martedì 8 novembre 2011

I percorsi della Regione Puglia per la qualità e lo sviluppo dell’agricoltura

I percorsi della Regione Puglia per la qualità e lo sviluppo dell’agricoltura




I braccianti di Puglia si sono stretti intorno all’assessore Dario Stefano lo scorso 5 novembre 2011 al convegno “Qualità e competitività del comparto agroalimentare pugliese: progetti e attività della Regione” organizzato dalla Presidenza Generale della Comunità dei Braccianti presso Casa Pastor Bonus in Via P. Stomeo, 9 a Lecce.

Quando all’Assessore Dario Stefàno i braccianti dicono di essere sorpresi per la sua presenza lui risponde è un dovere per chi fa l’assessore regionale all’agricoltura confrontarsi con il territorio perché è doveroso assecondare le esigenze della collettività.



Le telefonate di Vendola sugli ulivi di Gian Antonio Stella

Proprio come gli è accaduto il 2 novembre quando aveva deciso di dedicare tutta la giornata alla memoria del padre spegnendo il cellulare. Anche se l’assessore Stefàno si era ripromesso di lasciare il cellulare spento per tutta la giornata l’ha acceso comunque nel pomeriggio prendendo atto di molte telefonate del presidente Vendola. L’assessore preoccupato ha subito chiamato Vendola che gli ha riferito dell’articolo a tutti noto di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 2 novembre 2011 “Gli ulivi sterminati, la ferita del Salento” http://www.vincenzosantoro.it/dblog/articolo.asp?articolo=670 in cui si afferma che l’autorizzazione all’espianto degli ulivi di Carpignano Salentino era stata data proprio dall’assessore Stefano.

L’assessore ha preso carta e penna e ha scritto le sue ragioni sicuro che sarebbero state pubblicate dal Corriere. Trascorsi inutilmente molti giorni l’assessore ha chiamato il giornalista Gian Antonio Stella. L’assessore Stefano riferisce che il giornalista nonostante fossero passati molti giorni gli ha risposto che non aveva avuto tempo di leggere la sua e mail, anche se l’articolo è stato come una pietra buttata sulla testa dell’assessore! Si chiede l’assessore e lo chiede a tutta la platea un politico è giusto che dia subito una risposta, ma allo stesso modo è giusto che lo faccia anche un giornalista che scrive delle responsabilità politiche. Non è bene che anche i giornalisti come i politici si assumano le loro responsabilità?



Il modello si sviluppo disegnato dalla Regione Puglia

La Regione, a detta dell’assessore Stefàno, ha ridisegnato il modello di sviluppo mettendo al centro l’agricoltura. Vi è la necessità di elevare l’attenzione sull’ agri – CULTURA perché sino a quando la Regione Puglia non ha messo al centro del modello di sviluppo PUGLIA il settore primario ai giovani si era detto di andare via dall’agricoltura!



In Puglia ogni dieci agricoltori 70ntenni c’è un agricoltore con meno di 35anni

In puglia i giovani non ci sono e NOMISMA ha reso noto che negli ultimi 10 anni in Italia ci sono 12mila giovani agricoltori in meno.



I giovani non guardano all’agricoltura per la mancata cultura agricola

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo in Italia 75 agricoltori su 100 hanno più di 65 anni e in Puglia in media gli imprenditori agricoli hanno 2 ettari di terra, in Italia in media ne hanno quasi 8 ettari contro i 100 ettari in media della Francia e i 50 ettari in media della Germania e della Spagna.



In Puglia non c’è più la filiera

Anche se la Puglia produce grandi quantità di prodotti agricoli non ha la filiera che gli consentirebbe di fare rimanere il valore aggiunto dei nostri prodotti nel nostro territorio. Quali prodotti? Produciamo il 42 – 43 % delle olive da olio che si producono in Italia, siamo la prima Regione per quantità prodotta da uva da tavola e nonostante la “mattanza” dei vigneti dagli anni 70 dello scorso secolo siamo la seconda regione italiana per superficie vitata e produttrice di mosti. A chi va l’olio prodotto dalle nostre olive? Alle filiere Toscana ed Umbra. Lo ripete con passione l’assessore Stefàno il suo “QUI NON C’E FILIERA” non c’è una catena che tiene insieme le prsone che si occupano di agricoltura.



Il vino ha ancora tanta strada da fare

Nonostante si dica che il settore della viticoltura e del vino siano l’eccellenza l’assessore Stefàno rivela con amarezza che solo il 33% dell’uva è vinificata in qualità i 2/3 del prodotto sono trasferiti in Toscana, Piemonte e all’estero. Insomma la sintesi dell’imprenditore pugliese è “BUON PRODUTTORE DI OLIO, VINO E ORTAGGI INCAPACE DI PRODURRE REDDITO”.



Prospettiva export: Il settore agricolo della Puglia nel 2010 è cresciuto

Nel 2010 in puglia c’è stato il 40% in più di esportazione di prodotti agricoli. Secondo l’assessore Stefàno l’export è la prospettiva per la puglia, il Km Zero e il locale non può dare soddisfazione e lo dice con una frase: “Bisogna guardare oltre al recinto della Regione”.



