La Regione Puglia ha emanato il bando per la presentazione delle domande per la concessione degli aiuti previsti dalla Misura 216 - Azione 1- “Ripristino muretti a secco” del Programma di Sviluppo Rurale.
L’Azione è finalizzata a salvaguardare e migliorare il paesaggio agrario e a conservare elementi naturali e seminaturali in grado di promuovere il mantenimento delle capacità di autoregolazione degli agroecosistemi regionali, quali i muretti a secco, ossia elementi in grado di filtrare, tamponare e conservare la qualità dell’ambiente e, più nel dettaglio, a salvaguardare l’attività degli organismi vegetali e animali che vivono negli agroecosistemi dei muretti a secco, in quanto “aree rifugio” per i nemici naturali dei parassiti delle colture.
L’argomento è così sentito tanto che quando l’Unione Europea, nel 2009 stanziò 38 milioni di euro per finanziare le attività di risistemazione dei muretti, negli uffici dell’assessorato all’Agricoltura arrivarono oltre 30.000 domande. Allora le risorse andarono quasi tutte agli agricoltori della Provincia di Bari perché erano favoriti nel punteggio i Siti di interesse Comunitario (Sic) http://it.wikipedia.org/wiki/Siti_di_interesse_comunitario_della_Puglia e le zone di protezione speciale o ZPS, sono zone di protezione poste lungo le rotte di migrazione dell’avifauna. A Settembre del 2011 è seguito un altro bando che questa volta ha privilegiato nell’individuazione dei progetti beneficiari della risorsa le campagne con uliveti secolari o vigneti ad alberello, tale privilegio doveva toccare finalmente al Salento che come sappiamo è caratterizzato proprio dai Paesaggi della Vite e dell’Olivo.
La procedura, che prevedeva un finanziamento di 26,5 milioni di euro provenienti dai fondi del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 Misura 216 – Azione 1, è a “bando aperto – stop and go” per cui era possibile presentare domanda sino al completo utilizzo delle risorse finanziarie disponibili.
Capite che siccome le esigenze sono tante era importante presentare le domande entro la prima scadenza (STOP) che era il 28 ottobre 2011.
Potete leggere di seguito come nonostante tutto, il Salento è stato penalizzato dalla Regione Puglia.
Le domande devono essere fatte da un tecnico agricolo che per prima cosa doveva farsi abilitare dalla Regione Puglia per l’accesso al portale “PSA” dopo aver ricevuto l’incarico e la delega da parte dei clienti. E sapete cosa è accaduto?
Intanto la Regione Puglia non ha rispettato la cronologia delle richieste di abilitazione alla compilazione del “PSA”.
E poi la beffa della mattinata del 28-10 quando si sono verificati malfunzionamenti del sistema “PSA”, a partire dalle 10.30 che si sono protratti fino alle ore 12. In particolare il sistema si bloccava nel momento in cui si salvavano i dati, fino ad arrivare al punto, intorno alle 11 che nell’aprire la pagina web del “PSA”, compariva il seguente messaggio di errore: “ no response from application web server”.
Naturalmente voi direte che erano disponibili i funzionari addetti a quel servizio. Invece no! Tutti i tentativi di chiamare i responsabili della Regione Puglia sono risultati inutili poiché non hanno dato mai risultati concreti né sono giunte risposte alle numerose e-mail inviate. Tale atteggiamento della Regione Puglia ha discriminato l’intera categoria dei tecnici agricoli.
Il Consiglio dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Lecce fa presente che se un cittadino della Provincia di Lecce conferisce l'incarico a uno dei professionisti iscritto all'Ordine quest'ultimo trasmette i dati alla Regione Puglia in mancanza di ciò, così come accaduto per il disservizio di cui si è trattato, ogni professionista oltre a non essere stato messo in condizione di lavorare ha dovuto assistere impotente al disservizio della Regione Puglia che ha provocato sia un danno al cittadino residente che ai professionisti della Provincia di Lecce e al Paesaggio di questo territorio. Con ogni probabilità a venire favoriti da tutto questo saranno ancora i detentori del 70% delle risorse dell’intero PSR 2007/2013 ovvero i cittadini della Provincia di Bari.
di Antonio Bruno
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