venerdì 18 novembre 2011

Me cunti nnu cuntu? Gli olivi e le persone del Salento

Gli olivi e le persone del Salento




Devi venire in questa terra tra i due mari, in questo Salento che mi ospita da che vivo e da allora, le mie passeggiate a piedi, le gite in bicicletta e le escursioni in automobile hanno la presenza costante dell’albero di olivo. Da piccolo io chiedevo mio nonno “Petruzzu”: “ Nonnu me cunti nnu cuntu?” che significa “Nonno mi racconti un racconto?” e lui con quel sorriso fatto da due occhi azzurri profondi come il cielo iniziava, …lo sai Antonio che gli alberi d’olivo camminano? Proprio come me e te in questo momento. Ed io: “Ma cce sta dici nonnu?” ovvero “nonno che stai dicendo?” Lui sorrideva e continuava… l’albero di olivo cresce molto lentamente e anno dopo anno la rapa, che poi sarebbe il tronco e anche il nostro “soprannome” si piega, si torce, e con l’andare avanti degli anni diventa sempre più contorto tanto che la vecchiaia dell’albero diventa visibile a tutti quelli che osservano la corteccia. Lo sai Antonio che gli olivi del Salento hanno un faccia? E gli olivi della nostra terra hanno la faccia dei vecchi saggi che possono raccontare tante cose perché sono moltissime le cose che hanno visto. Ed io che gli chiedevo: “Nonno ma quanti anni vivono gli alberi di olivo?” e lui…anni? Passano decenni! Anzi secoli! E l’albero d’olivo sopporta ogni sorta di intemperie, la natura non è delicata con lui e gli riversa sulla chioma e sul tronco tempeste, uragani, venti, incendi, ma l’olivo è tranquillo, sopporta tutto, l’olivo non resiste alle avversità, lui si adatta e per questo eccolo che lentamente, molto lentamente comincia ad aprire il suo tronco. Nel tronco degli olivi ci sono vere e proprie grotte, rifugio di bambini che ci giocano dentro. Il tempo passa, lentamente, e quei tronchi si aprono sempre di più e le due parti si allontanano l’una dall’altra e alcuni di loro arrivano a sembrare quasi un ventaglio. Gli anni passano e l’olivo eccolo che supera il secolo e poi ancora avanti con l’età, lentamente, sino ad arrivare ai duecento anni ed proprio allora che al centro del tronco il legno di quell’olivo comincia a farsi secco e poi ecco che sempre lentamente si aprono delle fessure e, sempre più lentamente, queste fessure si fanno sempre più grandi e anno dopo anno, decennio dopo decennio, ecco che le due metà si staccano completamente l’una dall’altra dando origine a due alberi da quello che fu un olivo solo! Da un olivo ecco che sorgono due nuove creature che dopo tanti secoli sono pronte a ricominciare daccapo! Non so perché ma quando mio nonno se ne andò in cielo pensai che eravamo io e mio padre a portarlo dentro di noi e la stessa cosa è accaduta anche quando mio padre se n’è andato in cielo, penso che in me e mia figlia ci siano tutti e due!

di Antonio Bruno

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