lunedì 24 marzo 2025

La crisi del settore olivicolo e il ruolo delle politiche pubbliche


 La crisi del settore olivicolo e il ruolo delle politiche pubbliche

Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico

Il settore olivicolo, storicamente fondato su una produzione locale e familiare, ha subito trasformazioni profonde a causa dell'integrazione dei mercati e delle politiche agricole europee. Questo cambiamento ha compromesso il legame tra cittadini e territorio, determinando il declino della produzione locale a favore di importazioni su larga scala.

1. La trasformazione del settore olivicolo e la perdita del legame con il territorio

L'olivicoltura tradizionale, che vedeva le famiglie impegnate nella raccolta e nella trasformazione delle olive, è stata progressivamente sostituita da un modello agroindustriale incentivato dalla Politica Agricola Comune (PAC). Studi recenti (Carbone & Subioli, 2020) evidenziano come la PAC abbia favorito grandi produttori attraverso sussidi diretti, portando all'abbandono degli oliveti di piccole dimensioni, meno competitivi. Questo fenomeno ha determinato una riduzione della biodiversità agricola e un impatto negativo sul paesaggio rurale (García-Fernández et al., 2021).

2. L’incremento delle importazioni e la presunta concorrenza sleale

Coldiretti Puglia ha recentemente denunciato l’aumento delle importazioni di olio tunisino, sostenendo che questo rappresenti una forma di concorrenza sleale. Tuttavia, un’analisi economica più approfondita suggerisce che la liberalizzazione del mercato dell’olio non sia l’unico fattore responsabile delle difficoltà dei produttori italiani. Studi comparativi mostrano che la competitività tunisina deriva non solo dai costi di produzione inferiori, ma anche dall’adozione di modelli di produzione più efficienti (M’Hamdi et al., 2018).

Inoltre, la distinzione tra olio extravergine di qualità e prodotti di minore valore è fondamentale. Il mercato globale dell’olio d’oliva si basa su segmentazioni di qualità, con differenziazioni nette tra olio certificato DOP/IGP e oli generici destinati a segmenti di mercato diversi (Clodoveo et al., 2019). Pertanto, il problema principale del settore olivicolo italiano non è l’importazione di olio tunisino, ma piuttosto la perdita di competitività delle piccole aziende locali, la mancanza di politiche di valorizzazione adeguate e il crollo dei modelli di vendita diretta.

3. Il ruolo delle politiche pubbliche nella tutela dell’olivicoltura locale

Per contrastare questo declino, è necessario un nuovo modello di governance che trasformi l’olio da bene di mercato a diritto fondamentale, simile all’acqua e all’aria. Alcuni esperimenti, come il modello spagnolo della "Red de Municipios por la Agroecología", dimostrano che il sostegno pubblico può incentivare la produzione locale e favorire il consumo di prodotti a filiera corta (Fernández & Rueda, 2022).

Un Ente Tecnico Pubblico potrebbe garantire un accesso equo all’olio extravergine locale, intervenendo con politiche di supporto che includano:

  • Incentivi per la manutenzione degli oliveti storici;
  • Sostegno alla vendita diretta e ai mercati contadini;
  • Regolamentazione più stringente sulla trasparenza delle etichette;
  • Educazione al consumo consapevole.

Conclusioni

La crisi del settore olivicolo italiano non può essere imputata esclusivamente alle importazioni di olio tunisino, ma è il risultato di politiche agricole che hanno favorito la concentrazione della produzione. Solo un intervento pubblico mirato alla tutela della produzione locale potrà garantire un riequilibrio del settore, trasformando il cibo in un diritto piuttosto che in una mera merce di scambio.

Bibliografia

  • Carbone, A., & Subioli, G. (2020). "Agricultural Policy and the Decline of Small Farms in Europe." European Review of Agricultural Economics, 47(3), 521-543.
  • Clodoveo, M. L., Hbaieb, R. H., Kotti, F., Scarascia Mugnozza, G., & Gargouri, M. (2019). "Mechanical Strategies to Increase Nutritional and Sensory Quality of Virgin Olive Oil by Modulating the Endogenous Enzyme Activities." Comprehensive Reviews in Food Science and Food Safety, 18(5), 1366-1391.
  • Fernández, R., & Rueda, L. (2022). "Local Governments and Agroecology: The Spanish Model." Sustainability, 14(7), 3812.
  • García-Fernández, J., Guzmán, G. I., & Escribano, M. (2021). "The Abandonment of Olive Groves: Consequences for the Rural Environment and Proposals for Sustainable Management." Land Use Policy, 105, 105437.
  • M’Hamdi, M., Ayadi, M., & Ben Mimoun, M. (2018). "The Competitiveness of Tunisian Olive Oil in the International Market." Journal of Agribusiness in Developing and Emerging Economies, 8(1), 73-89.

 

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