscono “zone umide”
interne (laghi, fiumi, paludi e falde acquifere poco profonde) e
costiere (estuari, paludi, mangrovie, barriere coralline etc).
I
principali servizi ecosistemici sono i seguenti:
- fornitura di cibo: produzione di pesce, alghe, invertebrati, selvaggina, agricoltura etc
- - fornitura di acqua fresca: immagazzinamento e ritenzione di acqua, fornitura di acqua a uso irriguo e potabile
- - fornitura di energia elettrica: creazione di centrali idroelettriche e di invasi per lo stoccaggio dell’energia potenziale
- - fornitura di materie prime: produzione di legname, legna da ardere, torba, foraggio, sostanze biologicamente attive per l’industria farmaceutica etc
- - regolazione biologica: conservazione della biodiversità e regolazione dei livelli trofici, resistenza all’invasione di specie aliene
- - regolazione climatica: regolamentazione dei gas serra, temperatura, precipitazioni etc.
- - regolazione del regime idrologico: reintegro delle acque sotterranee, stoccaggio di acqua per agricoltura o industria, protezione dall’erosione e dalle inondazioni
- - regolazione dell’inquinamento e detossificazione: processi autodepurativi da eccesso di nutrienti e inquinanti.
- - culturali: benessere spirituale, attività educative, ricreative e turistiche.
- - supporto: alla biodiversità autoctona e alle specie migratorie, alla formazione del suolo grazie alla ritenzione e accumulo di sostanza organica, al ciclo dei nutrienti.
I
servizi ecosistemici forniti dall’acqua sono la risultante del
sistema biota-abiota, costruito su milioni di anni di evoluzione
della vita. Esso basa la propria stabilità su un equilibrio
omeostatico, ovvero su una complessa rete di relazioni dinamiche
biota-abiota che, grazie a meccanismi autoregolatori a feedback,
garantisce da una parte al sistema una capacità di resistenza a un
evento perturbante, dall’altra una resilienza, ovvero una capacità
di ripristinare lo stato originario.
Tuttavia
se la pressione antropica eccede la capacità del sistema, allora si
verificano fenomeni alterativi anche irrimediabili.
Ad
esempio, la cementificazione di un corso d’acqua provoca una
diminuzione della biodiversità, una diminuzione dei suoi processi
autodepurativi e l’aumento di velocità del flusso col rischio di
esondazioni durante le piene; l’agricoltura apporta nutrienti e
quindi fenomeni di eutrofizzazione nelle acque con conseguenti
fenomeni di ipossia e destrutturazione delle catene trofiche ecc.
Questi
esempi testimoniano quanto i cambiamenti indotti nel biota si
ripercuotano nel mondo fisico e viceversa, scardinandone gli
equilibri che ne garantiscono la stabilità. E’ evidente che una
degradazione dei servizi ecosistemici comporta inevitabilmente una
riduzione delle risorse cui si basa l’economia e il benessere
umano. Secondo gli scenari sviluppati dal progetto di ricerca MA,
che si spingono fino all’anno 2050, la degradazione delle zone
umide è inevitabilmente destinato ad aumentare. Se ne deduce che la
disponibilità di acqua e dei servizi ecosistemici che
conseguentemente derivano dalle zone umide, sarà uno degli argomenti
più caldi che dovrà affrontare la società umana. La degradazione è
sostanzialmente attribuibile alla crescita della popolazione mondiale
e dallo sviluppo economico, due fattori ad elevatissimo impatto sulla
conservazione quali-quantitativa delle zone umide. Queste infatti
sono alterate da numerosi fattori tra cui: sviluppo delle
infrastrutture, uso del suolo, inquinamento, agricoltura, scopi
energetici, introduzione di specie aliene che alterano gli equilibri
(e i servizi) ecosistemici.
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