sabato 8 gennaio 2011

Le Palme del Salento leccese devono morire?

Le Palme del Salento leccese devono morire?

di Antonio Bruno*

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La cura per il Rhynchophorus ferrugineus, meglio conosciuto come il punteruolo rosso, che sta infestando le piante del Salento leccese esiste? Sembra di si, infatti la soluzione dovrebbe essere l'adozione del Metodo Metwaly. Questo metodo, brevetto internazionale per le miscele adottate e le apparecchiature, è stato messo a punto dall'Agronomo Nabawy Metwaly, del Cairo, che lo ha introdotto in Italia alcuni anni fa.

Il medoto dell'agronomo egiziano consiste nell'applicazione dell'endoterapia che, nel caso della lotta al punteruolo rosso della palma, a detta dell'agronomo egiziano, può essere utilizzata con successo sia come forma di lotta preventiva riguardo agli attacchi del parassita sia per la cura delle piante infestate.

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Mi ha scritto un caro amico e l’ha fatto con il suo stile “ironico” di sempre dandomi del Lei nonostante la nostra frequentazione abbia avuto inizio nel lontano 1970 presso l’Istituto Tecnico Agrario “Giovanni Presta” di Lecce.

Il mio amico scrive:

buona sera dottore,

a Casarano, il punteruolo rosso ha colpito in questi giorni 5 palme in due distinti spazi pubblici, sulla questione sono stato sollecitato da alcuni cittadini a scrivere un articolo per sollevare il problema e "spingere" l'Amministrazione ad occuparsi della questione per una soluzione idonea a salvare le palme presenti nei giardini pubblici ma anche in aree private.

A specifica domanda al tecnico comunale che si occupa del patrimonio pubblico ho ricevuto la risposta . Scontata la seconda domanda . è stata la risposta.

Stanno così le cose?, non c'è possibilità di salvare il patrimonio palmizio?

Può fornirmi una risposta esaustiva?

grazie,

Ma devo dire che sollecitazioni mi giungono da più parti e tra queste quella particolare dello stimatissimo Vice Segretario del Comune di San Cesario di Lecce Avv. Giuseppe Elia.

Io posso senz’altro riferire quanto è stato dibattuto il 14 e il 15 maggio 2010 nel convegno: “Il Punteruolo Rosso, Nuovi Studi ed Esperienze dal Mondo” organizzato dal Comune di San Felice al Circeo insieme agli operatori del settore riuniti nell’Association Red Palm Weevil & Disease (ARPW&D),

La novità di questo Convegno è nella presenza degli esperti dei paesi arabi, dove il patrimonio palmicolo rappresenta una delle massime risorse dell’economia locale, infatti in tutta l’Arabia Saudita esistono 40 milioni di palme.

Riporto una parte della relazione tenuta in quel Convegno da Luca Gugliotta, Domenico Lantieri e Lorenzo Sturlese che è basata sulle cure dell’Agronomo Nabawy Metwaly.

Secondo tale relazione la cura anzi detta ha permesso di salvare un patrimonio di oltre

60 palme impiantate nel condominio del Torrino, situato in Via Cina 451 per un valore stimato di circa 1,2 milioni di euro. Ed ecco la parte di relazione di cui ho scritto:

“Il Metodo Metwaly (o endoterapico) utilizzato in questo condominio, che è l’unica oasi delle palme rimasta in un quartiere precedentemente ricchissimo di canariensis, ormai in buona parte perdute, ha ottenuto l’eliminazione completa dell’infezione già dopo il primo trattamento. Il punteruolo rosso, le larve e le uova sono scomparse in tutto il parco condominiale, comprese le palme già gravemente infestate. Il secondo e il terzo trattamento sono serviti a rinforzare le palme e ad immunizzarle per il futuro. Per diffondere e promuovere la positiva esperienza del Torrino la commissione ha coinvolto anche amministratori locali

e gli enti preposti alla tutela del verde pubblico con ottime prospettive. Tuttavia il servizio giardini comunale non riesce a fronteggiare l’epidemia che ha colpito le palme pubbliche dell’EUR, per questo la commissione ha deciso di coinvolgere tutti i cittadini del quartiere, estendendo il modello di Via Cina in una logica di sussidiarietà per il bene comune. A questo scopo ha contribuito una proposta molto ambiziosa e originale dell’Ing Luca Gugliotta: utilizzare una carta georeferenziata, per il censimento quantitativo e qualitativo delle palme sul territorio, utilizzando un software open source come Google Earth. In pratica si tratta di mappare su un fissato territorio la presenza di palme canariensis, osservando il loro stato e l’eventuale contagio e progressione della malattia, realizzando un piano di monitoraggio territoriale che veda la partecipazione attiva dei cittadini per la tutela del verde pubblico. La carta georeferenziata e l’interattività della mappa, consultabile su tutti i computer connessi a Internet, sui quali sia stato installato Google Earth, permette ai promotori di coinvolgere i cittadini, cittadini del quartiere, sfruttando le formazioni sociali di appartenenza, quali assemblee di condominio, associazioni, parrocchie etc. che si stanno via via rendendo disponibili, per partecipare al monitoraggio

delle palme, verificando sul territorio la progressione del contagio. I dati così raccolti dal vero possono essere archiviati e utilizzati dagli esperti per programmare gli interventi terapeutici; infatti nel file rimarranno gialli gli asterischi relativi alle palme sane, mentre le palme ormai morte, o semplicemente infestate, saranno contrassegnate rispettivamente dai colori rosso e arancione. Il raffronto con le immagini di repertorio permetterà di individuare come morte anche le palme ormai completamente rimosse e non più visibili durante i sopralluoghi. I Laboratori Civici di “Progetto per l’Italia” propongono di estendere poi il monitoraggio a tutta la Capitale, auspicando la collaborazione con altre associazioni e comitati di quartiere.”