In agricoltura se si recupera il passato si innesca lo sviluppo

Questa è la vera innovazione, c’è l’urgenza di recuperare la nostra storia che è il sale della politica di sviluppo agricolo. L’opportunità è di mettere a frutto il tratto delle nostre tradizioni.



L’agricoltura pugliese è vecchia, frammentata e non ha filiera

Per questo bisogna conservare la proprietà per aderire a un progetto comune.

La puglia ha aziende medie di 2 ettari e l’olivicoltura è fatta da centinaia di migliaia di proprietari di mezzo ettaro, un ettaro di oliveto. Bisogna innovare introducendo un modello organizzativo perché nessuno dei piccoli proprietari è in grado di stare sul mercato.



Il modello Trentino “MELINDA”

Nella Val di Non quella per intenderci delle “MELE MELINDA” le aziende sono tutte piccolissime e non superano un ettaro. Ma li ci sono 6 Organizzazioni di prodotto che aderiscono a un unico Consorzio che vende tutte le mele del Trentino. Il Consorzio eroga tutti i servizi e attività che il piccolo proprietario non può fare da solo.



Priorità Modello Organizzativo – Recupero del Modello Cooperativistico

Bisogna mantenere alto il valore della proprietà ed elaborare il disegno di un progetto industriale. La cooperativa dovrebbe essere il modello più adatto.



Le cooperative olivicole oggi

Che fanno oggi le cooperative agricole? I soci portano il prodotto che in 48 ore dalla molitura di vende ad altre filiere. Così non si affronta il mercato globale.



L’agricoltura è scomparsa dal Governo dell’Italia

L’assessore Stefàno continua il suo lavoro anche se è uno sforzo in solitudine in quanto, secondo la sua opinione, l’agricoltura è scomparsa dal Governo dell’Italia.



La telefonata del Ministro Romano

Il Ministro all’agricoltura Romano ha chiamato l’assessore Stefano per chiedergli tre cose da dire agli stati generali dell’agricoltura di Cremona e l’assessore gli ha chiesto che il governo faccia un atto sull’agricoltura perché ha cancellato il decreto per le funzioni delegate dallo Stato alle Regioni. Si! L’assessore afferma che hanno cancellato le risorse finanziarie da dare alle Regioni per le funzioni delegate dallo stato in tema di agricoltura che significa che non ci so0no0 soldi per fare i controlli funzionali né quelle per il miglioramento genetico. Questo significa che c’è una debolezza del sistema Italia!



Ma alcune cose le dobbiamo fare in casa

Possiamo fare delle cose noi. Quali? Scelte che abbiano come FARO la CULTURA AGRICOLA. Ad esempio gli operatori della ristorazione mettano la bottiglietta di olio d’oliva da 250 millilitri sui loro tavoli. Ma anche gli operatori dell’agriturismo non servano il pesce e i vini di altre regioni d’Italia. Chi ha ancora la sapienza delle nostre tradizioni dovrebbe trasferirle ai nostri giovani soprattutto a quelli che frequentano gli Istituti Agrari.



La messa in rete degli Istituti Agrari per impedire la deriva della traccia agricola

La regione ha messo in rete gli Istituti agrari e sarebbe opportuno che gli Istituti Alberghieri insegnassero ai giovani le tradizioni enogastronomiche del territorio. Tutto questo per impedire la deriva della traccia agricola.



I risultati ottenuti dalla Regione Puglia

Ci sono segnali importanti che vengono da 2mila nuovi giovani agricoltori sotto i 40 anni che hanno avuto un finanziamento per l’attività agricola dalla Regione e dalla circostanza che quest’anno dopo lunghissimo tempo gli iscritti alla facoltà di Agraria di Bari sono0 passati dai soliti 100 a 500 iscritti!



La lettera del Preside di Agraria che Stefàno ha incorniciato

“Grazie Assessore per quello che stai facendo perché dopo 20 anni in cui abbiamo avuto 110 iscritti, quest’anno abbiamo registrato 500 nuove iscrizioni”. E’ il prof. Nicola Savino l’autore di questa lettera che l’assessore Stefàno ha incorniciato e messo in bella mostra nel suo studio e che definisce il più bel riconoscimento della sua attività.



L’agricoltura non è una eredità scomoda di cui liberarci

Proprio per questo apprezzo il lavoro dell’assessore Stefàno che ci propone un nuovo modello per l’agricoltura pugliese.



Il nuovo modello dall’idea “Stefàno”

Organizzazioni di prodotto, cooperative, consorzio che si interessa di fornire tutti i servizi è la sintesi dell’idea Stefàno. Adesso bisogna che questa idea, questo anelito, questo disegno diventi un progetto vero e proprio. Per questo mi rivolgo a tutti i miei lettori chiedendo di aprire un dibattito. Noi dobbiamo fare le obiezioni, le proposte e tutto quanto serve per mettere a punto il nuovo modello agricolo certi come siamo che tutti abbiamo ancora tanta strada da fare e tanto da dare all’intera umanità che conta ancora oggi un miliardo di persone umane che non hanno abbastanza da mangiare. Non dimentichiamolo mai!



di Antonio Bruno

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