A Emiliano le proposte del popolo degli ulivi
Il popolo degli ulivi protocolla a Emiliano le proposte per
gestire il nuovo corso post emergenza
10 febbraio 2016
LECCE- Ci sono 44 nuove specie vegetali sensibili a Xylella
fastidiosa nel database che Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza
alimentare, ha aggiornato con lo studio del 22 novembre effettuato su richiesta
della Commissione europea e pubblicato nelle scorse ore sul sito ufficiale. Si
tratta di possibili piante ospiti del patogeno sia per via naturale sia per
inoculo sperimentale: il loro numero sale a 359, appartenenti a 204 generi e 75
famiglie botaniche. “La maggior parte delle nuove specie (il 70%) è stata
individuata nel sud Italia (Puglia), in Corsica e nella Francia meridionale
(regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra)”, specifica l’Efsa.
In particolare, circa
22 sono le specie ospiti del ceppo
salentino, il Codiro, di Xylella.
Cosa cambia? È una stretta maggiore per i vivaisti: “La
banca dati è di ausilio ai gestori del rischio nell’attuare attività di
sorveglianza e altre misure fitosanitarie, come ad esempio le ispezioni su
piante destinate alla messa a dimora”.
Sull’altro fronte,
quello della gestione degli oliveti, 21 richieste e 8 proposte sono state
protocollate presso la Regione Puglia dal Popolo degli Ulivi, chiedendo di
incontrare il presidente Emiliano in un dibattito pubblico.
Tra le richieste,
1.
quella di
aprire la ricerca a 360°;
2. permettere a tutti i centri di ricerca di
indagare sul batterio, “escludendo quelli non conformi come l’Istituto Basile
Caramìa di Locorotondo, che tuttavia, sinora, è stato l’unico laboratorio
accreditato ad eseguire analisi “validate” su xylella”;
3. pubblicare un protocollo da seguire nei
campionamenti del materiale vegetale oggetto di indagine;
4. consentire ai proprietari di effettuare
delle controanalisi, come previsto dalla normativa;
5. pubblicare i risultati delle ispezioni
annuali;
6. abbandonare definitivamente qualsivoglia
idea di espianto;
7. modificare la normativa regionale sul tema ulivi;
8.
eliminare
ogni obbligo all’uso di fitofarmaci e ragionare su strategie che ne
disincentivino l’utilizzo;
9. eliminare il divieto di reimpianto.
Tra le proposte,
·
quello di
frenare lo stato di abbandono in cui versano le campagne salentine:
organizzando dei corsi di potatura; incentivando il riutilizzo di acque reflue;
·
chiedere
l’aumento dei contributi previsti dalle politiche agricole comunitarie fondate
sulla condizionalità;
·
destinare,
secondo il sistema del comodato d’uso o d’affitto agevolato, i terreni pubblici
incolti o abbandonati, a giovani e disoccupati che vogliano intraprendere
l’attività agricola.
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