Comunque è bene leggere le parole del Dott. Nabawy Metwaly che dichiara:

“Il metodo che dopo anni di sperimentazioni ho messo a punto contro il curculionide killer delle palme, è quello endoterapico, che consiste in una miscela di essenze di oli vegetali e prodotti sistemici che viene iniettata all'interno della palma e traslocata in tutti gli organi vegetali della pianta. Questo sistema rappresenta oggi il metodo più efficace a livello mondiale ed il più sicuro per gli utenti.

Il metodo è stato testato in Arabia Saudita la cui economia è basata su 26 milioni di palme da dattero il cui reddito rappresenta il 60% del PIL.

Una sperimentazione della durata di 4 anni, condotta in questo stato, in Egitto e negli Emirati Arabi, dove il sistema endoterapico è stato messo a confronto con i sistemi tradizionali del posto e con altri praticati a livello internazionale, ha ottenuto risultati eccellenti. Impiegando il sistema endoterapico con l'impiego della nuova macchina Tree-Vital Endopalm, basato sul Metodo Metwaly - domanda di brevetto nazionale italiano n RM-2010-A-000243, internazionale in Egitto N 2005/472 comprendente anche la metodologia di applicazione. Il Dott. Nabawy Metwaly dichiara di aver ottenuto nel 98% dei casi successo.

Inoltre ha ottenuto l'affidamento da parte dell'Arabia Saudita di 26 milioni di palme e degli Emirati di 40 milioni di palme. Altri affidamenti sono in corso di ottenimento in Egitto e in Libano”.

Inoltre sommariamente il Dott. Nabawy Metwaly da delle indicazioni sulla miscela da lui brevettata.

“La miscela è a base di un'essenza di 8 oli vegetali, i quali servono per aiutare la traslocazione di prodotti sistemici all'interno dell'apparato vascolare della pianta. Inoltre la miscela ha proprietà repellenti che restano per un lungo periodo a protezione della palma, favorendone la ripresa vegetativa. Gli oli sono completamente naturali, avendo compiuto un grande sforzo per eliminare proprio i prodotti di sintesi. Posso anche rivelare quali sono questi oli, e consegnare dei campioni della miscela alle autorità italiane preposte alla salvaguardia dell’ambiente, ma non posso rivelare i singoli passi della preparazione del prodotto”.

Lorenzo Sturlese, che è l’autore dell’intervista scrive: “Bene, credo che Lei abbia dato tutte le rassicurazioni per introdurre anche in Italia questa metodologia, soggetta a tale disciplina solo per le palme impiantate su suolo pubblico. Il privato la può già effettuare senza alcun problema, com’è successo proprio all’Oasi delle Palme”.

Cosa scrivere per concludere? Per prima cosa consiglierei al mio amico di Casarano di fare un viaggio a Roma condominio del Quartiere Eur Torrino, situato in Via Cina 451 per prendere visione delle palme salvate. Poi contatterei i redattori del giornale Dialogo del Torrino Organo della Parrocchia S. Maria Mater Ecclesiae Quartiere Eur Torrino Roma il cui Sito è http://www.dialogodeltorrino.it/ .

Mi sembra una risposta diversa da “ha detto il dottore che … devi morire” che in genere viene data dal proprietario alla sua palma malata di ritorno da un convegno o da una visita a uno specialista dove ha chiesto lumi su cosa dovesse fare per salvarla.

Spero che questa nota sia di qualche utilità ad un altro stimatissimo amico, il Vice Segretario del Comune di San Cesario di Lecce Avv. Giuseppe Elia, che più volte mi ripete che il suo lavoro di difesa per scongiurare dal pericolo le palme di sua proprietà è improbo per l’eccessivo numero dei trattamenti! Spero che i tuoi contatti con la realtà Comunale di San Felice Circeo ti aiutino a salvare le tue preziose e amate palme permettendoti anche un minor impegno personale nei trattamenti. Fatemi sapere amici miei! Chiamatemi e scrivetemi!



Bibliografia



Il Dialogo del Torrino Anno XXV n. 5 Gr. III - 50% ROMA DISTRIBUZIO E GRATUITA Mensile di informazione e formazione del Torrino -Maggio 2010 Organo della Parrocchia S. Maria Mater Ecclesiae Quartiere Eur Torrino Roma

Il Dialogo del Torrino Anno XXV n.11 Gr. III - 50% ROMA DISTRIBUZIO E GRATUITA Mensile di informazione e formazione del Torrino -Novembre 2010 Organo della Parrocchia S. Maria Mater Ecclesiae Quartiere Eur Torrino Roma

COMUNE DI SAN FELICE CIRCEO PROVINCIA DI LATINA P.za Lanzuisi. n. 1 - 04017 San Felice Circeo (LT) Telefono 0773.5221 - Fax 0773.546043 - www.comune.sanfelicecirceo.lt.it

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